Paganesimo e leggende

Le lettere ebraiche ed il loro significato


Non è un caso che siano analizzate e prese in rassegna le lettere ebraiche.

Esse posseggono un profondo significato simbolico e potremmo definirle "portatrici" di saggezza e riflessione.

Ma analizziamo più da vicino le 22 lettere dell'alfabeto in questione...

IL SIGNIFICATO DELLE LETTERE EBRAICHE

ALEF (unione degli opposti): "Ti insegnerò la sapienza". Indica anche il numero "uno", l'unità. BETH (la casa della scelta): Indica "la casa", la casa dell'universo. E' la prima lettera della Torà. Indica il numero "due", inzio della pluralità, della creazione. GHIMEL (correvano e ritornavano): Significa elargire carità e beneficenza. Simbolo del lungo viaggio a Sud, in cerca di sapienza. Indica anche il numero "tre", stabilità ed equilibrio. DELET: Indica la porta dell'anima. Numero "quattro" come gli elementi della creazione. HEY: Rivestimenti dell'anima. E' l'espressione del dolore. Indica la nascita. E' anche il numero "cinque", come i pianeti visibili. Numero dell'auto-espressione. VAU: Estensione ed unificazione. Indica l'uncino; ogni parte della realtà ha uncini, agganci, che sono la sua connessione potenziale con ogni parte o dettaglio. Infatti indica il numero "sei", come i giorni della creazione, come le emozioni del cuore (amore, timore, misericordia, sicurezza, semplicità, verità). ZAIN: Lo scettro dorato. Indica la spada. Unione di maschio e femmina. Indica il numero "sette" CHETH: Indica la vita, l'energia vitale. Indica il numero "otto". TETH: Luce nascosta. Indica il potere del serpente, della libido. E' collegato al numero "nove", come il periodo della gravidanza, sorgente della potenza sessuale e della capacità di connessione sincera. Numero della verità. YUD: Segreto della restrizione. Indica lo spazio, l'intelligenza, la sapienza. Numero "dieci". KAF: Corona della salvezza. Indica la luce, il sole. Indica il numero "venti". LAMED: La torre che vola nell'aria. Indica la potenza dell'anima di ascendere. Corrisponde al numero "trenta" MEM: Acqua di vita. Indica l'acqua, simbolo dell'amore. E' abbinata al numero "quaranta". NUN: Lettera della passività creativa, della vittoria senza guerra. Indica il numero "cinquanta", come le porte della conoscenza. SAMEKH: La fine è innestata nel principio. Indica il sostegno. Abbinata al numero "sessanta". 'AIN: La luce degli occhi. Indica l'occhio, simbolo della sapienza. Numero "settanta". PEH: Le parole della bocca del Saggio sono armonia. Indica la bocca. Numero "ottanta". TZADEK: Il giusto è il fondamento del mondo. Indica il giusto, il maestro spirituale. Numero "novanta". QUF: Santità. Indica le forze del male che scimmiottano il bene per mentire ma non riescono ad intaccare la Santità. Numero "cento". RESH: La testa del benedetto in verità. Indica la povertà del pensiero se non si è connessi con la radice trascendente. Numero "duecento". SHIN: Simmetria e cambiamento. Indica il cambiamento come essenza della verità. Numero: trecento. TAV: Sigillo del Santo, benedetto egli sia. E' il sigillo di protezione, come apertura verso l'Infinito. Numero "quattrocento".

PRECISAZIONI SULLE LETTERE EBRAICHE

ALEF: E' il simbolo dell'unità, della potenza, della stabilità, della continuità. E' il centro spirituale da cui si irradia il pensiero, unendo i mondi superiori a quelli inferiori. E' composto da 3 parti: lo Yod in alto rappresenta la realtà, al di là della natura, il mondo spirituale puro, astratto. Lo Yod in basso è la replica del mondo dall'alto, ma rovesciato. Il mondo basso riconosce le leggi dell'alto. I due lati simmetrici sono separati dalla dualità dell'uomo, ma questa Vav non solo separa ma unisce e permette la comunicazione tra il mondo spirituale e quello materiale che sono l'uno il riflesso dell'altro. La Vav ci chiede di scalare la spiritualità, per raggiungere l'alto dal basso. Esso è anche l'unione dei 2 emisferi celebrali: sinistro (materiale) e destro (spirituale). Aleph è una lettera che può essere ribaltata. Gira su se stessa; rappresenta, quindi, la spirale, la rotazione. E' associata all'elemento etere, da cui sono usciti tutti gli altri elementi. In aramaico corrisponde al muso del bue, con le sue corna, che simboleggia la potenza pacifica e la calma. I cercatori della verità utilizzano questo simbolo. Nei tarocchi è rappresentato da un mago perchè il mondo visibile è solo un'illusione. Nelle rune è rappresentata dalla Fehu (F); significa "purezza".

