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R e s i l i e n t e ? B I G B A N G ?


Com'é noto riprendere una qualsiasi attività dopo un lungo lasso di tempo non é mai agevole, spesso perchè nel frattempo sono cambiati i nostri interessi, ovvero é mutato l'ambiente nel quale ci troviamo a vivere, come nella presente circostanza, fortemente caratterizzata dalle tragiche conseguenze della pandemia: perciò scrivere di come sia entrato prepotentemente nella lingia italiana un neologismo erratamente ripetuto come "resiliente"non mi interessa più! In questo lungo periodo di vita casalinga, com'é ovvio, ho cercato di tenermi aggiornato sulla vita del mondo guardando i più vari programmi televisivi, tra i quali, in particolare, i documentari e quelli di contenuto scientifico, specialmente quelli aventi ad oggetto l'universo e tutta l'attività dell'uomo volta all'esplorazione ed alle sue missioni nello spazio. Non posso nascondere il senso della mia ignoranza ed inadeguatezza di fronte alle conoscenze ed  alle attività di tutti coloro che operano nel settore, né la mia infinita ammirazione per la preparazione e  le soluzioni trovate a problemi assolutamente complessi per inviare uomini e strumenti di conoscenza nell'universo.  Eppure, nonostante tutto, c'é qualcosa che raffredda il mio entusiasmo per le capacità della razza umana: infatti se penso che, per quel che ne so, il pianeta, certamente non abitabile, più vicino alla nostra terra si trova solamente ad un annoluce e, con un semplice calcolo, realizzo che viaggiando alla velocità di trecentomila chilometri orari, ancora mai raggiunta dagli umani, per potervi approdare occorerebbero tremilaseicento anni solari, mi sento indissolutamente incollato al nostro pianeta! Se poi penso che, tra i miliardi di galassie sparse nell'universo, la nostra ha un diametro di centomila anniluce e che per effetto dell'espansione dell'universo a noi noto ci troviamo ormai ad oltre quaranta miliardi di anni dall'arcinoto bigbang, capisco che noi non siamo più grandi del virus che oggi sta mietendo tra di noi milioni di vittime.   E se qualcuno dubita di ciò che dico gli basti pensare che, nonostante gli astronomi siano riusciti ad individuare alcune migliaia di pianeti ruotanti intorno alle loro stelle, in realtà sino ad oggi non sono riusciti a vederne nessuno nella sua effettiva materialità! Del resto l'uomo al momento non conosce più del dieci per cento della composizione dell'universo, né sa spiegarsi perchè la dilatazione dello spazio sembra accelerare, piuttosto che rallentare come dovrebbe suggerire la teoria del bigbang, e per dirla tutta, non sa se e quale possa essere l'oggettiva misura del tempo e dello spazio, posto che anche nel campo dell'infinitamente piccolo ha rinvenuto enormi spazi tra il nucleo e gli elettroni che gli ruotano intorno come i pianeti intorno alla propria stella, né é sicuro che l'atomo sia la più piccola particella esistente, né che essa sia immutabile, né che su di essa non nasconda una qualche forma di vita! Sant'Agostino riteneva che l'uomo non é nel tempo e nello spazio, ma che siamo noi che temporalizziamo e spazializziamo la cose, ma questo non ci salva dai rischi che l'ultima forma vivente apparsa sulla terra ne possa determinare anche la sua fine con il suo innegabile ingegno.