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"IL DIALOGO TRA LA TERRA E LA LUNA"


Mi succede un fenomeno strano: ascolto le notizie del giorno e mi tornano in mente ricordi del passato scolastico. Mi sovviene ora il racconto  in cui Leopardi riporta il fantastico "Dialogo della Terra e della Luna", e non tanto per i giudizi espressi dai due astri a riguardo degli  esseri umani, quanto per la domanda rivolta dalla Terra alla Luna: "che pensi di quelli che ti mostrano altrui nel pozzo" , resa ancor più drammatica dalla consapevolezza che, secondo il noto aforisma, molti più che guardare nella direzione indicata si soffermano a guardare il dito che l'addita!  E' mia opinione che diversamente non possa dirsi dell'attuale momento politico: che pensare infatti dell'operato del ministro dell'interno? Egli, dopo aver impostato la sua campagna elettorale principalmente sulla necessità di riportare in patria l'oltre mezzo milione di migranti già presente sul territorio italiano, al momento di poter intervenire ha ripiegato sul respingimento tout- court dei nuovi arrivi, con iniziative non prive di critiche e polemiche anche in sede europea, la cui appropriatezza non é oggetto di giudizio in questa sede. Io penso che la soluzione più equilibrata potrebbe essere raggiunta mediante la corretta individuazione della fattispecie astratta in grado di disciplinare il fenomeno concreto, da realizzarsi attraverso la precisa delimitazione della disciplina e dei casi previsti dal Trattato di Dublino e le norme del diritto internazionale della navigazione.   In egual modo ritengo ci si possa esprimere con riferimento alle sue dichiarazioni relative alla così detta "quota cento", secondo le quali nei prossimi tre anni, in conseguenza dei pensionamenti consentiti dalla predetta misura, si creerà circa un milione di nuovi posti di lavoro! E non credo che sia necessario spiegare che, anche nella migliore delle ipotesi della integrale sostituzione dei lavoratori in uscita, non ci sarà alcun nuovo posto di lavoro data la dinamicità della composizione sociale. Dubito tuttavia che utilizzeranno tale facoltà tutti coloro che ne avranno diritto!  Uguale giudizio ritengo debba formularsi a riguardo della grande assemblea dei maggiori personaggi, ufficiali ed occulti, del Movimento 5 stelle per celebrare l'adozione del "reddito di cittadinanza"  come istituto già pronto per la sua concreta attuazione, laddove é evidente che allo stato non sussistano tanto i mezzi strumentali quanto quelli economici: é ufficiale infatti che il deputato 5S, in sede di dichiarazione di voto sul Decreto ad hoc, ha dichiarato che cinque milioni di poveri riavranno la dignità di cui all'art. 3 della Costituzione e che tale affermazione sia stata ribadita dal ministro del Lavoro, mentre, pur riducendo la platea dei beneficiari ad un milionesettecentomila soggetti come da alcune parti si é sostenuto, i sei miliardi di € all'uopo stanziati potrebbero bastare per attribuire ad ogni beneficiario non gli € 780  indicati come base, ma solo mediamente € 294 mensili o, come sostiene la deputata Meloni, € 130 mensili!  Tutto questo senza voler considerare le difficoltà rappresentate dalla inadeguatezza delle Agenzie del lavoro, dalla indeterminatezza dei c.d. "navigator", dalla complessità del percorso formativo e della prestazione dei servizi di pubblica utilità, senza neppure voler accennare alla difficoltà del reperimento dei tanti milioni di nuovi posti di lavoro, che non siano quelli scoperti per mancanza del personale in possesso delle qualifiche necessarie e non reperibili. La polemica secondo la quale l'emigrazione dai paesi africani sarebbe la conseguenza dell'uso del franco creato dalla Francia per quei paesi é invece frutto di una scarsa conoscenza delle dinamiche economiche e della volontà di alimentare un atteggiamento polemico nei confronti dell'ex potenza coloniale, sulla cui necessità mi astengo dall'esprimere giudizi.