Non sono insensibile alla sofferenza dell’umanità…( leggete bene per non fraintendermi ))

Identità.com » Armi di “distrazione” di massa: il falso omicidio della “donna velata”

Chi può sfuggire alle voci e alle immagini che quasi ogni giorno, quando è l’ora di mangiare, quando è l’ora di dormire, malignamente ci aggrediscono come forti pugni in pieno viso ?

Chi è capace di  evitare questa  invasione dell’umanità sofferente tra le  quattro pareti della nostra stanza di soggiorno o della cucina ?

Mi ribello: “E’ forse colpa mia se avevo avuto una madre e un padre ? Se avevo un tetto sopra la testa e pane sopra la tavola ?

Era colpa mia se avevo imparato a leggere e se avevo un lavoro che mi  dava da vivere ? Ecco, il mio solito dibattito interiore, ma silenziato per non coinvolgere i miei cari. Tuttavia, la sofferenza del mondo  mi colpisce come un rimprovero cocente, e non mi è facile sopportarlo. Si, ascolto, guardo, ma decido di non sentire nè vedere. E così, abilmente, chiudo a chiave  tutte le mie porte.

E tuttavia, in certi giorni le immagini sono più drammatiche. Si odono le grida più strazianti e così, quelle serrature che credevo ben serrate, vanno saltando una dopo l’altra. Non posso farci niente.

Sento che in me cova una sorda ribellione, terribile dinamite profondamente sotterrata nel fondo del mio essere. Il mio cuore che esplode ed esplode anche la testa. Riconosco che tutte queste sofferenze sono atroci, ingiuste, mostruose. Quindi, occorre trovare dei colpevoli. Abilmente li trovo: la società, la politica, la religione….e Dio. E tutta questa gente che ci istruisce, che ci informa, che ci governa…questi profittatori, questi incapaci, questi imbecilli. Tutti quelli che possono fare ma che non fanno  niente !

Mi ribello, e più mi ribello, più mi sento orgoglioso di me stesso, e dimostro a me stesso che non sono insensibile e chiuso.

Progetto persino delle soluzioni. Soluzioni radicali: “sarebbe bastato…e finchè non ci sarà”: tutti pensieri che richiedono venga ammirato. E così vado a letto, e mi addormento più calmo per avere addormentato la coscienza.

 

 

 

Non sono insensibile alla sofferenza dell’umanità…( leggete bene per non fraintendermi ))ultima modifica: 2021-07-11T14:12:17+02:00da un_uomonormale0

9 pensieri riguardo “Non sono insensibile alla sofferenza dell’umanità…( leggete bene per non fraintendermi ))”

  1. Non riusciremo mai a chiamarci fuori, non è sufficiente chiudere porte, isolarsi, far finta di niente. Dovremmo andare in cima a un monte altissimo, isolatissimo e senza alcuno strumento atto alla comunicazione, eppure, da bagliori lontani potremmo intuire che sia scoppiata una guerra. Dobbiamo imparare a farci coinvolgere e somatizzare opportunamente tutto ciò che ci accada. Poi, l’essere partecipativi o rimanere ai bordi dei fatti o delle notizie, sarà demandato alla nostra coscienza e alla nostra facoltà intellettiva.
    Buona serata Peppe.

  2. Credo che alla base delle nostre “distrazioni” ci sta la nostra carenza di amore ( parlo di me ). Vedi Carlo, basta seguire i programmi televisivi 4° Grado, Storie italiane, Mattino cinque ” che ci sbattono, senza alcuna pietà tutto il male che c’è nel mondo. Cosa osserviamo, grazie a questi signori “dell’audience al massimo?”; famiglie spezzate dove non ci sono più corpi viventi, coppie che tanto credevano di amarsi, ma sono soltanto che due squallide solitudini coricati nello stesso letto e che tramano progetti insidiosi. E frattanto dei bambini che piangono, che scompaiono senza aver avuto mai la possibilità di chiamare qualcuno “papà”. Ed è così, caro amico mio, che uomini ammassati e murati nella loro solitudine mortale, nonostante si mescolano fra la folla, per recitare la commedia della vita, nonostante i rumori, le canzoni, malgrado i buoni sentimenti, le lotte, malgrado tutto, questi non usciranno mai dalle loro prigioni se non sono amati e non sanno amare.Buona sera

  3. Ho letto più volte il tuo articolo ed ho condiviso, ogni tua parola. I mezzi di comunicazione sono attivissimi nel darci notizie, a farci sentire colpevoli o altrimenti “responsabili” . Il mondo, sotto ogni aspetto, sta vivendo esasperanti direi catastrofiche rivoluzioni, in ogni campo. L’uomo ha dimenticato ogni regola di convivenza, è proteso a traguardi di onnipotenza, di supremazia e i fini per raggiungerli non contano, le vite altrui sono soltanto ostacoli da superare, in modo atroce in varie parti del globo e le catastrofi naturali non aiutano. Leggere e sentire provoca sofferenza, paura, chi potrebbe non fa nulla…gli interessi mondiali sono diventati più forti della carità e del buon senso. La coscienza dorme? No, caro Peppe ma è la vita che chiama, al sorgere di ogni nuovo giorno e non si può fare a meno di rispondere…fintanto che ci sarà dato di poterlo fare. Buona serata, Peppe, nella serenità famigliare e di un cuore generoso come il tuo. Ciao!

