Gli scienziati americani dell’Università della Pennsylvania ritengono che la moderazione nell’alimentazione sia, ovviamente, necessaria, ma è più importante prestare attenzione alla scelta di cibi sani piuttosto che cercare di ridurre la quantità consumata.

Lo studio ha coinvolto tre gruppi di donne: un gruppo di 34 persone in sovrappeso; un gruppo di controllo di 29 persone con peso normale; un gruppo di 39 persone che hanno completato un anno di perdita di peso prima dell’inizio dell’esperimento e hanno imparato a controllare l’assunzione di cibo. Una volta ogni 4 settimane, tutti i partecipanti sono venuti in laboratorio e hanno ricevuto gli stessi prodotti, ma in porzioni gradualmente crescenti. Sono stati offerti cibi con più calorie (ad esempio pane all’aglio) e meno calorie (ad esempio insalata). Gli scienziati hanno osservato quanto e cosa ha mangiato ogni partecipante e hanno anche calcolato il numero totale di calorie consumate.

Si è scoperto che con l’aumentare del volume delle porzioni, senza eccezioni, i soggetti mangiavano di più. In media, con un aumento del 75% delle porzioni, è stato consumato il 27% in più di cibo in volume. Ma c’era una differenza significativa tra i gruppi. I partecipanti che sono stati addestrati a strategie alimentari sane generalmente hanno consumato meno calorie rispetto alle donne a cui non è stato insegnato a controllare la propria dieta. La differenza di calorie è sorta al momento della selezione del cibo. Sebbene tutti ricevessero gli stessi pasti, i partecipanti formati hanno scelto cibi più sani e, di conseguenza, meno calorici.

Gli scienziati giungono alla conclusione: che anche la dimensione di una porzione non è importante quanto il desiderio di scegliere cibo sano. I tentativi di ridurre il volume di cibo mangiato la persona lascia una persona affamata e insoddisfatta: questo è un cattivo metodo di gestione della fame. È più efficiente e non così doloroso selezionare prodotti “corretti” in modo che la piastra sia completa, ma utile.