Scordatevi della Calabria e dei calabresi

Ma unnamedperché continuano a parlare di noi. Perché infieriscono su un corpo morto da secoli, perché vogliono sentire la nostra, noi che non abbiamo voglia di parlare, noi che siamo omertosi da sempre, non perché abbiamo paura, ma perché semplicemente abbiamo già detto tutto, noi che siamo abituati alla sofferenza, noi che abbiamo ereditato una terra dura, piena di pietre, di montagne rocciose, di  fiumare insecchite, di paesi franati e abbandonati ora abitati da pecore e lucertole. Non ascoltate il nostro urlo, vi prego,  ascoltate quello di Lorenzo Calogero, leggete i suoi versi, addormentatevi con le sue parole, alzatevi al mattino e leggete Corrado Alvaro, lui vi parla, vi dice cosa fare, dove andare, le strade da percorrere. E la mattina all’alba, quando i monti diventano rossi,  provate a recitare le poesie di Padula e i suoi sfottò, leggete i testi di Giuseppe Selvaggi , di Vincenzo Ammirà, di Bruno Pelaggi il poeta scalpellino, di Fortunato Seminara, Leonida Repaci, Mario Lacava , Saverio Strati, loro hanno detto tutto della nostra terra, hanno descritto come siamo fatti, quello che pensiamo, quello che siamo stati. Ora e solo ora, in una regione desolata,  venite a parlarci di sanità, di politica corrotta, di magistrati servi della massoneria, di massoneria serva dei politici, di politici servi della ‘ndrangheta, di ‘ndrangheta serva dei politici, come se non lo sapeste. Lo avete sempre saputo, voi uomini dello Stato, e oggi fingete e dite di accorgervi di noi , per i vostri sporchi interessi,  per i vostri servizi giornalistici, per le vostre inchieste strapagate, per i vostri articoli prestampati. Cose vecchie per noi calabresi, cose che conosciamo da decenni, vissute sulla nostra pelle , che abbiamo urlato da secoli. Inascoltati, inascoltabili. Lasciateci stare e fate quello che avete sempre fatto, senza di noi, contro di noi, noi, non abbiamo bisogno di voi, perché siamo figli di Annibale, di Spartaco, di Crocco, di Telesio e Tommaso Campanella, dei contadini che hanno occupato le terre, dei Fratelli Bandiera, e sappiamo vedercela da soli, sapremo rispondere a modo nostro colpo su colpo senza paura, senza aver bisogno di Stato e di protezioni, senza divise e senza bandiere, armati solo della nostra antica civiltà.

Scordatevi della Calabria e dei calabresiultima modifica: 2020-11-17T18:14:58+01:00da sciroccorosso

1 commento


  1. //

    Mi sento in perfetta sintonia su tutto ciò che hai espresso, siamo la terra che si trova al margine di tutto e che viene messa in luce solo dalle vicende ‘ndranghetiste. Solo ora in un periodo di emergenza si sono accorti del nostro sistema sanitario e degli “straordinari commissari” da loro nominati

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