Gli scienziati dell’Oregon State University ritengono che la vitamina E non debba essere consumata con cibi contenenti grassi: potrebbe benissimo aspettare che i cibi grassi entrino direttamente nel tratto gastrointestinale.

Il fatto è che la vitamina E (nota anche come alfa-tocoferolo) è una vitamina liposolubile. Pertanto, secondo le raccomandazioni dei medici, dovresti assumere 15 mg di vitamina E al giorno con l’aggiunta di olio, ad esempio.

I ricercatori hanno deciso di testare questa affermazione. Per l’esperimento è stata utilizzata vitamina E marcata con deuterio, che è stata somministrata per via orale (cioè doveva essere ingerita) o per via endovenosa. I partecipanti allo studio (donne dai 18 ai 40 anni, non affette da obesità), che hanno ricevuto il farmaco per via orale, lo hanno assunto con alimenti con un contenuto di grassi del 40% o alimenti che non contenevano grassi.

Nel caso in cui la vitamina E fosse somministrata insieme a cibi grassi, veniva rapidamente assorbita e, con l’aiuto delle lipoproteine ​​​​della classe dei chilomicroni, entrava nel fegato. Se la vitamina E veniva somministrata non accompagnata sotto forma di grassi, entrava nelle cellule intestinali e vi rimaneva per almeno 12 ore, fino a quando la persona mangiava ancora cibi contenenti grassi. Successivamente, sono stati avviati i processi di assimilazione della vitamina.

Gli scienziati notano anche che il corpo è estremamente riluttante a separarsi dalla vitamina E. Secondo loro, anche dopo una somministrazione di tre giorni di alfa-tocoferolo, non più del 2% della dose da lui ricevuta è stata escreta dal corpo. Di solito, qualunque cosa mangiamo o riceviamo come iniezione, il corpo non assorbe più della metà e il resto viene espulso. Ma non nel caso della vitamina E. I ricercatori sperano in futuro di capire dove va la vitamina e quanto è ancora necessario consumare questo prezioso nutriente al giorno.