“CASA DESOLATA” di Charles Dickens…….e Vaiolo.

 

Ricordo d’averlo letto, ma molti anni fa.

Già, ma cosa c’entra questo romanzo di Charles Dickens con il Vaiolo ? Non solo, ma questo romanzo del grande scrittore non è stato fra i più popolari.

Eppure c’entra col Vaiolo. Infatti, il grande scrittore,  ha collocato il vaiolo al centro del suo romanzo ” Casa Desolata”. La protagonista, era certa Esther Summerson, la quale fu una delle tante vittime del Vaiolo. Esther , nel romanzo, accudiva  il “monello Jo”, malato di Vaiolo. Esther ne venne contagiata e si ammalò.  Ebbene, lo scrittore si ferma nel descrivere nel dettaglio le caratteristiche della malattia  di Estehr: brividi di freddo, e febbre, mal di gola, voce rauca, prostrazione, lesioni agli occhi e cecità temporanea, delirio e confusione mentale, settimane di sofferenza sempre col rischio di morire e una lunga convalescenza. L’aspetto  che più preoccupava Esther  è la deturpazione perchè, pensava lei, sarebbe stato motivo di allontanamento dagli amici nel vederla in quello stato sgradevole. Infatti, la penna di Dickens faveva dire a Esther: ” tutte le persone a me vicine hanno tolto tutti gli specchi dalla stanza per evitare che guardandomi mi spventassi !” Questo rivelava le sue paure e le sue preoccupazioni quando la prima volta riuscì ad avere il coraggio di guardarsi allo specchio. “Mi scostai i capelli e osservai il riflesso nello specchio….ero molto cambiata, oh, quanto. Non era stata una bellezza, nè mi ero mai illusa di esserlo, ma un tempo ero stata ben diversa da quell’immagine. Adesso era tutto finito. Il cielo era stato buono come me che non potevo ringraziarlo con lacrime amare. Ora conoscevo il peggio, e lo accettai “.

Ebbene, Esther fu segnata e trasformata per sempre dalla malattia. Epperò, cosa molto interessante è, che nè Esther nè Dickens  sentono il bisogno di specificarla meglio. A quel tempo il Vaiolo era onnipresente e non c’ra alcun motivo di parlarne. Nel romanzo “Casa Desolata” il Vaiolo è considerato  come il male che non conosceva “ceti sociali”. In altri termini, il Vaiolo non richiedeva altre spiegazioni : era sempre lì, come fosse un aspetto ordinario della condizione umana. Nella letteratura similmente alla vita, il Vaiolo influiva sul destino  di ogni singola persona, ma non influiva sulla comunità in generale.

In conclusione, la bellezza di Esther è stata assai compromessa dal vaiolo,  cosicchè, quando  suo marito fece ritorno, questi, non l’amò più. Cosa vuol dire questo?   Che la malattia Vaiolo  aveva un forte impatto nel contesto della vita  matrimoniale. Deturpando le persone, riduceva di molto le loro possibilità  di difendere un matrimonio.

“CASA DESOLATA” di Charles Dickens…….e Vaiolo.ultima modifica: 2021-04-26T12:59:40+02:00da un_uomonormale0

9 pensieri riguardo ““CASA DESOLATA” di Charles Dickens…….e Vaiolo.”

  1. Ciao Peppe, molto interessante questo articolo, ma, credimi, non riesco ad elaborare un commento. Non so proprio cosa dire e temo di non entrare nel merito. Un sorriso Rosina

  2. Leggendo il tuo post, e sforzando la mia memoria, credo di aver letto “Casa desolata”, di Dickens. Lavoro molto con le immagini così come con i film e la tua descrizione, oltre ai passi riferiti dello stesso Dickens, mi hanno fatto scorrere i passaggi che man mano rammentavo. Comunque parlo di una lettura giovanile, molto tempo fa con molti altri libri di Dickens. Vaiolo e orride conseguenze, gravi disturbi collaterali e contesti che mutavano secondo l’avanzare dell’infezione e delle sue tragiche conseguenze. Venirne fuori sì, ma drammaticamente mutati nello spirto e nell’aspetto.
    Buona serata Doc.

    1. In realtà lo scrittore non chiarisce se Esther sia stata malata di Vaiolo, ma era verosimile lo fosse stata, dal momento che lasciava le sue inconfondibili “stimmate” della sfigurazione del volto in particolare. Buona serata Carlo

  3. Personalmente, penso che una donna, per sua natura sempre alla ricerca di consensi ed appezzamenti per la sua persona, anche fisica, ritrovarsi col volto deturpato da una malattia (“Pizzicato” si diceva, un tempo, chi ne portava i segni) debba essere qualcosa di terribile, di psicologicamente insopportabile: una grave perdita di autostima che potrebbe perfino spingerla al suicidio. Segue…

  4. ….Il romanzo di Dickens ha finalità moraleggianti, per cui la povera Esther , alla fine, si rassegna a ritrovarsi inguardabile persino a se stessa, intendento ciò quasi una contropartita alla sua guarigione dal male. Mettiamo avesse scritto il romanzo un Albert Camus, autore di “LaPeste”, la disgraziata Esther si sarebbe comportata molto più realisticamente.Io ho detta la mia.
    Chiedo a te, Dott.quale potrebbe essere, nel caso, il comportamento di un uomo. Cordialmente. Mt

    1. Buon giorno Maria Tersa, il tuo non è un semplice commento, ma una profonda analisi dentro cui dimora la morale in un romanzo dentro le cui righe, a mio avviso, l’autore(Dickens ) mi dà la sensazione di non essere tenero coi suoi personaggi; anzi, pare che li punisca se non si conformano alla morale e alla decenza. Tu, mia cara mi lasci un compito arduo, nel chiedermi quale potrebbe essere il comportamento di un uomo. Non lo so; anche perchè non mi sono posta questa domanda. Quello che ho voluto significare nell’articolo, si racchiude nell’unico “protagonista”; cioè, il Vaiolo che incideva moltissimo sul destino delle singole persone, e che non provocava lo spopolamento di grandi città del nostro continente; in primis Londra, e nessuno avvertiva la necessità di capri espiatori per un evento fin troppo comune e naturale. Un saluto cordiale

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