Quando i giovani tacciono le loro ferite

In che modo genitori e insegnanti possono identificare e aiutare i giovani  a curarsi da soli con droghe e alcol - Formazione scolastica 2021

Non di rado le ferite dei giovani non sono sul corpo, ma  si leggono sui loro volti.

 

Quando i giovani tacciono le loro feriteultima modifica: 2021-07-08T14:36:16+02:00da un_uomonormale0

11 pensieri riguardo “Quando i giovani tacciono le loro ferite”

    1. Non so bene se a chiudere a doppia mandata queste ferite; quindi, ben nascoste sia una loro colpa oppure perchè si rivolgono sempre meno a qualcuno in particolare. Sono molti i giovani che hanno una grande necessità di liberarsi perchè molto spesso portano da solo pesi enormi: sofferenze nelle loro famiglie; lacerazioni fra i loro genitori; spesso anche torbide storie sessuali nascoste da molto tempo. Talvolta si tratta di semplici escoriazioni superficiali, ma che nascoste si sono infettate, mentre, altre volte di veri drammi che li intaccano e destrutturano nelle profondità del loro essere.

      1. Caro amico, mi dispiace Scusami, ma oggi non ce la faccio. Avevo commentato in maniera accurata e penso appropriata l’argomento del tuo post,che mi è stato sempre molto a cuore e mi si è, ancora una volta, cancellato . Si è ripetuto quello di ieri. Non so se riuscirei a dire le stesse cose che avevo scritto. Almeno per ora… Un abbraccio.

  1. La sofferenza dei giovani la penso come un qualcosa di valore che si rompa, un qualcosa che sia contro natura e che contrasti con il significato stesso del vocabolo , che racchiude in sé forza, determinazione, gioia di vivere, ricerca di sempre nuove esperienze, appaganti felicità. Purtroppo, e più spesso di quanto si creda, ci si scontra con una realtà negativa che ci impone di riflettere sulla sofferenza dei giovani, palese o silenziosa e nascosta che sia.. Essa riguarda, indifferentemente, i due generi: può essere causata da malattie incurabili, da gravi disabilità, ma anche da quei mali oscuri che si instaurano, inavvertitamente, nell’animo umano e sconvolgono la vita dei giovani, portandoli a vivere in solitudine, privi si entusiasmo e di gioia, facile preda di droghe e a farsi del male fino al suicidio. E allora che fare? Innanzi tutto vigilare, da parte della famiglia , fin dalla prima adolescenza dei figli, non trascurando i primi sintomi e indagando, con l’aiuto di esperti Psicoligi, sulle origini del problema ,che potrebbe individuarsi in una mancanza di giuste attenzioni, di stima o di autostima, di sensibilità patologigica, di carenza di amore. Ad un impegno di vigilanza è chiamata anche la Scuola e, in definitiva , lo Stato che sempre poco di attiva per il benessere dei giovani . Spero che il commento parta. Buona giornata, Dott. con un sorriso.

    1. Una volta, forse qualche anno fa, una mia assistita mi disse:” Quando mi trovo davanti a lei è come se mi sottoponessi a una radiografia!” Ecco il motivo principale che mi induce a non guardare mai me stesso, perchè temo molto di prendermi sul serio. Mia cara, il tuo è stato un profondo commento su una problematica molto seria che coinvolge una moltitudine di giovani. Questa stessa signora, che mi aveva presentato il suo figliolo concluse:” Dott. come ha indovinato che mio figlio è attanagliato da questo problema ?” Le ho risposto che non l’avevo indovinato ma semplicemente che l’avevo letto sul suo volto similmente a un libro aperto. Vedi cara Maria Teresa ho sempre avuto un debole verso i volti delle persone e quando, al di là della sfera clinica, cerco di trasformare quella mezz’ora; a volte anche un’ora( fra l’altro da qualche annetto il tempo mi avanza ) in un avvenimento unico da cui non mancare. Non scopro l’America se dico che fra i miliardi di uomini e di donne esistenti sulla terra, nessuno è esattamente come me o come te o come quell’altro/a. Confesso che diffido di me stesso. Sono alquanto sensibile, capace di creare in fretta un forte legame affettivo, quando invece bisogna essere prudenti soprattutto coi giovani. Non voglio affatto renderli prigionieri ma non voglio neppure rifiutare di tendere loro una mano e di afferrare la loro mano che mi tendono. Molti giovani sono stati privati di tenerezza al punto che una parte importante di loro stessi non è riuscita a svilupparsi. Mia cara, ribadisco il mio grazie al tuo intervento perchè mi ha concesso di fornire qualche spezzone di me. Buona giornata a te

      1. Con i giovani abbiamo e continuiamo a commettere molti gravi errori: per le colpe di taluni e a causa dei nostri dirompenti pregiudizi, abbiamo fatto di tutte le erbe un solo fascio e con molta indifferenza li abbiamo messi ai limiti senza preoccuparci minimamente di aiutarli e pilotarli debitamente vero un giusto e positivo ingresso della società. Certo, i mali e le ferite sono tutte dentro e fuori sui volti, negli sguardi, non è possibile rilevarli opportunamente; è necessario relazionarsi, dialogare e saper interagire con loro: aiutarli come meritano e nel caso di necessità più gravi, proporre strutture mediche atte al recupero.
        Buona sera Doc.

  2. Credo che i giovani di oggi non sono più come quelli di ieri; siamo a una svolta…E vedo dei genitori giovani che si comportano con i loro figli esattamente come i loro genitori si comportavano con loro. Vi sono certamente delle evoluzioni, ma sono di secondaria importanza. Per esempio, i giovani, perlomeno nei paesi cosiddetti sviluppati, sono più precoci. Raggiungono più rapidamente la maturazione fisica e ciò li espone a situazioni cui non possono adeguatamente rispondere, non avendo avuto il tempo di costruirsi sul piano psicologico. E così, parallelamente, la maggiore diffusione della promiscuità accentua le difficoltà. Buona sera Carlo.

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