Con le foto di Vitobello gli oggetti diventano arte figurativa 

Pianoro (Bologna)

Alle 18 di venerdì 22 settembre 2023 nella sala eventi al primo piano del Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini”, a Pianoro in via del Gualando 2, si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica di Lucio Vitobello, a titolo “Objects”, curata da Mauro Paolini. I soggetti ritratti sono oggetti che diventano arte figurativa anche se l’autore predilige come temi i reportage di viaggi e il ritratto. Negli anni Vitobello partecipa a mostre collettive per poi realizzare anche tre mostre personali: “Canadian views”, “Pochoirs” e “Nacked”. Sue foto sono state pubblicate su libri d’arte, cataloghi, calendari. La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica, dalle 16 alle 19, fino al 15 ottobre. L’iniziativa rientra infatti nel programma delle Giornate Europee del Patrimonio 2023 coordinato dal settore dei Musei Civici di Bologna per il Comune e la Città metropolitana di Bologna.

Lucio Vitobello, nato a Bologna nel 1953, ingegnere di professione e fotografo per passione, ha iniziato a fotografare nel 1967. Nel 1971 si iscrive al Circolo Fotografico Bolognese, dove rimane fino al 1985, e dal 1987 al 2011 è socio attivo del Circolo Fotografico Giuseppe. Dozza di Bologna. Nel 1986, insieme ad alcuni amici, viene scelto dal Comune di Bologna come fotografo non professionista a rappresentare il Comune stesso in gemellaggi con città europee e non: Tolosa, Coventry, Valencia, Karkov, Chong Quing. In ogni città i fotografi petroniani presentano immagini di Bologna; per poi riportare a Bologna immagini delle città gemellate poi esposte in varie mostre fotografiche.

Nella stessa sala eventi alle 17 del 24 settembre ci sarà la presentazione del nuovo libro di Giancarlo Fabbri, a titolo “Arti e mestieri a Pianoro”, con il sindaco Franca Filippini, il giornalista Giorgio Tonelli, l’imprenditore Maurizio Marchesini, lo storico Pier Luigi Perazzini ed esponenti della cultura e dell’imprenditoria locale.

Invece alle 20.45 di venerdì 29 settembre ci sarà una conferenza del dottor Mauro Brulatti, medico chirurgo specializzato in chirurgia generale, sull’importante tema: “Alimentazione e benessere: mangiare sano per vivere bene. Una guida basata sulle evidenze scientifiche”. Un argomento di grande interesse, già discusso dal dottor Brulatti, che poi si è reso di nuovo disponibile per soddisfare quanti non hanno potuto partecipare alla conferenza nello scorso maggio. Brulatti negli ultimi 15 anni si è occupato di chirurgia oncologica, in particolare del trattamento del tumore dell’apparato gastroenterico e della mammella. Ora in pensione si dedica all’opera meritoria di sensibilizzare alla conoscenza e quindi alla prevenzione.

Le iniziative del museo e le visite sono gratuite anche se è gradita un’offerta a sostegno di questa meritoria istituzione culturale che conserva e valorizza oggetti, strumenti e utensili che hanno accompagnato, e aiutato, il lavoro umano per molte generazioni, in arti e mestieri anche già scomparsi soppiantati dalle tecnologie e dall’industrializzazione. Il museo è sempre aperto al pubblico il sabato e la domenica dalle 16 alle 19 fino al 31 ottobre per poi adottare l’orario invernale dalle 15 alle 18. Per info: 051.776927; 051.6529105; info@museodiartiemestieri.it.