BEIT-BETH: E' l'archetipo di tutti i recipienti, l'origine di ogni capacità ricettiva. Senza di essa, il principio creatore dell'Alef non potrebbe rivelarsi ed operare con stabilità e costanza. E' un recipiente chiuso da 3 parti e aperto a sinistra che corrisponde al lato della negatività e della libera scelta. Separandosi, allontanandosi, i Saggi hanno conosciuto il male ma conoscono anche il bene (in ricordo della separazione di alcuni Saggi dalla loro confraternita, creando il loro gruppo oscuro). Se l'Alef è la lettera dell'energia creatrice, la Beith è la creazione stessa. Beith significa casa e, al suo livello più alto, la "casa della beatitudine". Nella cabala il 2 (numero che essa rappresenta) è il numero che sfida ogni definizione e dogma poichè invita a sviluppare la facoltà della sapienza. Rappresenta anche il verbo, l'acqua, la luna, la scienza, la conoscenza, il passato, il futuro. E' il simbolo della Papessa principiante, insieme al Ghimel che è quello della Papessa evoluta.

GHIMEL: La forma del Ghimel indica la spinta a correre fino ad uscire da se stessi per immergersi nella conoscenza suprema. Indica anche la velocità con la quale una persona riprende il proprio posto. Rappresenta la sede di volontà e crescita, la ricerca del divino e del progresso. Significa anche donare, elargire carità e beneficenza; è la capacità di condividere le ricchezze materiali e la propria conoscenza. Essa è anche la ricerca della indipendenza e il donare agli altri la stessa capacità. Rappresenta anche il lungo viaggio per la ricerca della conoscenza, anche se costa il sacrificio della solitudine. Rappresenta la coscienza e il terzo occhio. E' la forma dell'intelligenza, della comprensione, dell'idealità suprema, del pensiero percepito ma non ancora espresso. E' la creatività che risiede al di là della forma. L'Alef e la Beth generano, tramite la loro unione, il Ghimel. Ecco perchè sia la Beth che il Ghimel rappresentano la Papessa. Le Papesse principianti sono rappresentate dal Beth ma, dopo l'evoluzione, vengono rappresentate dal Ghimel poichè, come quest'ultima è l'unione delle prime due lettere, allo stesso modo la Papessa è l'unione e la potenza divina di più "anime e conoscenza", quindi essa può essere anche riconosciuta come "l'Imperatrice". La funzione del Ghimel è la rotazione; il suo moto assume un significato che anima, attiva e vivifica tutte le cose. L'Aleph duplica se stesso attraverso il Beth, creando il Ghimel, il movimento dell'inconscio. Il numero corrispondente è il 3 che rappresenta la sintesi spirituale, la risoluzione del conflitto generato dal dualismo della Beth. Rapprensenta il numero "idea" del cielo e della Trinità. Insieme al numero 1 e al 2 forma la "legge del ternario", il dogma universale, ossia: 1) il principio che agisce come causa o soggetto dell'azione; 2) l'azione del soggetto, il suo verbo; 3) l'oggetto dell'azione o effetto o risultato. Questi termini sono inseparabili e ne deriva la tri-unità che ritroviamo in tutte le cose. L'dea di creazione comporta necessariamente: 1) creatore; 2) verbo del creare; 3) creatura. Il valore del Ghimel allude al concetto che due fattori opposti debbano mescolarsi per formare una terza entità perfetta. L'Imperatrice è la madre di tutte le forme, di tutte le idee: essa rende alla nostra psiche il percepibile, l'intuizione suggerita dalla Papessa. Simboleggia l'attività interiore. Ecco che, nel momento in cui la Papessa evolve, traendo dall'abisso e manifestando al nostro pensiero ciò che rimarrebbe in eterno conflitto, in quel momento le vibrazioni si manifesteranno consentendole di essere di valore. L'Imperatrice avrà chiara la via, la luce le diverrà chiara e riconoscibile, consentendole di plasmare se stessa e l'ambiente.

