SIAMO A PEZZI…LO CHIAMANO STRESS

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Lo diciamo spesso. ” Non so più come fare. Sono oberato di lavoro, e di impegni!”. Ma perchè questa sfrenata frenesìa che ci toglie il fiato ? Si, capisco bene che abbiamo il diritto di essere felici, arricchirci di beni materiali, di cultura, ed essere contenti. Ma non ci accorgiamo di lacerarci perchè ingabbiati nel vortice dei nostri impegni verso i quali non riusciamo ad instaurare un piacevole accordo amichevole. In breve, non siamo capaci di calarci completamente in ognuno di essi. E perchè ? Semplice. Perchè siamo a pezzi. C’è un pezzo di noi che sogna quello che si dovrebbe fare….; un altro pezzo è tutto occupato a dispiacersi per quel determinato avvenimento o quella determinata persona; un altro pezzo rimane ancorato in modo eccessivo al passato; un altro esplora il futuro.
In conclusione, sono certo, che quello che ci fa male e ci sfianca è proprio questo vivere la vita a Pezzi; ovverosia, in tanti pezzi di noi stessi.
SIAMO A PEZZI…LO CHIAMANO STRESSultima modifica: 2021-08-02T13:29:46+02:00da un_uomonormale0

6 pensieri riguardo “SIAMO A PEZZI…LO CHIAMANO STRESS”

  1. La frenesia del fare. Quasi quel desiderio “quantitativo” di voler fare tutto, ma mai alla ricerca di una metodologia qualitativa che ci permetta di selezionare il tutto. Intanto siamo sicuri di avere degli obiettivi ? di essere concentrati su di essi ? ci siamo posti ‘”l’obiettivo” di analizzare i risultati ? Magari di impegnarci a pensare ad azioni correttive che ci aiutino a fare meglio e con maggior profitto ?
    Spesso, l’indole italiana italiana è quella garibaldina, camicia rossa, senza alcun riferimento particolare al colore e via. Siamo affascinati da questo atteggiamento. Il mondo di oggi purtroppo non è più così, dobbiamo concentrare di più le nostre energie e focalizzarle sui pochi obiettivi che possiamo permetterci e veramente saremo stanchi, perchè come diceva Cesare Pavese “Lavorare stanca” ma avere la certezza di aver raggiunto quei risultati che sicuramente ci appagano, ma di cui abbiamo veramente bisogno.

    1. L’uomo di oggi a mio parere, vive la tematica del cosiddetto Burn-Out, una sorta di patologia di cui oggi si parla tanto. In buona sostanza, nono sono persone depresse da esaurimento, bensì di un fenomeno diverso, e cioè, sono semplicemente stanchi. Si sono spesi in pieno in favore di un determinato progetto, dietro cui è incalzato un’altro progetto. Pare che questa specie di sindrome interessi i manager di azienda. Non direi solo i manager target di questa stanchezza sfiancante, ma parlando qualche mese fa con una donna che mi raccontò:” Ho fatto tanto per il mio rapporto di coppia. Io e mio marito ci siamo recati insieme presso un team medico per la terapia di coppia e non mi sono risparmiata in nulla per recuperare e fornire vitalità alla nostra vita quotidiana di coppia, ma a nulla è servito. Mi sento tanto stanca di sforzarmi e ogni volta ricominciare daccapo per tenere saldo il nostro matrimonio”. Quindi, alla base c’è “sono molto stanco”. Concordo appieno con la sua analisi. Infatti, molti hanno l’errata impressione di essere capaci di compiere ogni cosa che si propongono grazie – dicono – alla loro forza di volontà. Ma prima o poi, si accorgono che questa volontà ha dei limiti ben contrassegnati, che poi è la risultante di quel vivere senza entrare in contatto con la propria essenza. Buon pomeriggio a lei.