Giancarlo Fabbri

Pesce a sostegno della lotta contro il cancro 

Nel collage lo scienziato sanlazzarese Cesare Maltoni e immagini di apprezzati pranzi precedenti

San Lazzaro (Bologna)

“Prevenire è meglio che curare” sono parole famose scritte alcuni secoli fa dal medico Bernardino Ramazzini (1633-1714) che facciamo nostre con un “prenotare è meglio” … per sostenere la lotta contro il cancro dell’Istituto Ramazzini. Infatti le varie forme di tumori e leucemie sono tra le maggiori cause di mortalità tra la popolazione di tutto il mondo, e spesso emergono nella loro gravità quando è tardi. Malattie subdole, a volte incurabili, sulle quali combatte da decenni l’Istituto Ramazzini, cooperativa sociale onlus, fondato nel 1987 dall’oncologo professor Cesare Maltoni e sostenuto da decine di migliaia di soci. Soci che, come quelli della sezione “Teresa Silvagni” di San Lazzaro, organizzano iniziative a sostegno dell’Istituto. Infatti è possibile aiutare la ricerca, e la lotta contro il cancro, stando anche a tavola in amicizia e in allegria.

Già ora si può telefonare a Giusi (360-884207), Leda (338-1154683) o Anna (339-8948252), per prenotare il pranzo di pesce organizzato dal gruppo Ramazzini di San Lazzaro con l’Arci. Pranzo, che si terrà alle 12.30 di domenica 15 ottobre nella “Sala ‘77” dell’Arci, in via Bellaria 7 a San Lazzaro, con prenotazioni obbligatorie entro il 10 ottobre.

Il pranzo di beneficenza, con offerta minima di 29 euro per gli adulti, di 16 per i bambini dai 7 agli 11 anni, gratuito per quelli fino ai 6 anni, e di 23 euro per l’asporto, propone un menù con cozze alla tarantina, spaghetti allo scoglio, coda di rospo e fritto misto con patate, acqua, vino, sorbetto e dolce. Chi non ama il pesce alla prenotazione può chiedere un menù alternativo. Il ricavato sarà destinato alla ricerca e prevenzione dei tumori e delle malattie ambientali del “Ramazzini”.

Per i soci, ma non solo, la sezione sanlazzarese presieduta da Paolo Nicoli ha organizzato interessanti gite con materiale informativo che sarà distribuito in occasione del pranzo. Per informazioni rivolgersi ai numeri citati o al negozio “Le Ramazzine” gestito dalle volontarie in via Casanova 14. Bottega dove trovare a prezzi d’occasione capi di abbigliamento, oggetti da arredamento, e articoli vari, nuovi o usati; anche i regali di Natale per sé, per i propri familiari e per gli amici.

Giancarlo Fabbri

Il 24 settembre si presenta l’ultimo libro di Fabbri 

Nelle immagini l’autore e la locandina dell’evento in occasione delle “Giornate del Patrimonio”

Pianoro (Bologna)

Dalle 17 del prossimo 24 settembre nel Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini” di Pianoro, in via del Gualando 2, il giornalista Giorgio Tonelli, già caporedattore del TG3 Rai regionale, dirigerà la prima presentazione dell’ultimo libro di Giancarlo Fabbri a titolo Arti e mestieri a Pianoro in cui Tonelli ha scritto la prefazione. Dopo un saluto del sindaco di Pianoro Franca Filippini, Tonelli darà la parola a Maurizio Marchesini presidente di Marchesini Group e non solo, e allo storico Pier Luigi Perazzini. A seguire Tonelli intervisterà l’autore di un libro che nella prima parte presenta 24 artisti di ieri e di oggi legati a Pianoro; mentre la seconda è invece dedicata ai mestieri che stanno scomparendo. Dello stesso autore sono già usciti: Acqua passata (Savena Setta Sambro, 2018) poi, tutti autoprodotti, La Croara e i suoi gessi (2019, esaurito), Gente di San Lazzaro (2020), Farneto e dintorni (2021), Pianoro tra storia e memoria (2022).