DALET: Ha la forma di una porta ed essa è fondamentale per chiudere le porte del passato e quelle del futuro, riconoscendo quali aprire e quali no. Simboleggia, con il suo  numero 4, il mondo fisico che si espande nelle 4 direzioni: Nord, Sud, Ovest, Est. Il piede del Ghimel si estende verso il Dalet per insegnargli che il Gomel (benefattore) deve sempre trovare il Dal (bisognoso) ed offrigli aiuto, ma anche che il Dal deve rendersi disponibile ad essere aiutato. Esso dà anche le spalle al Ghimel perchè il bisognoso non deve affrontare il suo benefattore. L'assistenza deve essere data con gran rispetto e con grande discrezione. Il Dalet, come già detto, è fondamentale perchè significa porta, difatti essa viene utilizzata per la chiusura delle porte, in quanto offre la salvezza tramite le parole: "Vi sottrarrò; vi emanciperò; vi redimerò; vi avrò". Significa anche "annullare", "cancellare" ed allude all'opera di annullamento dell'essere negativo in noi. Le linee della lettera invitano a cambiare, ad andare in profondità del proprio ego, per cercare la felicità. Questa lettera ci invita alla meditazione.

HEY/HE: Questa lettera indica la nascita di un'idea nel mondo fisico, la sua entrata nel campo tridimensionale. Lettera dell'auto-espressione, della volontà di rivelare e rivelarsi. Nella consapevolezza umana vi è la forza che ci spinge a nascere e rinascere; "Hey" è un grido di pena, quello della nascita fisica. E' il dolore dell'anima, che è una goccia di infinito, quando, alla nascita, si accorge di essere scesa nelle ristrettezze di un corpo. E' anche il dolore del distacco dal grembo materno per entrare nel mondo dell'oggettività e dell'indipendenza. Quindi è rinascita nel mondo spirituale. Rappresenta il numero 5 ed è connesso con le dita della mano sinistra che rappresenta la forza del giudizio e della severità; ma anche con la mano destra che rappresenta amore e compassione. E' anche il numero dei livelli nei quali si può esprimere un'anima: Nefesh (anima animale), Ruach (spirito o anima libera), Ncshamoiz (anima superiore), Chaiah (anima cosmica), Yechidal (anima divina).

VAV: Assomiglia ad un pilastro, incaricato di mantenere e sostenere la realtà fisica, vincendo la tendenza alla disgregazione. Quindi coinvolge l'idea di forza e stabilità, ma anche di verticalità, visto che unisce cielo e terra. E' la lettera della fertilità e dell'unificazione, considerata come l'incontro armonico degli opposti maschili e femminili,. Nel suo senso più alto, è il pilastro dell'albero della vita, chiamato anche il "sentiero d'oro" perchè è la via più diretta con la sorgente di tutta la vita. Pur essendo una linea dritta, significa "gancio". Ogni elemento costituente la realtà possiede dei ganci che lo connettono con ogni parte o dettaglio. Al negativo, ciò indica un eccesso di possessività, la personalità che si aggrappa agli altri. Al positivo, invece, è la capacità di stabilire dei rapporti durevoli gli uni con gli altri. E' abbinata al numero 6, è l'estendersi graduale di un'idea  astratta nello spazio e nel tempo. E' il numero dell'attività e del lavoro necessario per acquisire il controllo creativo sulle dimensioni fisiche. E' anche il numero delle emozioni fondamentali dell'essere umano: amore, timore, compassione, sicurezza, semplicità, verità. Esse sono chiamate "misure" in quanto la Vav, il cui aspetto ricorda l'asta di misura, è la lettera che ci da la capacità di valutare esattamente il punto in cui ci troviamo sulla scala di sviluppo, misurando oggettivamente la nostra emotività.

