Noi maschi…..e il sempre amico Testosterone

Testosterone Basso: Sintomi principali e conseguenze!Sesso, l'uomo dopo i 50: calano testosterone e desiderio cresce la terapia ormonale

 

1- Sono troppo stanco, questa mattina non riesco a svegliarmi nonostante abbia fatto le vacanze;

2- Voglio andare a letto presto, mi addormento davanti alla televisione;

3-Non ho buona forza muscolare di una volta e quando devo fare uno sforzo a casa devo assumere atteggiamenti che mi obbligano  sfruttare la leva ossea piuttosto che i muscoli;

3- Mangio in maniera moderata però prendo stranamente peso;

4- Quando mi siedo non scendo lentamente, ma mi lascio andare  come un sacco vuoto.

Eppoi, la sfera sessuale che ovviamente in questa sfera incidono almeno una decina di  migliaia di cose, come dal punto di vista dell’attrazione psicofisica- per dirne qualcuna -, o la sfera emotiva ecc. ecc. Però se di botto o gradatamente c’è una perdita che è superiore al fisiologico, e vabbè, anche su questo bisogna porre attenzione, come dire, di fare dei ritocchi.

Il Corpo umano; una sommatoria numerosa di ghiandole….

Sistema endocrino illustrazione vettoriale. Illustrazione di cervello -  70462901

 

Cominciamo dall’alto. La prima ghiandola che incontriamo è L’Ipofisi che si trova dietro praticamente le radici del naso e sotto il cervello. L’Ipofisi, rappresenta l’esatto momento di interfaccia tra il cervello e il nostro sistema di ragionamento, di riflessione, di azione, e di reazione rapida  e il sistema Endocrino, cioè a dire, colloquia fra la parte più alta ( cervello ) e il resto del nostro “fabbricato”.

Scendendo un pochino più sotto, incontriamo la Tiroide che praticamente manda in giro ormoni che fanno funzionare il metabolismo energetico di tutte le ghiandole esistenti, Subito accanto alla Tiroide, vediamo delle ghiandoline che si chiamano “paratiroidi ” che controllano il metabolismo del calcio assieme a un costante colloquio con l’Osso, che a sua volta; l’osso, è anch’esso una ghiandola che produce l’Ormone Osteocalcina. Scendiamo ancora e  incontriamo il Pancreas, ovvero la sede di produzione dell’Insulina, che in realtà, e solo uno degli ormoni  prodotti dal Pancreas per cui c’è il Glucagone, altro ormone che controlla il metabolismo degli zuccheri, ma l’Insulina non fa soltanto il metabolismo degli zuccheri, ma controlla, a sua volta tutti i metabolismi. Infatti, colloquia con il Grasso periferico, che è anch’esso una ghiandola che produce l’Ormone Leptina. Come vedete abbiamo, in senso buono, un “disastro di ormoni”. Infine, scendendo, arriviamo alle Gonadi che sono due ghiandole differenti fra uomo e donna. Sono due ghiandole particolari perchè, non solo producono  l’ormone, ma producono anche la cellula riproduttiva, quindi, sono la via di mezzo, fra un tessuto produttivo di una cellula dl tutto  particolare : le donne l’Ovocita e il maschietto lo spermatozoo; cellula stranissima con la codina che va a fare il suo mestiere in un altro organismo, e poi, il Testosterone, ormone che a me che scrivo e a voi maschi che leggete  fanno essere “più maschio” possibile, e alla donna la cellula uovo che dà gli Estrogeni e Progesterone che la fanno essere più “Donna ”

In conclusione un sistema estremamente complicato, affascinante. Potrei dire, forse un altro centinaio di Ormoni, ma non voglio faccia notte.

In riferimento al post di Carlo…alias “monellaccio” su colazione, ragù a quant’altro……

Colesterolo alto: curarsi con una sana alimentazione

Mi è venuto in mente  quel dono prezioso di cui godiamo per la nostra alimentazione e che si chiama “Dieta Mediterranea”. Ce la invidia tutto il mondo.

Se oso definire la dieta mediterranea un “quasi ormone” non esagero e non voglio scandalizzare nessuno: è così.