Il titolo del libro Arti e mestieri a Pianoro non fu scelto a caso ma nasce proprio dalla presenza a Pianoro del museo “Lazzarini”. Un’istituzione che conserva e mostra attrezzi e utensili che hanno consentito a molte generazioni di artigiani, e di artisti, di realizzare oggetti e opere d’arte. Il libro vuole fare onore a Lazzarini, al museo nato dalla sua donazione di oltre 1.800 oggetti strumenti di lavoro, alla figlia Maurizia che lo dirige, agli artisti e agli artigiani che con esperienza e ingegno tengono viva una manifattura travolta dalla produzione in serie.

Anche la data della presentazione ha un legame con il libro. Sabato 23 e domenica 24 settembre 2023 sono “Giornate europee del patrimonio” la più estesa iniziativa culturale d’Europa. Con il tema “Patrimonio InVita” che si riferisce al patrimonio culturale immateriale inteso come “patrimonio vivo”. I valori culturali, le tradizioni, i modi di vivere e di lavorare, le conoscenze ereditate dal passato sono oggi importanti per capire il presente e disegnare il futuro. L’evento sarà anche occasione per visitare il museo e si concluderà con un buffet aperto a tutti.

Giancarlo Fabbri

Il 24 settembre si presenta l’ultimo libro di Fabbri

Nelle immagini il manifestino dell’iniziativa e l’autore del libro

Pianoro (Bologna)

«Senza nostalgie, ma con affetto e partecipazione, Giancarlo Fabbri con quest’ultimo libro va controcorrente e torna alle sue origini a Pianoro. E se in Acqua Passata (2018) si era soffermato su storia, usi e costumi del tempo che fu, in quest’ultima fatica Fabbri raccoglie le vicende di personaggi, artigiani, artisti e imprenditori. Si intrecciano le biografie con le trasformazioni avvenute dal dopoguerra a oggi».

Parole del giornalista Giorgio Tonelli, già caporedattore del Tg3 Rai regionale, che dalle 17 del 24 settembre, nel Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini” di Pianoro, dirigerà la presentazione dell’ultimo libro di Giancarlo Fabbri a titolo Arti e mestieri a Pianoro in cui Tonelli ha anche scritto la prefazione. Dopo un saluto di Maurizia Lazzarini, direttrice del museo, e del sindaco di Pianoro Franca Filippini, Tonelli darà la parola a Maurizio Marchesini presidente di Marchesini Group e non solo, e allo storico Pier Luigi Perazzini membro della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna.

A seguire Tonelli intervisterà l’autore di un libro che nella prima parte presenta, onora e ricorda una ventina di artisti di ieri e di oggi legati al territorio di Pianoro. La seconda è invece dedicata a mestieri che stanno scomparendo o che hanno subito una profonda trasformazione grazie alle nuove tecnologie, alle più moderne attrezzature e ai nuovi materiali. Serrande che scendono per sempre su locali pian piano trasformati in mini alloggi, su vetrine che non illumineranno più le vie.

Il titolo del libro Arti e mestieri a Pianoro non è stato scelto a caso ma nasce dalla presenza, a Pianoro, del museo “Lazzarini”. Un’istituzione che espone, e conserva, attrezzature e utensili che hanno consentito a generazioni di artigiani, e di artisti, di realizzare oggetti d’uso e opere d’arte. Il libro è nato per fare onore a Pietro Lazzarini, al museo nato dalla sua donazione, alla figlia Maurizia che lo dirige, agli artisti di ieri e di oggi e agli artigiani che con esperienza e ingegno mantengono viva una manifattura che scomparire travolta dalla produzione industriale.

Anche la data della presentazione ha un legame con lo scopo del libro. Sabato 23 e domenica 24 settembre 2023 sono “Giornate europee del patrimonio” (European Heritage Days) la più estesa iniziativa culturale d’Europa voluta dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea. Il tema scelto dall’Italia “Patrimonio InVita” (Living Heritage) invita a riflettere sul patrimonio culturale immateriale inteso come sinonimo di “patrimonio vivo”. I valori culturali, le tradizioni, i modi di vivere e di lavorare, le varie forme di conoscenza ereditate dal passato e oggi importanti per capire il presente e per disegnare il futuro. L’evento, che sarà anche occasione per conoscere e visitare il museo, si concluderà con un buffet aperto a tutti.

