Beatnik forever

Quanti erano matti, la maggior parte della gente lo era, per sapere come comportarsi bastava andare in direzione diversa da loro, per questo ci hanno definiti beatnik forever, o freaks.

Quante belle donne passate sotto le mie finestre, la più bella l’ultima che ho visto, attendo di vedere la prossima e mi pare di aver perso già il ricordo delle precedenti, guardarle e immaginare come possono essere svestite mi emoziona.

Ora utilizzano la statistica per prenderci in giro, “un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media”, vi sembra una cosa normale?, o pensate forse sia normale avere un dio quasi ad uso e consumo degli ospedali?.

Una strana società impone all’uomo di sbarbarsi, legarsi il collo col nodo scorsoio della cravatta e così far finta di essere intelligente passando per bello, salvo evitare di rispondere a domande più complicate del “che ora è?”.

Noi freak abbiamo bisogno di vedere tacchi alti e calze autoreggenti, questa è la credenza che ci appiccicano addosso illustri psichiatri di regime per inquadrarci tra gli elementi da evitare in quanto molesti.

Teorizzano tra i bisogni il successo e parlano di affetto come risultato, eroi idolatrati sono amati dalle folle per cui le groupies sono tutte potenziali amanti in pectore, accompagnate da mamme sussiegose con altrettanto desiderio addosso.

Ogni giorno faccio rotolare i miei dadi, le rare volte che esce un doppio sei penso ad una giornata positiva, esco ed al bar leggo il giornale scoprendo che la sera precedente son successi disastri su disastri per cui il mio caffè sembra ancora più amaro., cancellando l’idea di santi ed eroi mi convinco che l’unica cosa da fare è tirare a campare.

Beatnik sono sempre stato e ci morirò, senza mai aver avuto veramente il mio doppio sei secondo il senso comune, ma nessuno che si sia mai posto il problema se qualcuna m’interessa veramente e vivo sereno?

C, Bukowski

Grandi pensatori e poeti maledetti che hanno segnato un’epoca, figli dell’esistenzialismo francese e della contestazione hanno creato uno stile descrittivo utilizzando il nonsense e lo sporco come carattere dominante.

Oggi  appare sulla scena un povero lettore si trova ad apprezzarne alcuni tratti ed a giocare con loro, quelle pagine appaiono in tutta la loro lucentezza trasgressiva e riescono a stimolare altre emozioni.

SEi è emozione pura, è quella forma di affetto senza compromessi, sotterfugi o sottintesi, scegliere d’apparire ignorante o meglio, aver la padronanza del non sapere diventa un privilegio da mostrare.

Dire “è solo l’eleganza della tua anima che ti distingue” è affermare un concetto che va molto oltre la bellezza fisica, levando i freni inibitori che vorrebbero portare semplicemente ad un ammirato fischiare o a sguardi assassini.

Quando il giorno è lungo e la notte ti senti solo apri il tuo telefono, guardi una foto e sai di non esserlo più, in quell’immagine trovi l’emozione di un momento che ti lascia addosso il calore di quel corpo e la luce di quegli occhi.

Decisioni sospese, gite fuori porta, la vita continua perché la forza accompagna le scelte con l’affetto e la responsabilità, sapere scegliere è trovarsi giustificazioni per viver meglio pensando che tutti soffrono, sapendo di essere e tu, sei

Beatnik foreverultima modifica: 2017-10-23T18:59:10+02:00da Totodess