La dieta mediterranea è una cosa stupenda, ma dobbiamo ricordare che i nostri nonni mangiavano un piatto di pastasciutta e la carne una volta la settimana e poi andavano nei campi a lavorare. Oggi, noi, mangiamo due piatti di pastasciutta, possibilmente la bistecca tutte le sere e forse qualcos’altro. Morale ? Che viviamo con fattori di rischio da fare tremare. Ma siamo nella civiltà del benessere, quindi ? Non abbiamo problemi di vera sanità, niente infezioni; ci sono i vaccini, e l’acqua è quella potabile, e abbiamo gli antibiotici. Insomma sostanzialmente abbiamo una discreta salute. L’ambiente non ci aiuta con tutti i conservanti, le sostanze di plastica, i DDT, le altre cose che abbiamo introdotto nell’ambiente; sia pure allo scopo di vivere meglio. Ebbene, tutti questi fattori si rivelano dei veri e propri interferenti “Endocrini”; cioè a dire, quando l’ormone diventa una specie di “chiave falsa” per quella serratura, per cui all’ormone non viene consentita la sua normale funzione. Da quì, succede che la ghiandola di turno, è costretta a produrre più ormoni per poter mettersi in competizione con l’ambiente. Talvolta vince la ghiandola, talvolta vince l’ambiente.

Ma cosa c’entra tutto questo con la dieta mediterranea?  Caspita se non c’entra. Una corretta alimentazione in qualche modo protegge il nostro sistema endocrino, Un piccolo esempio. IL bambino cresce grazie all’ormone della crescita (GH), la Tiroide funziona si, ma se non le diamo lo Iodio non funziona più perchè, appunto lo Iodio, è una parte sostitutiva dell’ormone tiroideo. E poi, il tanto temuto Colesterolo: meno male che c’è, perchè sia gli estrogeni, sia il Testosterone sia l’ormone Cortisolo( ormone che reagisce  contro le varie vicende che incontriamo nel quotidiano in senso positivo, sono tutti ormoni  formati da una molecola di Colesterolo.

Mi fermo prima delle sassate.

IL MASCHIO E’ IL SESSO FORTE ? BIOLOGICAMENTE RISULTA ESSERLO LA DONNA.

La salute della donna ai tempi di Covid-19
Fermo restando che nessuno può definirsi “Immune” dal Covid-19, un piccolo dettaglio fa declinare a favore della donna l’essere più resistente all’infezione da Sars-cov-2. Le ragioni sono tante, alcune sono ipotesi, ma alcune sono scientificamente una prova: Gli Ormoni Estrogeni, che definirli “amici” delle donne è termine appropriato. Numeri alla mano, la donna, in questo tremendo evento pandemico conta una percentuale di decessi di circa il 38%, contro il 70% dei maschi. Le donne hanno una vulnerabilità davvero minima verso l’infezione Sars-cov-2  in epoca fertile, cioè a dire, quando è nel pieno dell’attività ovarica che vede la produzione di Estrogeni in maniera massiva. Questa elevata protezione si va abbassando intorno ai 50-60 anni, che vede l’attività ovarica ridotta e peggiora molto di più in epoca più avanzata quando i livelli estrogenici sono davvero molto bassi. A questo ultmo punto entra in azione il valore della terapia sostitutiva post menopausa che Ri-Innalza i livelli ormonali rendendo la donna più protetta. L’infezione decorre in modo più blando e con pochi esiti fatali. Vi sono stati approfonditi studi inglesi che su un campione di 5450 donne  decedute per Covid-19  è stato dimostrato che assumendo la pillola ormonale sostitutiva il rischio infettivo si riduceva quasi dell’80%. Altro studio su donne trattate con la pillola ormonale sostitutiva  dopo la menopausa, e che hanno contratto l’infezione, hanno vissuto un decorso assolutamente favorevole, sia l’infezione sia la malattia Covid-19. In conclusione, è da ritenersi  fondamentale che la donna in post-menopausa venga trattata con la pillola ormonale sostitutiva e sono certo, che un considerevole numero di morti si sarebbe evitato. In più la donna che segue con scrupolo la propria ginecologa il che conferisce loro un altro fattore protettivo, e cioè avere ottimi livelli di vitamina D nel sangue.