Andate in ferie? Acquistate libri e … fotografate i vostri gioielli

San Lazzaro (Bologna)

Andate in vacanza? Acquistate libri da leggere sotto l’ombrellone o all’ombra di una foresta alpina. Egoisticamente, anche perché devo pagare la stampa del mio nuovo libro Arti e mestieri e Pianoro ho messo in vetrina i miei libri ancora disponibili nella libreria sQuiLibrai di San Lazzaro, ma potete scegliere quelli che vi pare.

Un altro buon consiglio che vi voglio dare, poi fate come volete, è quello di fotografare gli oggetti di valore (gioielli, dipinti, sculture, eccetera). Non è necessario che le foto siano da esposizione, ma che gli oggetti siano ben riconoscibili. Le foto, che ovviamente non vanno custodite assieme agli oggetti, saranno poi da consegnare alle forze dell’ordine in caso di furto al fine di indirizzare al meglio le loro indagini per un sollecito ritrovamento. In pratica dicono: «Fotografate, non costa molto e potete farlo anche con il cellulare! Se gli oggetti rubati vengono recuperati è bene, ma se poi come capita non vengono più ritrovati vi rimarrà, almeno, la foto ricordo». Con l’archiviazione digitale le foto possono tornare utili anche dopo molti anni in casi di rinvenimenti di refurtive.

Con le foto e i gioielli al sicuro leggerete i libri con più tranquillità.

La “Fondazione Itaca” nacque in agosto … trent’anni fa 

Il presidente Andrea Farnè mostra la sede della Fondazione Itaca di Carteria

Pianoro (Bologna)

Di solito in agosto si pensa a viaggi e vacanze. Invece nell’agosto del 1992 alcuni amici singolarmente impegnati come volontari nel settore assistenziale, verso anziani e disabili, decisero di unirsi fondando la “Fondazione Itaca”. “Itaca” perché l’isola di Ulisse rappresenta il porto sicuro di quanti si sentono esclusi o emarginati, il posto dove trovare o ritrovare affetti veri e amici sinceri. Infatti nel 1993 la Regione ha poi approvato l’iscrizione della Fondazione Itaca nel registro regionale del volontariato. Nello stesso anno furono firmate convenzioni con aziende sponsor dell’associazione che attualmente oltre alla sede pianorese di Carteria ne ha anche a Cesena, Pesaro, Ravenna, Rimini e Roma.

L’azione dell’onlus, alla quale si può devolvere il 5 per mille, è rivolta a persone in difficoltà con corsi e laboratori, intrattenimento e sostegno, recupero mirato, pranoterapia alla persona, attività di carattere ludico con feste, gite, iniziative sportive, spettacoli, eccetera. Non mancano poi interventi di sostegno a domicilio e di trasporto anziani e disabili. Nel 2023 si dovrebbe inaugurare un altro Doblò attrezzato mentre sono attivi i nuovi corsi di pasta fresca e gli incontri con lo psicologo Michele Bisato sulla base del progetto “Esserci nel bisogno”.

Come rileva Andrea Farnè, presidente della fondazione, e direttore del periodico “Itaca News”, «Itaca è una splendida realtà che ha già svolto un’azione superiore alle aspettative dei fondatori crescendo in soci, ormai oltre cinquemila, e in attività. Ogni anno vengono realizzate oltre una trentina di iniziative per il tempo libero e una decina di laboratori e corsi. Le nostre iniziative dopo il Covid hanno ripreso una cadenza regolare che ci consente di avere un rapporto continuativo con soci e assistiti. Molti laboratori e tante iniziative – precisa Farnè – sono svolte in collaborazione con enti pubblici e in convenzione con le Ausl. Questo ci permette di favorire la socialità di chi ha problemi di natura psichica o motoria e, anche, di pensare ad attività di mantenimento, di recupero e di avviamento al lavoro. Attività che ci permettono di segnalare la nostra fondazione come una delle poche realtà di volontariato che affronta i problemi con serietà e scrupolo a livello quasi professionale. Tanto che la Fondazione Itaca ha ottenuto il premio speciale “Marco Biagi” per il 2010». C’è sempre bisogno di volontari, e di contributi, per cui chi vuol dare una mano alla Fondazione Itaca può rivolgersi alla sede di via Nazionale 38/2, a Rastignano di Pianoro. Per informazioni: 051.6260034; www.fondazioneitaca.orgfondazioneitaca@libero.it.

