Scomparsa della Peste in Europa…., RATTO NERO e RATTO BRUNO…

Quando e come finisce una pandemia - Gina Kolata - Internazionale

…Qualche accenno credo di averlo dato. E tuttavia, ci si può chiedere fino a che punto questi provvedimenti furono responsabili della vittoria sulla peste in Europa centro-occidentale, quando la malattia si ritirò nel XVIII° secolo per non ritornare  più ?

La risposta non è semplice, e l’argomento è oggetto da sempre di considerevole dibattito. Tuttavia, è importante tenere conto del fatto che le disposizioni sanitarie producevano anche esiti negativi. Dal momento che erano così rigorose e creavano tanta paura, molto spesso provocavano disobbedienza, resistenza e disordini. La gente era indotta a tacere l’esistenza  di casi, a eludere le disposizioni e a resistere, talvolta le misure, o anche il semplice timore della loro  applicazione. Inoltre, incoraggiando la popolazione a nascondere i malati privavano le autorità di informazioni accurate e tempestive riguardo all’emergenza in atto.

A parte gli effetti delle misure contro la peste, erano senza dubbio all’opera altri fattori che svolsero ruoli importanti nella Scomparsa della malattia. Uno era quello  che potremmo chiamare “Igiene della specie”.Intorno al 1743-1744 il “ratto bruno” delle fogne( responsabile della peste ), conosciuto come il  ratto norvegese arrivò in Europa dall’Oriente. Grande e feroce e straordinariamente prolifico, cacciò in breve il nativo “ratto nero” dalla sua nicchia ecologica e lo distrusse. Il  Ratto bruno, infestava tutti i paesi che raggiungeva. Trovando facile alloggio sulle navi, esso estese progressivamente la sua portata in tutto il mondo. Per la storia della peste la sua diffusione è importante perchè, a differenza  del Ratto Nero, quello bruno  aveva un temperamento furtivo ed evitava gli esseri umani, e di conseguenza era meno efficiente  come veicolo della malattia.

La differenza di reazione dell’Uomo alle due specie ebbe anch’essa un ruolo, come indicano i rapporti sulla 3^ pandemia in India. In India, il più peloso, familiare e socievole Ratto Nero era considerato da molti  un animale domestico. Era pratica comune addomesticare, nutrire e giocare con questo roditore, con conseguenze tragiche,  come dimostrava il succedersi di disastri sanitari. L’aggressivo e asociale Ratto Bruno invece, non attirava altrettanta simpatia o  familiarità. Pertanto, quando le colonie di Ratti norvegesi ( bruni ) cacciavano via  i Ratti Neri, per i batteri della peste diventava più difficile superare la barriera di specie tra roditori e uomini.

Non è un caso, che con l’arrivo in Europa del Ratto Bruno sia coinciso con la regressione della malattia.

Scomparsa della Peste in Europa…., RATTO NERO e RATTO BRUNO…ultima modifica: 2021-05-03T14:53:29+02:00da un_uomonormale0

6 pensieri riguardo “Scomparsa della Peste in Europa…., RATTO NERO e RATTO BRUNO…”

    1. Ciao Rosì, non era un virus l’agente patogeno della peste, ma un batterio: L’Yersinia pestis. La peste, ha una storia molto lunga e vecchia. Non nacque nei secoli che abbiamo finora citato, ma si parla addirittura di 4.500 anni addietro. Pare che questo batterio abbia fatto la mutazione genetica che gli permise di causare la peste con il contatto uomo-uomo. Questa mutazione, inoltre consentì al batterio di sopravvivere andando ad “abitare” nelle viscere della pulce. E da quì, e ricominciata la storia fino ai tempi remoti recenti. T’abbraccio

  1. Beh, se come dici, è stata una situazione che i ratti abbiano potenzialmente deciso, sulla peste e la sua “sconfitta”, allora devo con un po’ di pesantezza verbale, affermare che è sempre una questione di “zoccole” come vengono definiti i ratti (femmine) bruni o neri che siano.
    Buona serata Doc.

    1. Il problema non è zoccole, ma essere in grado di determinare il sesso di questi “animaletti”. Per esempio, il ratto femmina, si differenzia dal ratto maschio, dalla distanza dei genitali, ovverosia, la vagina è separata dall’ano pochi centimetri, mentre nel maschio la distanza dei genitali dall’ano è molto di più. C’è un piccolo problema. Per determinarlo devi prenderli in mano e guardare da vicino. Che ci vuole ? Buona serata Carlo

  2. Notizie interessantissime e, per noi profani, sconosciute. Con i tuoi tanto efficaci e circostanziati racconti, ci hai offerto una serie incredibile di conoscenze scientifiche, comunicate con tanta ottima perizia di medico e di narratore. Non basta ringraziarti, mio caro Dott. Ti dovremmo , veramente premiare in modo più consistente…
    per esempio con una piccola statua con te e un ratto, di cui tenti individuare il sesso.
    Mi ha fatto ridere quel tuo riferimento e mi scuso se ora ,qui, mi è venuto da scherzarci sopra. Siamo amici di lunga data e, amichevolmente, ti abbraccio.

    1. E io sono contento per averti sollecitato un sorriso. Beh, una statua poi…, questa in caso me la progetterai per la “memoria”. L’individuazione del sesso nei ratti, era un suggerimento al commento di Carlo ^__^ Un abbraccio a te

I commenti sono chiusi