ZAIN/ZAJIN/ZAYN/ZAYIN/ZAY: E' la lettera che rappresenta lo spirito, il sostentamento, la lotta. Rappresenta il 7 ed è permeata degli aspetti spirituali rappresentati dal numero. Riflette l'idea di eternità e manifesta l'intelligenza iniziatica. Simboleggia il trionfo e la sovranità dello spirito sulla materia. Rappresenta la vittoria, la fermezza, la spiritualità che agisce, il progresso cosciente, l'evoluzione intelligente, la dominazione assoluta su se stessi, il talento, l'abilità di trarre beneficio anche dagli eventi avversi. Ma non solo: è simbolo di fede, l'aspirazione all'infinito, la nobile fiducia in se stessi sostenuta dalla credenza in tutte le virtù che in un uomo debole, invece, possono degenerare in orgoglio. E' la vittoria sul tempo. il dono dell'eternità. E' il tempo che rende la vita dell'uomo limitata. Si può benissimo essere morti dentro, avere il corpo vivo ed il senso della vita morto. Superare la soglia del tempo significa anche superare la propria relatività. E' quindi il dono di libertà, tanto agognata ma rifiutata dagli uomini; questo perchè la libertà include la responsabilità delle proprie scelte. Responsabilità significa fatica. Non significa liberismo, non significa vivere nei propri desideri egoistici, semmai superarli nei bisogni di tutti. L'uomo libero è vittorioso, ha superato i propri limiti della materia e del tempo, diventando un essere cosmico. Se non si ha la consapevolezza di ciò che si sta facendo, non si costruisce nulla. La Zain, quindi, è una delle forme proprie della condizione divina che è libera dalle limitazioni temporali umane. Quindi è maestria e trionfo. Impadronirsi di questa funzione significa far durare le cose nel tempo, farle tendere all'immortalità. Attraverso la Zain si ottiene il segreto della resurrezione dei morti e la chiave dell'immortalità. La sua forma ricorda un pugnale, come ad indicare che l'uomo ottiene la vita attraverso la lotta quotidiana. L'uomo che concepisce la Zain in se stesso è in grado di tendere la mano verso i propri simili e far placare in loro ogni sofferenza. Rappresenta il mondo dei pensieri creativi al di fuori della dimensione temporale. Rappresenta l'arma, la spada fiammeggiante, il settenario sacro, la regolarità, il progresso, l'armonia, il libero pensatore, la ricerca indipendente della verità, colui che possiede la conoscenza dei segreti della vita e della morte. Rappresenta il numero del Cielo (3) sommato al numero della Terra (4). La costellazione delle Pleiadi rappresenta il settenario, con sei punti presenti ed uno occulto; a loro volta, le Pleiadi richiamano la stella di Davide con i suoi 6 punti, con al centro un punto non manifesto, che rappresenta il settenario. Il punto occulto, come la settima stella occulta delle Pleiadi, rappresenta la coscienza occulta dell'uomo che si rivela a se stesso, divenendo completo. Nella scienza esoterica, l'uomo è composto da 7 sfere:

  1. Il Sole, ossia l'Angelo della luce: Michele;
  2. La Luna, Angelo dell'aspirazione e dei sogni: Gabriele;
  3. Mercurio, l'Angelo della civiltà: Raffaele;
  4. Venere, l'Angelo dell'amore: Anaele;
  5. Marte, l'Angelo sterminatore: Samaele;
  6. Saturno, l'Angelo della sollecitudine: Orifiele;
  7. Giove, l'Angelo della dominazione: Zaccariele.
Ippocrate sosteneva che, per le sue doti occulte, il settenario tende a realizzare ogni cosa. E' dipensatore di vita e la fonte di tutti i cambiamenti. Il settenario, dunque, rappresenta la fissazione per la verità, l'anima intellettuale, colui che sa dominare i propri istinti.

CHEIT: La forma ricorda quella di un portale, una doppia porta. Dalet è la porta, due Dalet formano il Cheit che assume, dunque, anche il numero 8. Il portale è considerato la porta della nascita fisica e della rinascita spirituale, realizzata tra i più nobili negli esseri umani. E' duale nei significati: indica peccato, paura, ma anche vitalità, trasformazione. Il peccato evolverà in pentimento, la paura in forza. Diviene amore. Nel suo numero ritroviamo la chiamata a superare la natura. Il simbolo è utilizzato spesso come "segnale" dei tunnel spazio-temporali, poichè è l'entrata nella dimensione al di la del tempo, non a caso il numero, girato, indica l'infinito. E' il simbolo spesso dell'Universo ed è anche il numero del Messia. Dalet e Cheit vengono entrambi utilizzati per aprire e chiudere le porte.