Giancarlo Fabbri

Non sempre chi tace acconsente ai rumori molesti 

Il bellissimo campo da calcio di Rastignano …

Pianoro (Bologna)

Le previsioni meteo propendono per un’estate caldissima, di giorno e di notte, con tanti che dormono già con le finestre aperte per avere un po’ d’aria fresca in casa. Ma tenere le finestre aperte a Rastignano nei paraggi della parrocchia è quasi impossibile fin quasi alla mezzanotte.

Personalmente ho la sfortuna-fortuna di possedere un udito al 25 per cento che mi consente di non sentire il baccano che si spande dal campo da calcio, e dal chiostro parrocchiale. Con tanti della zona, compresa mia moglie, che però si lamentano.

Giusto che bambini e ragazzi possano passare le vacanze estive in tutta sicurezza giocando e divertendosi all’aperto sotto il controllo degli animatori; un po’ meno che lo facciano nelle ore più calde del giorno sotto al sole. Ore in cui a qualcuno piacerebbe fare un sonnellino. Giusto anche che le scuole di calcio facciano lezione a bambini e ragazzi di pomeriggio e sera; e che si disputino partite di calcio.

Però dalla parrocchia potrebbero chiedere agli animatori, e anche ai responsabili delle squadre di calcio, di mettere un po’ la sordina in modo che la gioia dei bambini e dei calciatori non sia il tormento di chi vorrebbe riposare in pace. Il campo da calcio, in sintetico è il più bello che ci sia nel Comune di Pianoro e dintorni ma rischia di venire odiato, come anche la parrocchia, per l’inquinamento acustico e luminoso che provoca. E’ vero che il campo c’è sempre stato ma con don Severino Stagni parroco non ha mai dato fastidio a chi vive in zona. Negli anni scorsi l’abbiamo fatto presente al parroco don Giulio Gallerani e all’avvocato Pierluigi Pagani. Per un po’ il rumore è diminuito ma osserviamo che quest’anno siamo al punto di prima.

Purtroppo la grande maggioranza di chi vive nei dintorni si lamenta ma poi non vuole la responsabilità di denunciare il disagio segnalandolo alle autorità preposte. La parrocchia è forse super partes?

Giancarlo Fabbri

“Gente di San Lazzaro” se ne parla domenica 18 giugno

Pianoro (Bologna)

Nell’ambito della Festa dell’Unità dei Gessi, che si sta svolgendo alla Carteria di Rastignano, nel parco accanto all’ex capolinea del Tper 96, alle 19 di domenica 18 giugno si terrà una discussione sul libro di Giancarlo Fabbri Gente di San Lazzaro. Persone e personaggi dalla A alla Zeta con l’autore e la giornalista Giorgia Tisselli del Pd di San Lazzaro. La festa è stata infatti organizzata dalle unioni comunali del Pd dei comuni di Pianoro e San Lazzaro che hanno in comune i Gessi bolognesi e la presenza nel parco regionale dei Gessi. Giusto il termine “discussione” visto che il volume, con settanta biografie di sanlazzaresi contemporanei, è uscito nel 2020 autopubblicato dall’autore.

