Le radiazioni sono un fenomeno noto da tempo, di cui gli scienziati moderni sanno molto. Ci sono molti miti sull’esposizione alle radiazioni. Alcuni sono veri solo in parte, altri non lo sono affatto.
Le radiazioni sono opera dell’uomo
Esiste una radiazione di fondo naturale creata da varie fonti. Ad esempio, nei paesi meridionali è leggermente più alto che in quelli settentrionali, poiché la radiazione solare lo aumenta. C’è anche la radiazione cosmica che raggiunge la superficie della Terra.
Una persona può aumentare la radiazione di fondo costruendo un acceleratore di particelle o un reattore nucleare. Ma influisce solo sul livello di radiazione già esistente e non lo crea.
Le pareti di piombo sono una buona protezione
Sono presenti radiazioni alfa, beta e gamma. L’abbigliamento ordinario protegge perfettamente dal primo, ci si può nascondere dietro un foglio di pellicola dal secondo, ma il terzo penetra molto più in profondità e quindi molto più pericoloso per la salute umana. A causa della sua alta densità, il piombo protegge dalle radiazioni molto meglio del cemento o di uno strato di terreno dello stesso spessore. Nel XX secolo ne erano dotate le pareti dei bunker protettivi. Successivamente si è scoperto che il piombo è tossico e il contatto prolungato con esso può causare varie malattie e le strutture protettive hanno iniziato ad essere circondate da uno strato più spesso di cemento.
Lo iodio ordinario proteggerà dalle infezioni
Lo iodio non è in grado di neutralizzare le radiazioni. È utile solo quando esiste la possibilità di contatto con il pericoloso iodio-131, che tende ad accumularsi nella ghiandola tiroidea, aumentando il rischio di cancro e altre gravi malattie. Lo iodio ordinario riempie i tessuti della ghiandola, non lasciando spazio libero per la sostanza radioattiva.
Non vale la pena usare iodio se c’è il pericolo di un rilascio in una centrale elettrica – se non c’è pericolo di incontrare iodio-131, questo causerà solo gravi danni ai tessuti tiroidei.
Infetto da radiazioni che si illuminano al buio
La cosiddetta radioluminescenza è estremamente rara. In questo caso, non è l’oggetto stesso che si illumina, ma l’ambiente, che è influenzato dalle radiazioni.
Un malinteso comune è apparso grazie ai quadranti prodotti negli anni ’20 del secolo scorso. La vernice utilizzata nella produzione era il radio, che si illuminava di verde a contatto con altri componenti. Inoltre, questo mito è associato al colore verde naturale del plutonio, che molte persone associano alla radioattività.
La contaminazione da radiazioni provoca mutazioni
Le radiazioni radioattive rompono i filamenti di DNA, costringendo il corpo a colmare le lacune con altro materiale. Le conseguenze sulla salute non si verificano sempre, perché una persona è ben protetta da tale esposizione. Di norma, il danno viene ripristinato grazie alle informazioni di backup dal secondo thread. Con una grande quantità di danni, la cellula si autodistruggerà: questa è la base del principio della radioterapia.