A quattro mani

ibis redibis non moriebis in bello


Questa era la tradizionale risposta della Sibilla la cui definizione era legata ad uno spostamento di virgole per cui quasi casuale, guidata dall'intuito di chi ascoltava. Gli uomini cercavano giustificazioni ai fenomeni della natura, Epicuro riuscì per primo a vedere che gli dei esistono poiché è stata la natura ad imprimere nella mente degli uomini quella nozione, la "scoperta" esonerava da responsabilità per cui fu accolta con gioia. Vista la difficoltà nel contattare gli dei nel rapportarci alle persone che scherzano con noi dobbiamo tener presente che esistono due tipi di scherzi, uno volgare, violento, osceno e l'altro che deriva da Plauto, dalla commedia greca e dai socratici, bello ed elegante. Avvicinarsi alle persone giocosamente è questione di stile nell'approccio, nulla diventa difficile per chi ama e mostra per primo il sorriso. Avere affetti irradia sull'avvenire la luce di mille liete speranze, i veri affetti sono come gli dei, eterni, e come si fa con loro bisogna portare rispetto e doni sacrificali, nei silenzi spesso ci sono eloquenti affermazioni trasmesse con gli sguardi. Spesso per affetto insieme si consumano pasti salati, in questo possiamo sentirci giovani da vecchi e ragionare come i vecchi da giovani riuscendo a vedere insieme gli errori commessi per evitare di perseverare negli stessi. Abbiamo bisogno di sentirci rispondere "ibis redibis non moriebis in bello" o possiamo scegliere liberamente secondo i dettami della legge?, i risultati migliori si ottengono con la virtù come guida e la fortuna come compagna. Quando accade qualcosa all'improvviso e tutti prendono una direzione dissentire è distinguersi facendo in modo che non sia il calcolo di quanti ma il peso del ragionamento a vincere., come disse Orazio "ignoti nulla cupido", anche negli affetti vale lo stesso principio, a volte si ama controcorrente. Il mio risveglio, liberamente tratto dai pensieri di Marco Tullio Cicerone, è ora d'immergersi nel traffico della città e ricominciare una vita alla luce del sole, aprendo una finestra sul presente. Strana mattina quando la mente riporta i pensieri indietro nel tempo e passando in luoghi conosciuti ti pare di essere il primo visitatore degli stessi, saranno state le letture, qualche strano sogno a portarmi frasi ed aforismi che non ricordavo di conoscere. Fare sempre le stesse cose è crearsi una routine che assume il nome di vita, rileggere mentalmente Cicerone e altri classici ha semplicemente risvegliato una curiosità per le cose definite comuni, o tempora o mores. Il desiderio di un abbraccio vero, ignoti nulla cupido, non si desidera quello che non si conosce, conosco quel gesto, so com'è fatto quel corpo e quanto quelle braccia diano calore. Il maestrale ha spazzato via le nubi ed il sole sotto un cielo terso fa brillare ogni cosa, cosa ci vieta di dir la verità ridendo, o veramente pensiamo "sutor ne supra crepidam"', sentendoci limitati nel pensare?, voglio poter voler bene senza allinearmi alle cose facili, senza correre il rischio di naufragare in porto. Il maestrale ha portato un profumo conosciuto che ogni giorno è più intenso, come i Carmina ha una struttura corale, son privilegi che tutti possono avere quando armonizzano il loro pensare alla natura ed all'affetto. Allora facciamolo, escludendo di continuare a perseverare in una situazione  chiunque può sognare e costruire qualcosa per il futuro, a volte basta una parola  "sei" ed un sorriso spunta dalle labbra. https://www.youtube.com/watch?v=MsrLJ9eegC4