TET /TEITH: Ha la proprietà dell'introversione, del bene nascosto in se stesso. Il bastone dritto, unito ad un bastone piegato, dona la capacità di erigersi forti contro il male e piegarsi umilmente dinanzi agli Angeli. Rappresenta una forma priva di ogni forma, una forma matrice che si lascia penetrare da ogni cosa. E' quindi una funzione creatrice di ogni forma. E' paragonabile all'organo genitale femminile che si lascia penetrare, adattandosi alla forma ospite. La Tet significa piegarsi, non opporre resistenza, ritirarsi dentro di sè, isolamento costruttivo, bontà, il fluire della bellezza. Essa è la verità, la fecondità, cambiamento, invenzione e crescita. Rappresenta l'anima e la coscienza collettiva. Essa, soprattutto, rappresenta l'illuminazione, il cammino personale. Esso significa "luce nascosta": è la consapevolezza del bene ottenuta tramite la conoscenza ed il cammino. Consapevolezza che diventa scelta, scelta che porta a potere decisionale, che assume libertà. E' comunicazione del verbo interiore. E' rappresentata da due braccia verticali, di cui una ripiegata ad indicare l'introversione, la scintilla del bene nascosta in ogni dove, visibile agli occhi del Saggio. Il significato contenuto in questa lettera è "bastone di comando". E' la prova da superare per chi aspira al comando: solo chi fa propria l'umiltà può aspirare ad essere un vero leader. Ricorda il fiore di loto, che cresce in acqua fangosa ed emerge in tutto il suo splendore nella sua purezza. Corrisponde alla figura geometrica dell'ennagono ed esprime la tensione massima dell'individuo verso la perfezione. Sintetizza perfettamente la tensione. E' il maestro umano, quindi, colui che plasma se stesso fino a raggiungere lo stato più alto di divinazione. Rappresenta il numero 9, ultima cifra del sistema decimale: è l'unita di tre ternari. E' il numero della verità, dell'iniziazione, dei riflessi divini. E' un numero lunare e riflette le energie superiori. Il 9 è l'unione di tre ternari, generando così una triade evolutiva che porta alla consapevolezza finita. Rappresenta il maestro giunto alla sua totale maestrìa. Rappresenta, quindi, l'isolamento, la concentrazione, l'approfondimento, la meditazione, lo studio, la discrezione, il bene, la saggezza e la prudenza. Dà la capacità di soppesare il giusto dall'ingiusto, il bene dal male, ma non in maniera arbitraria bensì inserendosi in una visione armonica più alta di equilibrio cosmico. Così si diventa in grado di orientarsi da soli. E' anche il numero degli iniziati che devono seguire il percorso della conoscenza per divenire maestri. Il maestro non necessita di consensi, ha superato il bisogno degli altri e vive in perfetta armonia con se stesso. La saggezza conquistata, comprensiva della verità di ogni essere, diviene la virtù necessaria per poter padroneggiare con abilità i poteri di tale lettera. Essa dà il potere di creare dal nulla, dunque il suo potere va usato con saggezza e cautela. Ogni passo deve contenere le nozioni necessarie.

YOD/YUD: Rappresenta la creazione e il metafisico, l'essenza delle cose che sta nel piccolo, che è privo di zavorre, tempo o materia. Ciò significa che la grandezza delle cose si ottiene con l'umiltà. La parola Yod può essere letta come Yad, cioè "mano", e denota possesso e potere. Figuratamente, la mano chiusa denota possesso: come i neonati che hanno i pugni chiusi ad indicare "il mondo è mio", e, quando si muore, la mano aperta sta ad indicare che non ci si porta niente di fisico da questo mondo. La Yod è un semplice punto e, come tale, rappresenta semplicità ed umiltà. Essa è l'origine della capacità dell'anima di annientare l'ego. La Yod rappresenta il punto iniziale dei mondi dove tutto ha origine. Il trattino inferiore della lettera rappresenta il sentiero e la forza della natura fisica, la cui comprensione richiede un elevato grado di saggezza. Il corpo della lettera rappresenta "la sapienza delle cose divine". Si tratta della profonda comprensione dei Misteri superiori dell'anima e delle dinamiche metafisiche. Il trattino in alto si riferisce alla luce trascendente che guida i due tipi di sapienza, terrena e celeste, possedute entrambe da Salomone. E' simbolo di qualità pratiche e lavorative, di intelligenza e di capacità di afferrare concetti astratti ed elevati. Infatti governa l'inizio dei pensieri. Essa è collegata al numero 10 che è alla base di tutto il sistema numerico più utilizzato al mondo.

KAF/KAPH: Il Kaf rappresenta la mano nell'atto di prendere e trattenere, è la mano aperta nell'atto di assimilazione. Indica l'espansione dell'individuo. E' la forza, la potenza, l'idea realizzabile, lo spingersi dentro vincendo la resistenza, è la comprensione attraverso la penetrazione dei pensieri. E' energia psichica, il verbo individuale, il potere dell'anima corporea. E' la capacità di essere sempre consapevoli del trascendente, di un qualcosa che ci sovrasta. E' la saggezza intesa come conoscenza grazie all'esperienza di vita. E' l'intelligenza che domina attivamente la materia, l'intelligenza che domina la brutalità, l'uomo in grado di superare le avversità. Indica la transizione, nuove sfide e grandi cambiamenti, ma anche l'eccesso e il pericolo. Rappresenta il numero 11. E' la via di consapevolezza spirituale e della conoscenza oltre la comprensione altrui. Rappresenta apertura mentale, l'intuizione, l'idealismo. Rappresenta lo sbilanciamento, che determina l'avanzare degli eventi. Indica un nuovo inizio, la rottura col vecchio ciclo e l'entrata in uno completamente nuovo. Lo scopo del numero 11 è quello di canalizzare l'energia dai piani superiori e di trasmetterla in Terra, per ispirare le menti ad una visione superiore. Rappresenta anche le forze del caos. Con tale numero, si può avere la caduta o l'ascesa dell'individuo, a seconda dell'impegno che si mette. E' il numero legato a Lilith. E' l'uomo di fronte a se stesso, che deve affrontare le proprie paure. Rappresenta una forza occulta non completamente sotto controllo. La forma geometrica che lo rappresenta è l'esagramma pentalfico.

