C’E’ QUALCOSA CHE MI SFUGGE….SUL CAOS VACCINI IN LOMBARDIA

Parto dall’inizio. Articolo insopportabile da leggere.
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Il SARS-COV-2  è stato trasportato in Lombardia tramite portatori asintomatici, con molta probabilità  già sin dal dicembre 2019, e non certamente più tardi di Febbraio 2020. Pare che siano stati prelevati dei campioni dalla rete fognaria di Milano e che hanno indicato la presenza del virus molto prima di Natale. Ebbene, una volta entrato, il virus ha trovato l’ambiente favorevole, che nella crescita demografica ha trovato il fattore che l’ha facilitato. Il nostro paese conta e contava anche l’anno scorso, 60 milioni di residenti, di cui, oltre 10 milioni residenti nella regione Lombardia. Sono cifre queste, che per il coronavirus si sono rivelate importanti perchè hanno influito sull’agricoltura e una valanga di conseguenze ambientali, compresa l’espansione urbana, il traffico, lo smog, Tutti elementi che hanno compromesso  il fenomeno epidemiologico del COVID-19.Per conoscenza, la Lombardia conta qualcosa come 420,5 abitanti per Km2. Ma oltre alla densità  abitativa una particolare caratteristica demografica rendeva la Lombardia particolarmente suscettibile al COVID-19: la struttura per età della popolazione, e che il coronavirus mostò subito una particolare predilizione per gli anziani over 65enni. A complicare l’allora situazione il fatto che la Lombardia ha anche un elevato numero  di residenti nelle RSA; circa 24.000, cioè, circa il 20% del totale italiano. Un altro fattore che rendeva la Lombardia suscettibile al Covid-19 è rappresentato dalla Topografia della Pianura Padana, che è circondata su tre lati da montagne: Alpi a Nord e a Ovest, Appennini a Sud, le quali formano un eneorme  bacino che impedisce ai venti dell’occidente di disperdere le sostanze nocive e ripulire l’aria. E’ quasi certo che l’aria nociva inalata  dai cittadini lombardi all’inizio del 2020 abbia contribuito in maniera significativa la diffusione del Covid-19 con gravi mortalità per via dell’esposizione  alle polveri sottili, stante agli studi di scienziati.

E così, tra correnti discensionali e le inversioni termiche di Gennaio 2020 e Febbraio 2020, SARS-COV-2 lentamente ma inesorabile andò amplificandosi da persona a persona. Ricordiamo tutti che autorità sanitarie e clinici di quel periodo erroneamente posero diagnosi  per le infezioni polmonari come un fenomeno legato all’influenza della stagione anzichè con l’INATTESO e ancora sconosciuto coronavirus proveniente dalla Cina.

La sutuazione cambiò pwer via di un drammattico evento detto:”Superdiffusore” che trasformò quella malattia in una vera e propria Epidemia. Tutti ricordiamo quel 19 Febbraio 2020 allo stadio Meazza che aveva ospitato  un considerevole numero di tifosi dell’Atalanta che incontrava il Valencia. Era la partita più importante  che la squadra atalantina affrontava: non si poteva  mancare!! Erano in 40.000 che riempirono il Meazza, e si aggiunge poi, il ritorno in città con Bus, treni affollati, scambi di mano e abbracci e quant’altro. Per dirla in termini tecnici di laboratorio biologico, lo stadio si trasformò in una sorta di capsula di Petri; importantissimo di lavoro, in campo biologico per la crescita di microrganismi. Ebbbene, per la gioia dei tifosi atalantini l’incontro finì con la vittoria bergamasca per 4-1: un successo, ma ahinoi, non fu lo stesso per il disastroso impatto per la salute pubblica.

Passo avanti. Il 1° caso ufficiale di Covid-19 il paziente “Uno” diagnosticato il 21 Febbraio a Codogno, e costui, inconsapevolmente s’era reso “colpevole”  di alcuni focolai inefttivi, ma non della grande esplosione che è seguita.In base alla successia esperienza internazionale, l’insorgere del Covid-19 si è verificata quasi in contemporanea a quella della Lombardia. Il modello globale è stato quello della Corea del Sud. Purtroppo l’Italia non ha reagito con la stessa sollecitudine per tre ragioni. La prima è forse la più comprensibile: le autorità locali e nazionali  non avevano il vantaggio di approfitatre dell’esperienza altrui. Si conosceva solo il caso  Cina, ma era molto poco conosciuto. Ma c’era di più. A Marzo si sapeva che in mancanza di un vaccino e di una cura, le autorità sanitarie potevano disporre soltanto  dell'”Isolamento” e “tracciamento” che i cinesi usavano.Il sindaco sala, annunciò con spavalderia:”Milano non si ferma”. La stessa cosa  fece  il presidente della confindustria della provincia di Bergamo Stefano Scaglia che mostrava ottimismo. Pubblicò, infatti un messaggio con titolo in inglese:” Bergamo is running ( Bergamo funziona )”. Una malriposta fiducia. Sempre questo presidente assicurava i lettori che le autorità avevano la situazione in mano e sotto controllo. I risultati di oggi sono sotto gli occhi di tutti.

Mi chiedo allora se l’arroganza di allora e quella di oggi –  CAOS VACCINI –  non siano  quegli stessi atteggiamenti che mettono i cittadini lombardi in pericolo per un malgoverno regionale composto da correnti acefali  arroganti e irrersponsabili della salute pubblica. Vaccini in Lombardia, caos a Cremona: la Regione dimentica di inviare gli sms e si presentano in 58