TESTOSTERONE CONTRO COVID-19

Covid, risposta immunitaria diversa per donne e uomini? Lo studio che spiega chi attiva più cellule

C’è un Ormone, prettamente maschile, che ha un ruolo fondamentale sull’incidenza del Coronavirus: il TESTOSTERONE.

Ebbene, alla luce di studi endocrinologici è stato dimostrato che il Testosterone, nel contagio e nel decorso del Covid-19 ha un fondamentale ruolo. E ben noto che il Covid-19 infetta di più soggetti di sesso maschile, rispetto a quelli femminili. Questo, varia però, secondo il variare dell’età. Tra i giovani maschi e femmine il rapporto  è pressochè simile, mentre con l’avanzare dell’età si arriva ad avere un 65% di più maschi rispetto alle donne, il che ha dato lo spunto a capire le ragioni di questo fenomeno.

Il motivo è legato al Testosterone; l’Ormone che caratterizza il maschio, in quanto a livello polmonare nei soggetti soprattutto in sovrappeso oppure obesi sono presenti recettori per il Virus. Infatti, è noto che la polmonite sia la complicanza  più importante da Covid-19. Quindi, il sospetto  che bassi livelli di Testosterone possano essere coinvolti è più che lecito, soprattutto, poi, nella progressione dell’infezione  si è notato come il Testosterone potrebbe essere anche coinvolto, in quanto esiste una secrezione massiccia  di Citochine; le cellule infiammatorie e che queste possono essere frenate da livelli più alti di Testosterone. D’altra parte è noto che il Testosterone è basso nell’anziano, il che sarebbe uno dei motivi per cui il maschio si infetta di più e la malattia progredisce più severamente nella persona anziana.

Il discorso cambia nel maschio giovane in cui si verifica l’opposto all’anziano. Il giovane è un “Ipertestosterogenico”, quindi con alti livelli di Testosterone che favorisce una particolare caratteristica che il Virus  ha nel legarsi alle cellule di Leydig,  che sono le cellule deputate alla produzione di Testosterone nel Testicolo, pertanto, in questo modo, il Virus può infettare questi soggetti con Testosterone elevato e rappresentare veicolo importante per l’Infezione. Come dire, che anche un’attività androgenica elevata può rivelarsi nociva; cioè, per “esagerata” funzione del Testosterone.

Femmine contro maschi? No, testosterone contro Covid-19 | Stoccolma a Roma

Due mamme, entrambe medico, danno alla luce due bimbe con gli anticorpi “Anti-Covid-19”

Due bimbe nate con gli anticorpi, le madri vaccinate durante la gravidanza. Primo caso in Italia

La dottoressa Anna Parolo, immunologa  presso l’ULSS 6 di Padova e la dottoressa Valeria Bernardi, ginecologa della stessa ULSS 6 di Padova, hanno partorito due bellissime bambine con anticorpi anti Covid-19. Le due professioniste si sono vaccinate in corso di gestazione, esattamente  all’ottava settimana. Le due bimbe sono le prime in Italia alle quali è stato isolato  il titolo anticorpale sul sangue  appena nate. Va detto per correttezza che fino ad ora gli studi si sono sempre basati solo sugli anticorpi trasferiti al feto attraverso il cordone ombelicale.

Le due professioniste sanitarie non avevano mai contratto contagio dal virus, pertanto, in ordine alla loro professione in un presidio ospedaliero si sono vaccinate pur vivendo in epoca gestazionale, per l’esattezza in 8^ settimana. La prima dose ai primi di Gennaio e il richiamo dopo 3 settimane.

Non hanno riferito alcun effetto collaterale attribuibile al vaccino. Le due bimbe oggi vengono allattate al seno.

