Zero al Sud – Marco Esposito

Taniello   14 aprile 2019   Commenti disabilitati su Zero al Sud – Marco Esposito

La copertinaTra i tanti temi che, grazie alla comunicazione (sigh) moderna, si sono trasformati da materia politica o d’accademia in campo di battaglia per milioni di soldati di tastiera, non poteva mancare l’infinita questione nord/sud d’Italia.

Alcuni storici e giornalisti hanno iniziato a proporre questo filone in chiave diversa da quella consolidata e scolastica della retorica patriottarda due-pallosa, seminando fatti inediti e raccogliendo felici platee di acredine e comprensibile voglia di sfogare umani istinti di vendetta.

Insomma, in altre parole, con qualcuno ce la si deve pur prendere, ma almeno in questo caso è effettivamente venuta fuori anche della Storia (con la “S” maiuscola), quindi male non fa, fa bene.

Dunque, orde di barbari da un lato e agorà di candidi filosofi dall’altro si sputano quotidianamente in faccia dai rispettivi monitor ogni genere di accusa e sentenza, da quella di essere ladri nullafacenti ai danni di chi lavora a quella ben più grave di essere i responsabili di genocidio di chi se ne stava tanto bene prima col suo Re.

Esistono poi, come sempre, i moderati di entrambe le parti, quelli che “vabbeh dai, è storia vecchia… se il Sud è messo male non possiamo mica dare ancora oggi la colpa a Cavour?” ma anche “vabbeh dai, le Due Sicilie ‘sta ceppa, si moriva di fame pure prima”.

Insomma, la si pensi come si vuole ma se, dopo quasi due secoli di Italia unita(hahaha), una parte sta sempre messa peggio dell’altra sotto vari aspetti, diciamo che un pochino di sospetto che non sia solo colpa di Vincenzo De Luca o della mafia comincia pure a venire. Però, appunto, occorre leggere varie cose, il tema è complesso e, come tale, nemico dei Toninelli e Bonafede.

Tra gli estremisti, i moderati e i cretini,  esistono poi (molto ben nascosti) anche i fatti. E il fatto più eclatante della storia recente di questa infinita manfrina è l’attuazione del federalismo fiscale, presente dal 2001 nel famoso Titolo V della nostra Costituzione, la più bella dell’universo de sto grandissimo *azzo, ma cerchiamo di restare calmi.

Nel suo “Zero al Sud”, Marco Esposito, giornalista de Il Mattino, ci racconta che doveva trattarsi di quella riforma che avrebbe finalmente messo fine allo spreco infinito dei soldi buttati dallo Stato al sud, bruciati senza ritegno, spariti nelle tasche dei più diversi speculatori, era ora! Con il Federalismo fiscale nella Costituzione finalmente l’autonomia finanziaria degli enti locali diventava realtà, finalmente era scattata l’ora della responsabilità ma senza tralasciare l’equità, nessuno doveva restare indietro!

(per i dettagli della riforma e gli articoli modificati googlate, che siete capacissimi)

Se non che, la nostra Costituzione tanto bella pare perché si tratta di fiction o fantasy, come si preferisce. Con tanta pazienza, Esposito ci racconta in maniera scorrevole ma sempre avvinghiatissima ai verbali, le acrobazie retoriche, i giochi di prestigio, le formulazioni esoteriche nate negli organismi che, ripeto, dal 2001, hanno in carico l’attuazione dei dettami costituzionali federalisti. Si tratta di commissioni bicamerali, commissioni paritetiche, società ad hoc, uffici preposti,  associazioni di sindaci, tutto il circo annesso e connesso di riciclati e parvenu di ogni dove, quindi anche del sud.

Alcuni personaggi vengono dotati di aura veramente epica (l’inossidabile Ferri, il druido Marattin, il sobrio Giorgetti…) ma la sostanza divenne chiara sin da subito dopo i vari insediamenti: facendo per bene i conti, si è scoperto che al Sud effettivamente è sempre (storicamente) stato dato meno che al Nord (stupore), bisogna riequilibrare (o perequare, si dice) e dare a tutti le cose essenziali (si chiamano Livelli Essenziali delle Prestazioni). Solo che al Nord non hanno nessuna voglia di perequare, si sono semplicemente accorti che l’applicazione della norma Costituzionale toglie loro qualcosina dalle tasche e, francamente, non esiste proprio.

Una volta scoperto l’arcano, il racconto diventa appassionante. Di seduta in seduta, l’arzigogolo per NON dire esplicitamente che è giusto NON togliere soldi dalla tasca del comune più ricco per darli ad altri (solo perché, in via incidentale, hanno meno) diventa sempre più tortuoso, sempre più fantasy. La sostanza però è sempre chiara, sta lì, è luminosa: semplificando al massimo, a parità di popolazione e di cittadinanza, se al sud alcuni Comuni non hanno mai avuto delle cose (l’esempio del libro è l’asilo nido), possono tranquillamente continuare a non averle, anche se in Costituzione è scritto che tutti i Comuni debbano contribuire per chi non ha.

Decine e decine di parlamentari, sindaci, tecnici di qualsiasi sponda (anche i 5S, all’epoca all’opposizione e oggi con l’autonomia alle Regioni del nord nel loro fantastico Contratto di Governo, con gli amici della Lega) impegnati per quasi vent’anni a come NON attuare un dettame costituzionale, è meraviglioso! E il tutto si chiude con il vago sospetto, citando in appendice altri piccoli casi, che niente niente, forse forse, è come se ci fosse un disegno preciso nel tenere una parte subalterna all’altra, chissà…

Lode a Esposito, perché questa roba è di una noia mortale rispetto a qualsiasi altra cazzata faccia notizia oggi. Lui è evidentemente testardo, ha scelto di starsene a Napoli e da Il Mattino non molla la presa su questa immensa montagna di cacca, la cui fragranza ci allieterà ancora a lungo.

Dopo la lettura mi resta comunque una consolazione personale: se talvolta mi sono lamentato della scarsità dei mezzi pubblici di trasporto dove vivo, ora so che me li merito, mi toccano così, è giusto così.

Zero al Sud – Marco Espositoultima modifica: 2019-04-14T02:20:33+02:00da Taniello