In Omaggio alla donna…al fine di una vera uguaglianza

Leadership femminile: quali valori? - Leadership & Management Magazine

Cara donna, non serve percorrere molto a ritroso nel tempo per individuare le disuguaglianze che questa pandemia ha contribuito ad aggravare : quella tra gli uomini e  voi donne è una di queste, e ne abbiamo quotidiana  esperienza.

Siete state sempre sottorappresentate ovunque da sempre, a cominciare dal parlamento per giungere agli studi sui farmaci, che in passato venivano condotti esclusivamente da soggetti maschili.

Voi donne lavorate di più. In media dedicate giornalmente 3,5 ore in più degli uomini alla cura della casa e della famiglia, ma siete pagate meno; circa il 15% e avete minori occasioni di scalare le gerarchie aziendali e raggiungere posizioni apicali : non è questione di meriti o di competenze, quanto del tentativo di riuscire nella ciclopica impresa di conciliare lavoro e famiglia, che in Italia porta una donna su tre a scegliere di lavorare part-time; l’unica strada possibile per non soccombere a un carico di per sè eccessivo.

Su tutto questo la Pandemia non ha fatto che stendere sulla vostra condizione una spessa coltre di complicazioni, che inevitabilmente ha peggiorato la situazione.

Innanzitutto complicando l’organizzazione familiare. Calcolate che nel 2020 fare la spesa, andare dal farmacista, prenotare l’appuntamento dal pediatra è diventato improvvisamente difficile, allungando a dismisura il tempo da dedicare  a commissioni o impegni che prima erano routinari. E poi, ancora, lo smart working ha fatto sì che la famiglia pensasse  di potere contare h24 sulla madre-moglie-compagna che di tutto si occupa e tutto risolve : nella stragrande maggioranza  dei casi siete state voi a vigilare sull’istruzione a domicilio dei vostri figli, a farvi carico di portare le bottiglie dell’acqua a casa dell’anziana zia, a prenotare la visita medica per la nonna tramite il fascicolo sanitario elettronico.

Infine, siete state le più propense a adeguarvi alle misure di sicurezza, a rispettarle e a impegnarvi affinchè anche  gli altri le rispettassero.

 

 

In Omaggio alla donna…al fine di una vera uguaglianzaultima modifica: 2021-11-25T17:29:56+01:00da un_uomonormale0

10 pensieri riguardo “In Omaggio alla donna…al fine di una vera uguaglianza”

  1. Oh…ma GRAZIE, per il gentile omaggio. Sono certa sia apprezzato da tutte coloro che ti leggeranno. Sai, non è la prima volta che si assiste a queste evidenze. In tempo di guerra, ad esempio, la donna è stata sempre la rete di acciaio che ha tenuto insieme la società, ma…ahinoi, è stato pagato un certo prezzo dal punto di vista professionale. Non credi ? Buona serata. Gina

    1. Hai ragione. Calcola che nel 2020 la percentuale di donne che ha perduto il lavoro è stata il doppio a quella dei maschi, con un notevole aumento del divario occupazionale, già ampio. Purtroppo, questo squilibrio non si è più colmato: le donne sono state più penalizzate dei maschi nelle nuove assunzioni e hanno registrato il minor numero di Re-ingressi nel mercato del lavoro. Insomma, qualcosa va fatta. Buona serata a te.

      1. Amico mio, credo di avere compreso la sostanza di questo tuo argomento. Si, certo, è sicuramente un omaggio alla donna, ma in definitiva per quanto sto cercando di capire, è l’auspicio di qualche provvedimento che il mondo della medicina, ma pure i gruppi sociali chiedere anche urlando che tutti i dati biomedici e di popolazione raccolti nel post pandemia siano resi disponibili disaggregati per sesso e per genere. Sempre. Ma è la via giusta ? Scusami, se sto peccando di presunzione. Gina

        1. No, non pecchi di presunzione. Hai, per certi aspetti toccato il nucleo della “conversazione”. L’organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dall’ONU che aiutano a valutare se la prospettiva di genere sia rilevante per singoli studi e a capire se sia il caso di procedere alla raccolta differenziando i dati oppure no. Viene, insomma fatta una valutazione caso per caso, ma troppo spesso si ritiene che non sia il caso. E invece, non si capisce perchè i dati non si possono avere sempre in questa forma, e gratuitamente, e non come fanno certe aziende che forniscono i dati a pagamento a prezzi più alti se questi dati li si vogliono ricevere separati per genere.Calcola, che fino a qualche decennio addietro, la medicina riteneva che il corpo della donna presentasse poche e trascurabili differenze rispetto al corpo per eccellenza; cioè, quello maschile. Ma le differenze ci sono, a cominciare del peso, dell’altezza, della composizione corporea, attività endocrina, gastrointestinale, epatica. Rispetto agli uomini è accaduto che le donne abbiano ricevuto molto spesso la diagnosi in ritardo perchè presentavano sintomi diversi delle stesse malattie, per cui, i medici magari non ne erano al corrente perchè la letteratura si basa su decenni di analisi svolte solo sugli uomini. Non è un caso se talvolta le donne si vedono prescrivere dosaggi eccessivi di farmaci , pensate per corpi maschili quindi, le donne reagiscono diversamente alle stesse medicine. Beh, spero di non averti confusa. Buona serata.