Gli studi in tal senso non forniscono molti numeri, ma  tutti concordano che il vaccinarsi in gravidanza non comporta effetti collaterali al feto, il che lascerebbe aperta la strada a  potersi vaccinare anche in gravidanza. Le due mamme hanno felicemente dichiarato: “Sono felice che la mia Valentina abbia gli anticorpi contro il coronavirus, il che deve essere un grande messaggio di speranza. La salute del neonato dipende in prevalenza dalla sua immunità innata e dagli anticopri materni trasmessi per via Trans-placentare durante la gestazione ! Ho ricevuto per mia scelta la vaccinazione contro il coronavirus per ovvi motivi professionali, ma anche  da considerazioni personali sull’utilità del vaccino per proteggere me e la mia bambina. Soprattutto nel periodo delicato verso il termine della gravidanza che è la fase in cui la funzionalità polmonare è sottoposta a dura prova per via dell’utero gravido che  spinge verso l’alto, e in qualche modo ostacola  e peggiorare la gravità delle vie respiratorie. L’infezione da Coronavirus nei neonati può essere grave e avere conseguenze importanti: ho tenuto conto dei rischi minimi del vaccino a vantaggio dei benefici. La mia esperienza è stata sicuramente positiva”.

“Sarà interessante in futuro capire se il passaggio di questi anticorpi a seguito della vaccinazione materna contro il Sars-Co-V-2 possa proteggere il neonato – aggiunge la dottoressa Kimta Ngaradoumbe Nanhornguè, della Clinica Città Giardino di Padova – come avviene in seguito alla vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse. In tal caso bisognerebbe definire se esiste una fase ideale della gravidanza per la vaccinazione”. Jorizzo e Ngaradoumbe concludono come risulti quindi “fondamentale offrire anche alle future mamme e alle mamme in allattamento il vaccino anti Covid, se appartengono a categorie a rischio”.

C’è una domanda che ronza come un ape, di questi tempi:” Se una persona vaccinata fa la malattia, sarà una malattia grave ?

Non è semplice fornire una risposta. Per farlo necessitano essere in possesso di una certa quantità di numeri, e non solo, ma la popolazione va suddivisa in ordine alle fasce di età oltre che in ordine ai fattori di rischio.

Prendo come “campione” a questa risposta ciò che ha dichiarato la casa farmaceutica “Moderna”. Dice essa, infatti, che  si sono registrati circa 29 casi di Covid-19 grave nel gruppo  che non si è sottoposto a vaccinazione, ma trattato con Placebo, e  nessun caso di soggetti vaccinati che abbia fatto la malattia Covid-19 in forma grave. Questo ci dice molto sull’affidabilità del prodotto. Per il prodotto Pfizer, invece, i risultati emersi con la stessa valutazione per Moderna,  sono stati leggermente inferiori. Pfizer ha registrato 7 persone con malattia grave  fra i non vaccinati e 1 paziente  con malattia grave fra i vaccinati; quindi un rapporto 7:1.

Purtroppo per Astrazeneca non si è potuto  sviluppare alcuna valutazione per via dei loro numeri piccoli, quindi non valutabili.

Le vaccinazioni: le risposte ai dubbi più comuni | Mario Negri

Più il Virus circola, più muta e più ci saranno le varianti…..

Quanto dura la protezione? I guariti cosa devono fare? Le risposte a 11  interrogativi sui vaccini anti-Covid - Il Piccolo Trieste

……….Quindi, immunizzare tutti il prima possibile.

A questo imperativo  si aggiunge una domanda, e cioè: “Ma chi ha avuto il Covid-19 deve vaccinarsi ?” In verità su questo, anche fra gli esperti non si evidenziano pareri sulla stessa linea.

Io, che non mi sento un esperto del settore traggo le mie considerazioni significando che, la persona guarita dal Covid-19  in automatico, il suo sistema Immunitario ha prodotto gli anticorpi suoi naturali.

Quello che non è certo è, se gli anticorpi prodotti della persona guarita dal Covid-19 siano anticorpi neutralizzanti, ovverosia, se sono anticorpi con la capacità di eliminare il virus, e non si sa bene ancora quanto sia lungo il periodo che essi dimorano dentro il sangue in circolo. Alcuni studi hanno dimostrato che la loro presenza si aggira tra i 3 e 9 mesi, quindi, il guarito dovrà continuare a mantenere le misure prudenziali noti.

