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Mamma a 63 anni tramite l'ovodonazione: "AUGURI MAMMA !"


Come ho accennato nel mio precedente "Gravidanza è bello", ancor di più se presto. Ma questo vuol dire che quel bisogno fisio-biologico della donna di diventare mamma, anche in età avanzata è emarginativo ? La signora non si è arresa all'idea di non essere "mamma", quindi si è rivolta presso il centro specializzato per la Fecondazione Eterologa per tramite Ovodonazione. Un decennio addietro in  Italia questa tecnica era decisamente vietata, ma nel Giugno 2014 la legge venne approvata e consente alla donna di diventare mamma anche in età avanzata. In generale, col termine Fecondazione Eterologa va intesso l'iter di donazione delle cellule spermatiche, ma non è soltanto così, perchè la donazione può essere posta anche per donazione delle cellule uovo della donna; o Ovociti, significando quindi, che la donna desiderosa di diventare mamma può ricevere  la cellula Uovo di un'altra donna anche sconosciuta e più giovane in età, quindi fecondare questa cellula Uovo con lo spermatozoo del proprio marito. In questo modo, si viene ad impiantare nell'utero della donna ricevente l'embrione. Grazie a questa tecnica l'età anagrafica della madre si sposta ulteriormente in avanti scavalcando il limite imposto dalle linee guida: 43-50 anni per l'Eterologa, in fase menopausale. Detto questo, nasce nelle mamme una sorta di rassegnazione in ordine al fatto che il neonato non assomiglierà mai a lei o al marito. Questo pensiero, che maturano origina da false informazioni che girano in rete o sul sentito dire nella propria parrucchiera, laddove insiste il concetto che il nuovo concepito possegga solo i tratti di DNA del padre e della madre donatrice. Non è così, del tutto. L'utero della ricevente, il suo ambiente, l'alimentazione corretta in corso di gestazione corretti stili di vita sono in grado di influenzare l'espressione dei geni del bimbo. E' dimostrato, dunque, geneticamente che tra la mamma e il Feto,  in caso di donne  infertili è capace di incidere sul pacchetto patrimoniale genetico del "giovanotto in grembo". Infatti, l'embrione durante la fase preimpianto subisce modificazioni evolutive complesse, in corso del quale entra nella cavità dell'utero quando è in stato di Blastocisti, cioè, l'embrione   al 5° o 6° giorno di vita, quindi che va a inserirsi nel  Fluido dell'Endometrio. Ebbene,  da questo istante l'impianto  dell'Embrione entra in "colloquio" con l'Endometrio, il cui  liquido ricco di elementi nutritivi nutre l'embrione costituendo il primo dialogo Endometrio  della mamma  ricevente e l'embrione. Il fluido dell'endometrio secreto rilascia l'informazione genetica della mamma che viene "introitato" e assorbito dall'embrione. In conclusione, niente rassegnazione, il nascituro può benissimo possedere tratti ereditati dalla mamma, come per dire, che la novella madre è capace di modificare il genoma del bimbo che tiene in grembo.