          1. Buon giorno caro amico, solo una considerazione. Mi pare sia noto che noi donne o le donne come genere- visto che è questa la sostanza del tuo argomento -, si ammalano tendenzialmente di meno e in maniera meno grave. Nello specifico cosa puoi dirmi ? Gina

          2. Buon giorno Gina, tutti i dati internazionali sono concordi nel dimostrare che gli uomini corrono un rischio maggiore; quasi tre volte di essere ricoverati in terapia intensiva e una volta e mezza maggiore di decedere per Covid-19 rispetto alle donne. Dietro questi numeri c’è un intreccio di ragioni che tiene conto sia delle abitudini di comportamento: la donna è più incline a rispettare di più le misure di sicurezza, per esempio, o la complessiva tendenza della donne a fumare meno e alimentarsi più correttamente, ma pure i fattori biologici, cioè, genetici, e anche ormonale. Buon proseguimento di questo pomeriggio.

  2. L’omaggio che tu hai inteso offrire alle donne è gratificante e consolante, frutto di saggezza e coscienziosa presa di posizione contro coloro che ne sminuiscono il valore e che, in ogni campo, addirittura cercano di non considerne i sacrosanti diritti.
    La donna ,è degna di consistente considerazione, per primo , come essere umano ,alla medesima stregua dell’uomo, inteso come maschio, ed ancor più per il suo contributo di lavoro in seno ad ogni civiltà, evoluta o meno che sia. Una volta, si percepiva e si considerava come angelo del focolare domestico e, nella massima parte dei casi, era rispettata ed amata molto più che in questi tempi che indichiamo come moderni, ma che accusano una violenza inaudita a detrimento della donna Essa ,fino ad alcuni decenni fa,tenuta lontana da tanti lavori che l’avrebbero vista a guadagnarsi la vita fuori casa, è stata costretta a specializzarsi nella gestione della propria famiglia,alleggerendo l’uomo di molte incombenze, ma, quando è arrivata, attraverso lotte e sofferenze, ad avere accesso alle professioni , conquistando cultura ed esperienza in ogni campo della scibile, dedicandosi con intelligenza, intuito e competenza alle più disparate professioni , ha preteso che molto cambiasse nei suoi rapporti con gli uomini, in casa come fuori. E,in ambedue gli ambienti si è vista negare i propri diritti finanche a vivere e ad essere amata da colui che sempre e comunque ha continuato ad accudire e ad amare. Tutto questo è ciò che ancora accade,nonostante i bei discorsi ed i proponimenti di cambiamento che si sprecano, ma si svalutano contro le giornaliere notizie di mobing e di una vera e propria ecatombe di donne uccise dalla ignoranza e dalla superbia di uomini bestiali. Gentile amico, mi sono dilungata, ma avrei avuto ancora molto da dire. Non so se riuscirai a leggere il commento; nel caso, lo leggerai domani. Non ho potuto passare prima dal tuo blog. Ti lascio il mio grazie per l’interessante tuo post e ti auguro una lieta serata, Ciao.

    1. Non credo che questo fenomeno lo si possa affrontare con l’indignazione soltanto; tutt’altro. L’indignazione fine a se stessa non produce altro che bacheche social strapiene di frasi retoriche, sterili fino alle midolla.Questo tempo va dichiarato “scaduto”; fuori da qualsiasi schema propositivo.Necessita guardare in avanti e procedere con l’azione.Grazie del tuo illuminante intervento. Vedi mia cara, come ho accennato a Gina, questo divario di genere trova radici remote. Ancora oggi le donne si vedono prescrivere farmaci pensati per corpi maschili, quindi, non di rado le reazioni sono assai diverse o subiscono effetti collaterali più forti sia pure a parità di dosaggi. Ma di tutto questo la scienza se n’è accorta soltanto di recente, poichè, nella seconda metà degli anni 90 quando nacque la cosiddetta “medicina di genere”( ecco il punto ) una branca della medicina che studia le differenze tra maschio e femmina con lo scopo di garantire equi trattamenti sanitari. L’OMS nel 1998 incluse l’accesso e l’appropriatezza delle cure al principio del’rquità. E nel 2009 il Dipartimento Gender, molto attento alle differenze di genere. e inserito la medicina di genere come tema imprescindibile della programmazione sanitaria, contribuendo ad aumentare la reppresentanza femminile nel mondo della ricerca medica. Nonostante tutto questo, i dati relativi all’impatto della COVID-19, non sono sempre stati disaggregati per “genere”. Il che è assurdo. Calcola che il 70% degli operatori sanitari era costituito da donne in prima linea, e in quanto tali sono state esposte a un rischio maggiore di infezione oppure di Re-infezione. Ciao. Buona giornata

  3. Ci vorrebbero più uomini, e anche donne, in grado di essere obiettivi e onesti come te nell’analisi che hai fatto della condizione femminile. Il mondo si è evoluto, grandi passi sono stati fatti , ma la figura femminile è sempre rimasta un passo indietro, per usare un’eufemismo. Ancora non c’è la capacità, o la volontà, di estirpare il sessismo incancrenito nella mentalità prevalente. Presto avrò una nipote femmina, ma non nego che speravo nel maschio. Forse, inconsapevolmente o meno, anch’io in fondo penso che i maschi abbiano qualche chance in più. Buona serata

    1. Credo, ma è così, che sia un fatto culturale. E’ esattamente la cultura che dispone assegnazioni differenti tra i due generi, e non solo questo, ma dispone un ordine gerarchico- mettiamola così – per i due ruoli. Una gerarchia di sovente che non riconosce il “paritario”, a motivo, del più forte col più debole. ecco che si sprigiona uno squilibrio di potere, che poi è alla base dell’atto violento.Tuttavia, attenti studi dimostrano che la donna, vista in variegate forme è più forte del maschi, che la rende più capace in ogni circostanza e pur’anche in attività. Sono doti individuali, come il senso della dedizione e della responsabilità. Va anche detto che l’ostentata sicurezza che molte donne mostrano non di rado celano una profonda fragilità. Ad esempio, quel senso di volere apparire meglio di quello che in realtà si è. AUGURI per la nipotina. Buona serata a te.

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