Al guarito viene soltanto raccomandato di monitorare il loro livello, tramite il test sierologico,  pertanto, qualora dovessero scendere, l’ipotesi della vaccinazione va presa in considerazione, ma non prima dei 6-9 mesi dalla diagnosi di infezione.

I nostri anziani, fascia debole,dobbiamo proteggerli

Covid, per proteggere gli anziani Londra pensa al vaccino obbligatorio per medici e infermieri - la Repubblica
Abbiamo la disponibilità di tanti vaccini e tutti con la peculiarità di proteggere dalla malattia  grave, cioè a dire, sono vaccini che saranno la barriera di protezione contro l’ospedalizzazione. E non soltanto questo ma sono tutti prodotti che proteggeranno dalle varianti, con elevate possibilità di trasmissione  “RIDOTTA” nonchè riduzione dei casi asintomatici. Cosa voglio significare ? Che ritengo importante, decisivo, vitale che ognuno di noi collabori ad erigere questa barriera protettiva; ognuno col suo mattone a disposizione: è da quì che si apriranno gli auspicati varchi verso la “Luce”. Sia ben chiaro, parlando di mattoni, che lo si deve significare sistemarli in modo tale da non lasciare vuoto  il minimo spazio; cadrebbe l’intera barriera. Siamo tutti consapevoli che questo virus sta eliminando molti nostri nonni, e genitori deboli, ma se alziamo questo muro di protezione li salveremo. Stiamo vivendo un fenomeno epocale e che basterebbero 2-3 mesi per ridimensionarlo del tutto solo se avessimo più credenza alla storia, alla scienza oltre che al potere  elevato del senso di responsabilità che non deve vedere nessuno fermo e passivo.

Tromboembolismo che viene attribuito alla vaccinazione.

 

Vaccino AstraZeneca e rischio trombosi: facciamo chiarezza | Fondazione  Umberto Veronesi

Il fenomeno che andava indagato circa gli episodi di Tromboembolismo associato al vaccino Astrazeneca come associati alla malattia. E’ stato risolto perchè non c’è nessuna evidenza che  gli episodi trombotici in seguito al vaccino sono più frequenti più di quanto non succede nella normalità. Addirittura l’analisi che è stata fatta dall’EMA, ha evidenziato che sono unicamente  meno frequenti come se, paradossalmente il vaccino lo proteggesse. Quello che è certo che non sono superiori alla noemalità. C’è però, ed è questo che ha suscitato l’attenzione degli scienziati, il fenomeno estremamente raro associato alla vaccinazione . Succedeva dai 4 ai 16 giorni dopo la somministrazione in donne giovani ; un fenomeno in apparenza paradossale. Numero di piastrine basse; cioè, quelle cellule che ci aiutano a fare coagulare il sangue e il fenomeno trombosi, il che può sembrare una contraddizione, invece configura alcune malattie rare tra cui una “Trombocitopenia; cioè mancanza di piastrine indotta da Eparina. Questa trombocitopenia indotta dall’Eparina è una complicanza rarissima che in campo medico si conosce molto bene. Una cosa molto simile è successa a queste donne tutte in età fertile; evento rarissimo 7:1.600.000 in Germania e poi 18 su 20 milioni in Gran Bretagna. Fenomeno raro ma non improbabile che possa essere legato alla vaccinazione. I ricercatori nel giro di ore hanno trovato la causa di questo fenomeno manifestatosi 1 volta ogni 500.000 di persone vaccinate con Astrazeneca. Gli scienziati sono riusciti a trovare gi Anticorpi anti-piastrine che sono capaci di legarsi alle piastrine in determinate condizioni e hanno quindi scoperto la causa della malattia che adesso si cura benissimo. Quella rarissima potrebbe essere legata al vaccino e la ragione per cui si formano questi trombi(coaguli) in certe vene del cervello, in particolare nel seno venoso e si ha la cura. Se si fa la diagnosi subito, tra 4-16 giorni è sufficiente che la persona stia attenta nel vedere se si formano dei lividi che danno l’idea di un basso numero di piastrine, quindi avvisa il proprio medico di famiglia il quale fa gli Anticorpi e la terapia risolvendo il tutto in 2 giorni