SCIOGLIERE LA CALABRIA !

boss salutaLa Calabria fibrilla. Non c’è giorno che non si legga di tavole rotonde, di appelli, di comunicati, che fanno accapponare la pelle per come , direbbe Fantozzi, siano Umane. Insomma adesso tutti si svegliano e vorrebbero salvare la Calabria con formule vecchie quanto i loro nonni. Ma in fondo in fondo il sistema Calabria è un sistema che piace a tanti. Nessuno che dica come stanno davvero le cose in Calabria, e questo perché chi opera in un modo o nell’altro in questa regione, in qualsiasi settore, ha bisogno di avere le spalle (e altro) coperte. Perché se vuoi lavorare, in qualsiasi campo, devi avere a che fare con qualcuno della Regione, o della Provincia, o del Comune, o delle forze dell’ordine, o di qualche tribunale. Perfino la Chiesa ebbe i suoi problemi, con l’Istituto Papa Giovanni di Serra d’Aiello. E allora tutti zitti e tutti a sostenere il guidatore e a gridare allo scandalo, alla vergogna, tutti a voler fare piazza pulita per poi, subito dopo, continuare a vivere esattamente come prima. La verità sappiamo benissimo qual è. È quella di una regione che è completamente in mano alla ‘ndrangheta, intesa non come una semplice banda di delinquenti dedita allo spaccio di droga, alle tangenti, ai sequestri di persona così come si poteva pensare una volta, ma piuttosto come un sistema sviluppatosi negli anni, che ha inglobato tutto. Un enorme buco nero nel quale sono stati risucchiati tutti i partiti, (non escludo nessuno, né di destra né di sinistra), buona parte dei magistrati e dei cosiddetti uomini di legge, la massoneria con tutte le sue logge, moltissimi funzionari operanti nelle pubbliche amministrazioni. Il sistema funziona a vari livelli e funziona bene, dal piccolo comune alla grande regione. Qualsiasi cosa occorra è necessario il filtro di un politico,il quale indica il funzionario, il quale consegna la documentazione all’assessore, e se ci sono grane c’è il giudice che archivia la pratica, o il carabiniere che fa finta di non vedere. Un sistema semplice che ha sempre funzionato.

mappa ndranghetaD’altra parte, perché in Calabria le discariche così come il servizio raccolta di rifiuti sono ancora oggi in mano alla delinquenza? Perché in Calabria i rifiuti tossici possono essere sotterrati senza che nessuno veda e senta? Perché questo avviene solo in Calabria? Perché la  cementificazione è legalizzata? Perché le navi dei veleni sono finite nella maggior parte dei casi nei nostri mari? Come mai tutto questo è stato possibile? La risposta è semplice: perché ogni operazione, piccola o grande che sia,è controllata e coperta da un sistema. Per venti anni hanno sotterrato nel fiume Olivo ad Amantea veleni tossici per un quantitativo pari a 100 mila metri cubi. Le forze dell’ordine dov’erano? Forse a fare le multe per eccesso di velocità all’ingresso di Amantea? E la notte del 14 dicembre quando è spiaggiata la Jolly Rosso e tutti vedevano camion fare da spola verso l’Olivo, dov’erano tutti? E come mai l’allora magistrato archiviò subito ogni cosa? E perché le peggiori brutture che si vedono lungo le nostre coste sono autorizzate (pochissime sono illegali) dai sindaci, dalle province, dalle regioni, dai geni civili, dalla forestale? Tutto è autorizzabile in Calabria.

navi dei veleniUn taglio di bosco, così come una villa su una scogliera, così come un mega porto in piena zona erosiva, o un grande centro commerciale in zona geologicamente instabile, magari spianando una collina di Calanchi, o ancora un albergo da 700 stanze in riva al mare, davanti un’area Sic, o un aviosuperficie inutile lungo un fiume. Come può succedere tutto questo? Succede perché ci sono gli uomini giusti al posto giusto e basta avere una tessere di partito, o l’amicizia di un massone, o di un mafioso avvicinabile che tutto si risolve. Tutti dicono di sì. Nessuno rifiuta niente. Basta affiliarsi, essere riconoscenti, votare la persona giusta, farsi i fatti propri. Qui non basta più indignarsi, non serve a niente, non basta nemmeno fare bei progetti, bei programmi, belle liste . Bisogna volare alto e chiedere una sola cosa, a gran voce e con coraggio. Che tutta la Calabria venga sciolta. Sciogliere la Regione, commissariare non i rifiuti ma i partiti, i tribunali, trasferendo tutti i magistrati, controllare le forze dell’ordine, i loro patrimoni, tenere d’occhio tutti i politici. E per fare questo ci vorrebbe una coscienza popolare che non c’è. Perché anche il popolo è corrotto. Corrotto dall’assenza di uno stato, di un potere qualsiasi, corrotto nell’anima, nella percezione del bene e del male, corrotto nella vita quotidiana. E chi si dimostra contro questo sistema è subito minacciato. Qualcuno in Calabria che si ribella c’è, ma si tratta di una minoranza. Non esiste in Calabria una società civile, un’opinione pubblica, né tantomeno esistono degli intellettuali. Tutto è organico a qualcosa. Chi è libero è subito intimidito, vedi il caso di Mimmo Lucano, in vari modi. Il taglio delle gomme dell’auto, il proiettile nella buca della posta, l’arresto per un niente, la querela. Sì, anche la querela, per chi scrive verità, in Calabria diventa un’arma d’intimidazione. Perché si costringe il giornalista o il blogger ad avere un avvocato e a pagarlo di tasca propria, a recarsi più volte in un tribunale perdendo ore interminabili in squallidi cubi di cemento armato, si costringe la persona a metterci la faccia, a trovarsi vis-a-vis con il mafioso che lo ha querelato, con il costruttore o con il gestore della discarica. Nella maggior parte dei casi si è soli in quelle aule e quando si è soli, si è deboli, fragili, ancora di più, si è bersagli pubblici. Ecco perché l’unica via d’uscita è lo scioglimento di tutto, come un GIUDIZIO UNIVERSALE e ricominciare d’accapo con gente nuova, pulita, seria e soprattutto intelligente. Pensate che sia possibile ?

SCIOGLIERE LA CALABRIA !ultima modifica: 2018-10-25T07:44:45+02:00da sciroccorosso