Bella la Calabria con 166 organizzazioni criminali

boss saluta Mentre le Tv di Stato, spartite fra Cinquestelle e Lega, bombardano sulla nave Sea Watch, su Maduro ed il Venezuela, sul pericolo degli immigrati, sulle esternazioni di Salvini e le barzellette di Berlusconi, passa pressoché inosservata la relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario fatta dal Presidente della Corte d’appello di Catanzaro Domenico Introcaso. Le cose lette dal Presidente ,offrono al lettore una visione reale della situazione che viviamo in Calabria e di conseguenza in genere in tutta Italia. Non sono gli  immigrati l’emergenza, non sono gli sbarchi, non siamo aggrediti da nessun uomo di colore, non c’è in atto alcuna invasione, che mette in pericolo i nostri valori secolari. Niente di tutto questo. Il vero pericolo, che mette in discussione la nostra vita quotidiana è la ‘ndrangheta, ancora presente e massiccia e soprattutto operativa in tutta la nostra regione. Di questo dovrebbe preoccuparsi il Ministro dell’angoscia Salvini. Ma , il ministro della paura,  sa che occupandosi di ‘ndrangheta , non prenderebbe voti, anzi li perderebbe , come dimostrato dal bacino elettorale, di stampo ‘ndranghetistico che si è riversato sulla sua lista , nelle ultime elezioni nazionali.  Nella relazione, Domenico Introcaso ha detto che in  Calabria sono attive 166 organizzazioni criminali, con oltre 4mila affilati di cui oltre 2mila nel distretto di Catanzaro. Nella relazione l’alto magistrato ha dedicato largo spazio al fenomeno della presenza della ‘ndrangheta nel territorio, confermando la pervasivita’ delle cosche: l’analisi di Introcaso si e’ fondata, in particolare, come “maggiore fonte di conoscenza” sulla relazione del procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, sulla relazione della Commissione parlamentare antimafia (presidenza Bindi), sulle riflessioni dei presidenti di tribunale e dei procuratori del distretto. “Il distretto di Catanzaro – ha sostenuto il presidente della Corte d’appello – presenta numerose associazioni, variamente articolate e strutturate con segmentazioni operative a riferimenti omogenei ma diverse nelle imputazioni personali. Le dinamiche espansive conducono all’esportazione dei moduli organizzativi locali calabresi, stabili nelle regole di azione, immutati nelle strutture, in rapporto organico e funzionale con i nuclei originari, dai quali traggono genesi e derivazioni, ma nuovi nelle attivita’ criminali. In tal modo si corrompe l’elemento centrale dell’economia capitalistica, “il mercato”, con tutte le conseguenze in termini economici e sociali. Questa modalita’ – ha rilevato Introcaso – si riversa immediatamente nei settori maggiormente produttivi e piu’ facilmente aggredibili, gli appalti pubblici, con ricadute in termini di pregiudizio e corruzione del procedimento elettorale, di formazione e raccolta del consenso, perche’ la procedura per l’appalto pubblico coinvolge gli amministratori eletti. La gestione del consenso trova ragione nella legislazione di decentramento politico e di creazione di organismi amministrativi intermedi, tali da lineare una potesta’ amministrativa diffusa (si pensi alla centralita’ dei sindaci, eletti direttamente) per sua natura e funzione titolare di discrezionali incidente direttamente sull’andamento generale dell’amministrazione, e per questo aggredibile, anzi di facile e diretto accesso da parte delle organizzazioni criminali”.

mappa ndranghetaIntrocaso ha poi evidenziato il dato della “partecipazione diretta” degli affiliati alle attivita’ istituzionali, definendo come “purtroppo esperienza diffusa – e tragico fenomeno – lo scioglimento di numerosissime amministrazioni comunali e di formazione intermedia per infiltrazione e influenza mafiosa. Gli uffici giudiziari del distretto sono sempre piu’ spesso chiamati a deliberare provvedimenti di incandidabilita’ impugnati dagli amministratori”. Nella sua relazione, inoltre,il presidente della Corte d’appello di Catanzaro ha spiegato come “la forza delle associazioni deriva giustappunto dalla capacita’ di adattamento alle situazioni e ai mutamenti in modo tale che esse si aggregano, si disfano, si ricostituiscono, si fondono a seconda della rilevanza criminale dei soggetti compartecipanti, dello stato di liberta’ e dell’esistenza in vita degli stessi”. Introcaso ha poi illustrato le dinamiche della criminalita’ organizzata calabrese: “La ‘ndrangheta nasce come organizzazione unitaria e orizzontale, ma con il tempo cambia e si dota di una struttura piu’ complessa e gerarchica. La creazione della ‘santa’, alla fine degli anni ’60, costituisce una novita’, una ‘rivoluzione interna’ alla ‘ndrangheta, che si struttura con una componente piu’ riservata di cui fanno parte ‘ndranghetisti autorizzati a entrare nella massoneria per avere contatti con i quadri della pubblica amministrazione e quindi con medici, ingegneri e avvocati. Con la creazione della ‘santa’ la ‘ndrangheta si ‘sprovincializza’ e al tempo stesso si rafforza la tendenza a creare una struttura che limiti l’autonomia della singola ‘locale’ per spostare verso l’alto il potere e accrescere le potenzialita’ dell’intera articolare. Questa articolazione- ha concluso il presidente della Corte d’appello – trova collocazione nel distretto in numerose ‘locali’ di accertamento giudiziale, distribuite sull’intero territorio e particolarmente stabilizzate nei circondari di Vibo Valentia, Castrovillari, Paola, Lamezia con primazia per valenza criminale e forza intimidatrice delle ‘locali’ del territorio di Vibo Valentia, Crotone, Castrovillari, Paola”.

 

 

Bella la Calabria con 166 organizzazioni criminaliultima modifica: 2019-01-29T07:38:08+01:00da sciroccorosso