LAMED: Rappresenta l'insegnamento e l'intenzione, ma non solo: rappresenta il Re dei Re. Il nome Lamed deriva da Lamad che significa sia insegnare che imparare. L'uomo ha il dovere di insegnare ma può farlo solo quando ha acquisito conoscenza. Per questo è la lettera più alta, che suggerisce che il vero talento dell'uomo stà nella sua capacità di imparare ed insegnare. Indica una direzione, un moto a luogo. Esprime la funzione di misura; il giudizio fa parte di questa funzione, essendo la misura che la coscienza dà alle cose. Quindi rappresenta il calcolo, la misura, il mettere alla prova le proprie forze, la prova nell'esistenza. Anche il tempo esiste grazie a questa misura. Esprime l'idea di estensione, espansione, elevazione. E' lo sviluppo, l'ascesa spirituale attraverso un mutato atteggiamento nei rapporti interpersonali, la forza d'animo che spinge a vincere le sfide. La forma della lettera ricorda l'ureo egiziano che ornava la fronte dei Faraoni ed indicava il potere di questi ed il possesso della terza vista. In ebraico è il numero 30, nell'alchimia il numero 12. La saggistica tradizionale conta 12 porte che collegano l'anima dell'uomo al completamento del proprio percorso:

Ogni porta ha tante "sfumature", all'interno vi sono prove e conoscenza che, se superate, portano alla porta successiva. Rappresenta anche il numero 30 che è l'arte di amare e relazionarsi. La Lamed ci insegna ad ascoltare poichè, con l'ascolto dell'altro, rinunciamo all'ego, entrando nel mondo superiore della coscienza del cuore.

MEM: La Mem si esprime in due forme, aperta e chiusa. Indica la gloria rivelata dalle azioni del Saggi (questo per la Mem aperta). La Mem chiusa indica quella parte di regole celesti ancora celate agli umani. Rappresentano quindi il "rivelato e il nascosto". La sua funzione è indicare: è la liquidità. L'elemento acqua rappresenta il flusso del divenire che genera trasformazioni. La Mem quindi rappresenta tutti i liquidi ma anche lo scorrimento delle emozioni e dei flussi energetici. Rappresenta il punto di congiunzione tra il prima e il dopo, la ripresa dopo la fine , al metamorfosi. L'aspetto rigeneratore delle acque che genera purificazione e trasformazione. E' la lettera matrice di vita che dona l'immortalità. Rappresenta il numero 13 ed il numero 40. Il 13 rappresenta la morte, la trasformazione e la rinascita. Ed ancora rappresenta l'alchimista. Nel linguaggio alchemico rappresenta l'apostolo degli apostoli. "la Sacerdotessa che tutto vede e tutto conosce". Chiamato anche "Sole degli illuminati". Rappresenta un sè superiore, spogliato delle 12 maschere della personalità. Rappresenta quindi la rinascita. Per quanto riguarda il 40, rappresenta l'attesa e la preparazione, la rivelazione e la purificazione.

NUN: Esprima la funzione trasformante. Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma. Significa mutare, trasformare, adottare. E' l'uomo che sa piegarsi dinanzi alle circostanze, trasformandosi ogni volta. Indica il "germe" della vita. Rappresenta l'energia. Nun significa "pesce". Il legame del pesce con l'acqua rappresenta la vita che nasce. E' l'unione della natura umana con quella divina. Indica nella cabala il numero 14, numero delle trasformazioni, dei cambiamenti e della metamorfosi. Il 14 viene chiamato anche "il numero dell'alchimista" che domina perfettamente le virtù e controlla gli elementi. La Nun viene celebrata nell'ebraismo in accostamento al profeta Giona che, dopo essere stato ingoiato dalla balena, ventre delle tenebre, tornò a nuova vita completamente rigenerato. Osho aveva molto rispetto per il significato del Nun. "Due parole non potrebbero essere due se non ci fosse un intervallo tra loro". C'è sempre un silenzio ma bisogna essere sempre consapevoli ed attenti per sentirlo. Solo in quel silenzio, può avvenire l'incontro, l'unione e, dunque, la trasformazione". In ebraico è il numero 50.