Nel libro un panorama che vede insieme imprenditori, commercianti, poeti, scrittori, architetti, medici, amministratori locali, storici, sportivi, cantanti, attori, donne, uomini, giovani e anziani. Qualche nome? Pupi Avati, Matteo Belli, Cesare Cremonini, Cristina D’Avena, Riccardo Fogli, Gianni Morandi e Alberto Tomba. A farci caso quello di San Lazzaro è un territorio strano. Basti soltanto pensare all’alta presenza di cantanti di rilievo nazionale. Per reddito procapite dei suoi contribuenti è tra i comuni più ricchi d’Italia, superando anche Bologna. Ma nonostante questa ricchezza nell’emblema municipale ha il mendicante lebbroso Lazzaro del Vangelo di Luca. Con tra i suoi più importanti residenti, don Olinto Marella, il prete mendicante che ha accolto e sfamato centinaia di bambini, beatificato il 4 ottobre 2020.

L’autore dopo quasi trent’anni di attività giornalistica sul territorio di San Lazzaro di Savena – per 15 anni per “il Resto del Carlino”, poi per i quotidiani “Il Domani” e “L’Informazione” abbinati a “La Stampa” di Torino –, ha dato alle stampe il libro “Gente di San Lazzaro”, come omaggio ai tanti sanlazzaresi che hanno portato onore a questa città. Ne discuterà con lui la giovane ma già esperta giornalista Giorgia Tisselli addetta stampa del presidente dell’assemblea legislativa regionale, già capo ufficio stampa del Pd bolognese, laureata in Filosofia, giornalista professionista con un Master universitario in giornalismo a Bologna.

Riminese di nascita ha ottenuto la maturità scientifica, una laurea in Dietistica alla facoltà di Medicina e Chirurgia per dedicarsi infine al giornalismo attivo. Ha quindi fatto esperienze di presentatrice alla Rai di Roma, di redattrice della rivista cartacea e online Sensi, di speaker radiofonico per Punto Radio, di presentatrice e inviata per la tv nel gruppo 7 Gold e per il Trc Bologna, e infine di praticante per la Rai Tgr Bologna e per Mediaset Studio Aperto per poi assumere nel 2019 l’incarico di capo ufficio stampa per il Pd metropolitano di Bologna.

Dello stesso autore sono già stati pubblicati i libri: Acqua passata. Storie, cronache e personaggi di Pianoro (2018), La Croara e i suoi gessi (2019, esaurito), Farneto e dintorni (2021) e Pianoro tra storia e memoria (2022). Con un nuovo libro già in impaginazione.

Giancarlo Fabbri

La Bocciofila Pianorese quest’anno apre il primo giugno 

Pianoro (Bologna)

La Bocciofila Pianorese XXV Aprile di via Fantini 57, a Pianoro, apre giovedì 1 giugno con il normale orario di attività che prevede il servizio di cucina dalle 19.30 alle 21.30. Soltanto alla domenica l’asporto delle crescentine viene anticipato alle 18.30. Dal primo giugno, fino a tutto settembre se il tempo sarà clemente, si potrà quindi tornare a gustare le rinomate crescentine ai tavoli della bocciofila con affettati, formaggi, sottaceti e anche qualche novità. Torna ad aprire anche il bar che, come di consueto, fornirà un servizio di bevande e gelati. Sempre alle 19.30 riprende il gioco delle bocce con partite amatoriali e tornei sociali.

La Bocciofila Pianorese nel 2021 ha aderito alla Federazione italiana bocce (Fib-Coni). Per praticare il gioco delle bocce sui suoi due campi sarà quindi necessario associarsi alla Fib-Coni anche per partite non agonistiche. Così anche per il gioco delle carte praticato nella struttura gestita da un direttivo che vede presidente Franco Dini, vice Olga Fabbri, consiglieri Mara Bergonzoni, Maria Rosa Fabbri, Giancarlo Minarini e Gina Palma. A tenere viva la Bocciofila è infatti la volontà di soci e volontari di offrire alla comunità pianorese, e non soltanto, opportunità di socializzazione, sport, e rustica gastronomia condita da solidarietà e amicizia. L’attività della bocciofila è basata appunto sul volontariato a sostegno dell’attività sportiva puntando sui giovani per trasmettere la passione del gioco delle bocce alle nuove generazioni.