  2. Ha perfettamente ragione: si vive con l’ansia continua di essere o dimostrarsi efficienti in ogni campo in cui si è chiamati ad agire e non ci si risparmia in azioni che, pian piano, hanno ragione di una vita che si dovrebbe svolgere serena ed un tantino attenta anche alle esigenze della interiorità. Così, di fatto, ci si ritrova logorati nel fisico, ma anche nell’anima e sempre, comunque, poco o niente soddisfatti di ciò che si ha e che basterebbe, con un minimo di saggezza, per vivere la vita a misura di uomo, abbandonando l’idea di essere dei di se stessi e, dunque. farci artefici di una potenza che all’essre umano non appartiene e che, soprattutto, spinge anche a desiderare l’impossibile. Questo che, si può constatare avvenga in contesti del tutto personali , si verifica anche in contesti allargati al comunitario, al sociale . Riguarda, ormai, la vita umana in senso lato e, in definitiva , tutto il mondo di oggi, che vive senza tregua, freneticamente, i suoi giorni, schiavo delle ambizioni e delle gare di potenzialità e illusionei di godimenti che la fanno da padrone. Quali le prospettive? Senz’altro non positive, se non si cercherà di invertire la rotta e vivere secondo una più corretta umanità. Buon pomeriggio, dottore.

  3. Carissima Stella, molti si stancano perchè non rispettano il proprio bioritmo. Ciascuno, durante il proprio quotidiano ha delle fasi in cui è più stanco, per esempio dopo pranzo. Il primo pomeriggio per molti è un orario in cui sono più stanchi che nella mattinata. Nel corso del pomeriggio, poi, spesso la stanchezza passa e le persone sono di nuovo più sveglie. Ma c’è un altro tipo di stanchezza chè è il segnale della presenza di problemi di salute, per esempio di un’infezione, di anemia, diabete o carenza di ferro. Quindi, è bene sempre chiarire prima di tutto le ragioni mediche della stanchezza che ci colpisce per un lungo periodo di tempo. Una causa che sta a metà tra motivi medici e quelli psicologici è “L’Insonnia”. Sempre più persone soffrono di insonnia o disturbi del sonno. Alcuni hanno problemi ad addormentarsi. Sono ancora troppo presi dalla vita quotidiana. Non riescono a lasciarsi scivolare nel sonno. Altri si addormentano normalmente, ma poi dopo poche ore di sonno si risvegliamo e restano svegli tutta la notte. Si girano e rigirano si arrabbiano perchè non riescono a dormire. Si arrovellano a pensare perchè non riescono a dormire e spesso sono colti dalla paura di non essere abbastanza riposati, il giorno seguente, per portare a termine i loro compiti. grazie, Stella di questo commento. Un caro saluto

  4. Fino a prima del covid, anch’io vivevo lo stress come un qualcosa dipendente da me o, saltuariamente, dalle problematiche che mi derivavano da persone a me vicine. Essendo, tra l’altro, un essere molto sensibile ad ogni tipo di contrarietà era assai facile stressarmi. Da quando il virus ha modificato completamente le nostre vite, che dovei dire? A giorni sono stressata lo stesso, senza problemi apparenti…la mancanza di impegni, il quotidiano solitario….sembrano essere comunque una ragione valida per sentirmi a pezzi. Io sono una stressata immaginaria ma la vivo come vera…non sempre, per fortuna. Ciao, buona continuazione.

    1. Licia, mi piace il tuo dire:” Io sono una stressata immaginaria!”. Mi piace forse perchè in questa definizione sub-clinica entra una bella porzione di persone. Spesso, in questa definizione, scaviamo e troviamo cause il cui ruolo dirilievo sono modelli esistenziali, che ci sottraggono energia e ci rendono stanchi, stressati perchè la persona, si mette sotto pressione soprattutto davanti al proprio Super Io cosiddetto. Pensa te, Licia, una signora, qualche tempo fa, durante l’approccio anamnestico mi disse: ” Pensi, dottore, io mi sento sotto stress anche quando stiro, perchè, tute le volte è come volessi dimostrare a me stessa di farcela ancora più in fretta.
      Certo, fai bene a non viverla come vera. Ciao

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