SAMEKH/SAMECH/ SIMKETH (la fine è innestata nel principio): La forma circolare della lettera è un invito ad aprire la propria mente, a non avere chiusura mentale, diventando più oggettivi, più eclettici, meno campanilisti nei nostri giudizi. La ruota è anche strumento di viaggi, di esplorazione. Rappresenta la potenza della consapevolezza. Essa significa anche "sostegno", "appoggio". E' collegata al numero 60 in ebraico, collegato alla sicurezza, come se un cerchio ci proteggesse. E' la capacità di individuare e custodire un segreto. E' una fortezza, indica un luogo protetto. E'la forza che induce la spinta. La Samech è spesso utilizzata negativamente, in quanto corrisponde al pentagramma rovesciato, simbolo di richiamo negativo. Esso deve essere utilizzato con estrema cautela poichè, un errato utilizzo, rischia di provocare disagi emotivi o di aprire porte sbagliate. Uno dei modi per usarlo con sicurezza è introdurlo in un cerchio protettivo o utilizzare la stella di Davide o essere talmente al di sopra del male da non poterne essere colpiti. Nella cabala corrisponde al numero 15. Tale numero corrisponde al segreto, al magico, all'occulto, alla forza universale, alla suggestione, all'influenza, al fascino, all'inconscio, alla rivoluzione. Rappresenta la comprensione profonda dell'occulto che rivela la sua luce. Tale numero ti mostra la verità, la luce e l'oscuro, la gioia ed il dolore. Ecco perchè è imprudente utilizzarlo con leggerezza, perchè uno dei problemi più riscontrati è rimanere affascinati dall'inganno. Per gli Ebrei era invece sacro, in quanto il numero 15 era la somma delle prime due lettere di "Jehova". Se utilizzato con prudenza, si può sfruttare la spinta che emana per innalzarsi. Rappresenta l'istinto, la stregoneria, la capacità di incontrare le masse. E' come il fuoco: per utilizzarlo ci vuole grande preparazione. La spinta verso "il basso" è forte tanto quanto quella verso "l'alto": ecco il motivo di tanta cautela. Quando il "grande agente magico" è avocato dalla ragione, il risultato è armonico; se evocato dalla follia, il risultato è mostruoso.

'AIN - AYIN (la luce degli occhi): Rappresenta la radice comune di tutte le anime. Rappresenta l'occhio, simbolo della sapienza. Permette gli scambi reciproci. E' il sesto senso che ci aiuta a "materializzare" le parole, i pensieri, le emozioni. Per la cabala è il numero 16, rappresenta l'essenzialità e il cambiamento, la capacità introspettiva e il desiderio di conoscenza. Aumenta l'intuizione. Incarna anche l'orgoglio e gli insuccessi. Rappresenta il Saggio che sa interpretare gli avvenimenti della vita ma anche il pericolo dell'orgoglio, della presunzione e dell'inseguimento delle chimere. E' il crollo della presunzione. In magia questo numero è alla base per gli incantesimi. Numero ebraico: 70.

PHE: Come funzione ha "l'espansione delle forme", quella di ingrandire le cose, allargare, spander, diffondere, ingrandire. Rappresenta anche la rinascita, il ritorno. E' come un progetto su carta che diventa relatà. E' il seme sotto terra che si espande oltre la Terra. Il significato simbolico è "bocca", creatrice del verbo. In numerologia rappresenta il numero 17. Nonostante per molti sia un numero funesto per varie superstizioni, come il 13, ha i suoi lati positivi di cui tener conto: rappresenta le stelle, l'intelligenza e l'amore. Significa equilibrio universale. Il 17 decreta la fine di un qualcosa che è pronto a risorgere, a "espandersi". Rappresenta la fiducia e l'autostima, l'accettazione del proprio destino. Attiva il ricordo della conoscenza, depositato nell'inconscio collettivo. "Percepire l'espansione della propria consapevolezza è l'esperienza più estatica in assoluto perchè improvvisamente sei l'intero Universo" (Osho). La Phe è la chiave dell'illuminato. In ebraico corrisponde al numero 80.

TZADEK/TSADE': La sua funzione è quella di dividere, separare, tagliare, fendere, affettare, sezionare, falciare, recidere, spezzare, rompere, troncare, interrompere, impedire, abbattere. Nella mitologia associata alle Moire greche, che avevano il compito di stabilire la durata della vita di ognuno, mantenendo l'ordine dell'Universo. Dovevano fermare il continuum temporale. In numerologia è rappresentata dal numero 18: è la nascita dell'uomo nuovo. E' il risultato di 6+6+6, numero negativo, e formarsi a questo punto dell'evoluzione può diventare una trappola. Spesso associato a filtri e sortilegi. E' il punto in cui qualcosa, una vicenda, un periodo, una vita, una dimensione, si risolve e comincia ad assumere nuovi significati e direzioni. Rappresenta il potere di distruggere il passato senza paura. Per l'ebraico rappresenta il numero 90: il 9 è la luce nascosta e in numerologia quadrato è la manifestazione massima di tutte le qualità di base del numero. Rappresenta la purezza, l'incontaminazione, la fortuna e la pace. L'insieme di questi significati ci porta ad entrare a pieno titolo nella comprensione del concetto di creazione. Rappresenta quindi la concretizzazione della comprensione di mutazione di una forma, dei meccanismi con cui possono avvenire questi continui scambi.

