Soldado (Day of the Soldado) – 2018

Taniello   10 febbraio 2019   Commenti disabilitati su Soldado (Day of the Soldado) – 2018

soldadoVi era un tempo in cui il popolo, invece di manifestare la sua millenaria cretineria sui social network o nelle sale slot, alleviava le sue sofferenze andando al cinema alla ricerca di intrattenimento. “Intrattenimento” è una parola magica dalle mille connotazioni, su questo modesto diario di annotazioni sporadiche c’è quella cinematografica.
Fratello scavezzacollo del cinema cosiddetto “impegnato” (che amiamo allo stesso modo, eh), l’intrattenimento assolve alla pur nobile esigenza di divertimento.
Quando anche in Italia vi era un’industria dell’intrattenimento cinematografico che si potesse chiamare tale, tra i rispettabili del settore c’era anche un certo Sergio Sollima. Costui ha poi fatto in tempo a procreare il figlio Stefano che, memore del padre, continua meritoriamente a fare cose degnissime. Così degne, anzi degnissime, che l’hanno chiamato negli USA, dove le cose dell’intrattenimento le fanno per bene, perché fanno fare tanti soldi all’industria. E fu così che il mai troppo santo Taylor Sheridan ha deciso di chiamare Sollima figlio a proseguire il suo filone sul concetto di “confine” declinato in tutte le salse immaginabili (vedere Sicario (2015), Hell or High Water (2016), I segreti di Wind River (2017), ma anche la serie TV Yellowstone).

Soldado è il seguito di Sicario, quindi ci sono Josh Brolin e Benicio del Toro, ma soprattutto i grandi nemici degli ultimi anni: i Cartelli messicani della droga, ma anche i messicani in generale.

Sorvoliamo alla grande sugli avvenimenti, qui conta l’intrattenimento: una volta nei titoli di coda c’era il “maestro d’armi” e qualche stunt man. Oggi ci sono plotoni di stunt, gli effetti speciali, un audio solenne, spese quasi illimitate (per gli USA), tutte cose che permettono di realizzare posti di blocco volanti con gli elicotteri della DEA a ridosso del confine con la California, inseguimenti su sterrati che ti riempiono il salotto di polvere, colpi d’arma da fuoco che viene naturale correre a nascondersi sotto il letto. Un piacere visivo e acustico notevolissimo. Poco contano i (poco) velati riferimenti a Trump, a un Paese che è chiuso e respingente (come lo è tutto il mondo, ormai).
Siano sempre santi e benedetti Taylor Sheridan e tutti i complici che decide di arruolare per le sue storie: l’Occidente è palesemente in crisi, tutti i confini vacillano sotto il peso della storia e dei popoli, bisogna sforzarsi di trovare l’intrattenimento nella tragedia irreversibile, amen.

Soldado (Day of the Soldado) – 2018ultima modifica: 2019-02-10T16:32:50+01:00da Taniello