A quattro mani

chi è quell'uomo?


Una serata gradevole, bere il caffè con lui e parlare del più e del meno è stato piacevole, ho notato nei suoi occhi la curiosità per tutto quel che vedeva e, sopratutto per le foto di famiglia. Mi ha mostrato quelle che portava con se quasi a voler pareggiare il conto, il suo interrogare silente sulle fotografie è stato reso visibile da quel gesto, un sapore d'intimità familiare, strano il suo parlare ed altrettanto particolare il suo muoversi. I suoi occhi hanno esplorato ovunque potesse trovare motivo di discussione, i miei genitori in bianco e nero l'hanno folgorato eppure non posso certo definirlo un turista venuto da lontano. Le sue foto ed il suo parlare delle donne, se mi fossi mai aspettata un dialogo su lavoro, letture, mangiare, sarei stata delusa, nulla di tutto questo è stato detto. Osservo dalla mia finestra cosa fa, va verso il parcheggio continuando a osservare tutto, in alto e in basso, chissà come mi avrà trovata e cosa ha visto in me. Una riassettata ai capelli ed un filo di trucco, eccomi pronta ad uscire, sento nell'aria la sua fragranza ed il divano porta ancora il segno di dove sedeva, la sua presenza smembrata dal corpo, permane. Le foto sono a posto?, avevo messo in ordine tutto, non ci sarà stata polvere o altro ad attirare la sua attenzione?, non conosce la storia di quelle persone e se dovessi rivederlo forse le narrerò alcuni particolari carini. La mia scuola da signorine per bene, le imposizioni e le piccole trasgressioni fatte di nascosto come tutte le ragazze, ed ora quell'uomo curioso che mi costringe a guardare le foto di famiglia per scoprire quel che già conosco. Perché nel prepararmi ad uscire valuto che direzione ha preso?. attraverso i vetri vedo un'automobile che sale la collina sarà lui?, son tentata di seguirlo ma sarebbe un gesto folle, salgo in auto e dalla radio esce una canzone inaspettata, ingrano la marcia e parto col sorriso sulle labbra, "au revoir, uomo" https://www.youtube.com/watch?v=O6LP7BIMFi0