Con la soddisfazione del direttivo che dal 2021 può contare su un gruppo di giovani volontari che collabora alla conduzione delle attività ricreative, e gastronomiche, per dare a tante persone, giovani e anziane, la possibilità di passare liete serate estive in amicizia tra una bocciata e una crescentina o tra una briscola e un tresette.

Giancarlo Fabbri

Salvare il ricordo di Pierluigi Giordani

Nel collage la cerimonia di dedicazione, il giovane deceduto e la targa ricordo

San Lazzaro (Bologna)

Il ponte ciclopedonale “Giordani”, in legno, che scavalcando il Savena unisce il parco dei Cedri di Bologna a quello della Resistenza a San Lazzaro sarà demolito e ricostruito. Visto lo stato di degrado, dovuto anche a incuria pur dopo due interventi di manutenzione, lo hanno deciso i due comuni confinanti con un investimento di circa 600mila. Stando agli accordi intercorsi e l’approvazione di una convenzione il costo dei lavori sarà ripartito tra i due comuni con progettazione e gestione lavori a carico del Comune di Bologna, con un contributo di 40mila euro da San Lazzaro, mentre la manutenzione ordinaria, finora carente, sarà curata dal Comune di San Lazzaro per 12 anni. Forse una manutenzione periodica del manufatto ligneo con idonei impregnanti (come quelli tipo marina) avrebbe allungato la sua vita. Ricordo che nel 2015 l’intervento fu consistente e il passaggio chiuso per mesi.

Il mio invito è quello di ricordare il motivo della dedicazione, ufficiale, del ponte a Pierluigi Giordani con l’apposizione di una targa a futura memoria che notano in pochi. Vorrei quindi consigliare la necessità di togliere quella targa per rimetterla all’inaugurazione del nuovo ponte; e di non chiamarlo “dei Cedri” anche se più corto. Vista l’indifferenza, la labile memoria di enti e istituzioni, non vorrei che si perdesse il ricordo che il ponte è, soprattutto, un monumento a un martire del lavoro.

Molti non infatti non lo sanno, e tanti lo hanno dimenticato, che il ponte ha due storie: una vecchia e una tragica. La vecchia è che sui piloni una volta c’era il ponte di ferro dove passava il tram Atm 20 che dal 1948 al 1961 univa San Lazzaro a Bologna. Quella tragica è che nel costruirlo a causa del rovesciamento di una trave in legno lamellare, lunga 50 metri e pesante 400 chili, perse le vita Pierluigi Giordani di 21 anni. Nativo di Rovereto (Trento) giunse in cantiere il mattino del 18 maggio 1995 ma non arrivò vivo a sera. Il ponte fu inaugurato il 12 ottobre 1996 poi dedicato alla memoria del giovane il 27 ottobre 2001. Giordani lavorava per la Ferrari Cesare di Isera (Trento), subappaltatrice della Holzbau che aveva realizzato i prefabbricati da montare in opera.

La storia si concluse con la sentenza del 13 aprile 1999 che condannava il datore di lavoro, Cesare Ferrari, a quattro mesi di reclusione con pena sospesa grazie ai benefici di legge. E assolveva dall’accusa di omicidio colposo la Holzbau di Bressanone (Bolzano), il responsabile di cantiere dell’impresa altoatesina e il progettista e direttore dei lavori. A distanza di poco più di vent’anni dispiace constatare che le istituzioni abbiano memoria corta nonostante un’intitolazione ufficiale al giovane caduto sul lavoro e dimenticano la targa che, almeno quella, ricorda la tragica morte di un giovane nel suo primo giorno di lavoro a San Lazzaro.

Giancarlo Fabbri