QUF/QUPH (funzione legante): La sua funzione è quella di legare, collegare, connettere, congiungere, incollare, aggregare, controllare la coagulazione, la cristallizzazione, la fusione, la compattazione. E' l'ascensione, la libertà, il candore, la luce, la verità, il benessere, il trionfo, la gloria, la manifestazione degli esseri originali. Ci proietta nella rivelazione dell'inossidabile collegamento ed interconnessione tra il mondo inferiore e il mondo superiore. E' l'essere rinato, l'ego inferiore sublimato nell'Io eterno ed immutabile, illuminato dal sole interiore. In alchimia incolla i "frammenti", non accostandoli, ma facendoli "compenetrare" l'uno nell'altro creando il "nuovo." In greco questa lettera indica il "filo", come connessione essenziale con qualsiasi piano: spirituale, biologico, sociale. Nella numerologia è espressa dal numero 19. E' un numero divino, avendo connessioni con la luce, con la chiarezza, con lo splendore, con i fulmini e con le rivelazioni, anche improvvise. Descrive la consapevolezza delle proprie capacità, conseguita dopo un lungo lavoro di perfezionamento interiore. E' un uomo pronto ad entrare nel mondo come individuo completo. Simboleggia, quindi, la liberazione dai vincoli di una forma precedente, si ascende ad un nuovo livello di esistenza. Quindi è rinascita, rinnovamento, liberazione, la verità vista al di là di ogni illusione. E' associato alla gestione del potere e dell'indipendenza. Il 19 è anche numero karmico, collegato al 13,14,16, ed essi indicano i "debiti" che ci portiamo dalle vite precedenti.

La fortuna della lettera si estende al di sotto della riga ed è la capacità di scendere negli Inferi, rimanendo illesi. E' anche la lettera del ritorno. In numerologia è collegato al numero 100 (ed anche in ebraico), oltre che al 19. Con il 100 comincia una nuova vita. E' il segreto della bellezza, il massimo delle possibilità. Rappresenta i successivi passaggi con cui il corpo di un uomo attraversa il continuo lavoro interiore. RESH/REISH (funzione pefezionante): E' la forma che perfeziona e completa. E' il miglioramento, la sublimazione, il perfezionamento, il completamento, la progressione. Modifica gli stati inferiori in superiori. Porta sollievo, guarigione. Rappresenta la medicina universale, la resurrezione, il vero pensiero, l'equo giudizio dei poteri, il profetismo. In numerologia è associato al 20: ci indica che la conoscenza è l'unica via per l'indipendenza e per la crescita. Nell'ebraismo è associato al 200, che indica la chiave della vera ricchezza. Rappresenta la resurrezione del Maestro. SHIN: Rappresenta il moto traslatorio, cosmico, la grande corrente. In numerologia è rappresentato dal numero 21 e richiama la perfezione ed il suo emblema è la spirale. E' il numero dei grandi maestri dell'umanità, dell'armonia. E' associato anche alla conclusione universale. Con la spirale mostra, infatti, un principio che coincide con la fine. Rappresenta la realizzazione suprema e richiama "l'uovo filosofico". Esorta a compiere viaggi alla scoperta del mondo. Numero ebraico 300. Rappresenta il potere divino ma anche la corruzione. Indica la bellezza che deriva dalla simmetria. Shin significa "dente". E' l'abilità di masticare le informazioni che ci giungono per integrarle con la conoscenza e la consapevolezza. Significa anche cambiamento. E' l'improvvisa rivelazione, la capacità di rinnovare vecchie abitudini, superando vecchi schemi mentali. Ma è anche ripetizione. TAV: Sigillo del Santo, benedetto egli sia. Rappresenta il segno lasciato da un sigillo. E' l'ultima lettera, sigillo della altre. E' la parte più bassa, si deve cominciare la risalita. Rappresenta la chiusura delle vite precedenti. E' la sorgente dell'ispirazione. In numerologia è il 22 ed indica la completezza della ricettività, il percorso terminato con la "grande verità". In ebraico è il numero 400: è il numero della completezza totale e realizzata.

 

ALFABETO MALACHIM

Degno di nota e di attenzione  è anche l'Alfabeto Malachim.

Esso fu creato dall'esorcista Agrippa di Netteisheim, è usato anche dai Massoni.

E' una variante dell'alfabeto angelico.

Le lettere vengono frequentemente usate nei talismani e, spesso, tale alfabeto sostituisce l'ebraico.