  4. Mia cara, in ciò che ho esposto ci sto dentro io come figura rappresentativa della moltitudine, e presumo di essere riuscito nel mio intento grazie al tuo intervento da cui emerge prorompente quello che io chiamo ” ho messo la mia coscienza a dormire “; significando il mio ( tutti ) ben pensato, ben parlato, ben gridato, e anche ben sognato, il che mi (ci ) fa sentire orgogliosi condottieri di una crociata mai iniziata. Purtroppo, viene che la coscienza non rimane per molto a dormire ma si ridesta presto e impone il suo tormento confusamente. E così, di tanto in tanto, in quei momenti di silenzio, che poi è il silenzio della notte che più temiamo, perchè è come se qualcun altro dentro me(noi ) pensasse e parlasse e dicesse:” E tu, che cosa FAI Tu ?” Ecco che l’eco di queste parole ci spinge ancora e in fretta per non lasciare che la “voce” crescesse pericolosamente, mormoriamo tra noi :” Che posso farci io, così piccolo in questa massa umana ?….E anche se facessi qualche gesto, a che servirebbe, dal momento che gli altri non fanno nulla?” E così, non faccio( facciamo ) NULLA. Ecco Licia, forse ho richiesto molto alla mia fantasia, ma spero di aver fatto intravedere qualche spezzone di messaggio. Ciao

  5. Tu hai reso bene il concetto. C’è chi dice “dobbiamo, è nostro dovere etc” ma è soltanto un desiderio non realizzato…tu diresti un accomodamento con la propria coscienza. Io penso che non possiamo essere ai vari poli del mondo. Nella realtà noi “facciamo” qualcosa, per coloro che ci stanno vicini…per coloro che vengono da lontano per trovare pace e non la trovano, perchè il mondo promette ma non mantiene. Noi, non rivolto a te o a me, ma insieme a tanti altri, non siamo immobili , penetriamo il bisogni di tanti in modi diversi. Tu, vorresti da solo, salvare il mondo? Rasserenati, lascia riposare la tua coscienza, non darle voce, sarà lei a farsi sentire se, nel caso. Buona notte Peppe, sogni di pace.

    1. Buon giorno Licia, come potrei da solo salvare il mondo ? Non è quello che sta dentro ogni rigo del mio pensiero espresso. La colpa è mia, perchè non sono riuscito a farmi capire: devo correggermi. Sia una bella giornata la tua. Ciao

      1. Hai estrapolato dal mio commento la sola frase che era finalizzata a ipotizzare e non ad “essere” commento. Mi dispiace, non intendevo ciò ch hai compreso. Buona continuazione.

  6. No, tu ti sei fatto capire benissimo ed è proprio questo che tu hai voluto illustrare e cioé quello che capita a persone sensibili come tu sei. Da soli non riusciramo mai a fare granché per vincere il male che spazia dappertutto, ma porci il problema è già tanto e se il problema interessasse alla stessa maniera tutti, forse anche chi ha più potere di noi si sveglierebbe per agire, invece di aggravarlo, pensando solo a curare il proprio orticello. Se ci fosse, dunque una presa di coscienza collettiva, forse , qualcosa di buono ne sortirebbe e, dunque, in questo senso è chiamato in causa ciascuno di noi… Invece ,siamo alle solite: ieri sera nel bel mezzo degli strepiti e dei festeggiamenti per la vittoria calcistica dell’Italia, nella mia città c’è stato un regolamento di conti malavitoso efferato,con un morto e il ferimento piuttosto grave di un bambino di sei anni. Questa è la situazione che sconvolge chi ha ancora una coscienza, soffre per tante brutture e si rende conto che , anche discutendone, le cose non cambiano più di tanto, se la giusta ribellione non ha coinvolgimenti radicali. Buona giornata per te, Dott, Ciao

    1. Mia cara, credo o presumo, che l’uomo di oggi e il mondo moderno invocano Dio senza saperlo e lo fanno con tutte le loro forze. Di sovente il loro, il nostro, è un lungo appello silenzioso, che nasce dall’incoscio individuale o collettivo, ma a volte anche il sussulto violento di uomini imprigionati, schiacciati da questa società dei consumi di cui sono beneficiari e anche vittime. Così, gli uomini del mondo moderno, specialmente quelli che non hanno bisogno di battersi senza sosta per sopravvivere, cominciano a ritrovarsi disorientati, a volte angosciati davanti alla loro vita e a quella del mondo. E quando gli uomini hanno la fortuna di non essere cloroformizzati dall’abbondanza dei beni materiali o dal desiderio sfrenato di questi beni, per quanto utili e legittimi siano, li lascia insoddisfatti. In realtà, essi cercano confusamente di issarsi più in alto, e diventare più grandi, di costruire il mondo più solido e più duraturo. Cercano, “qualcosa d’altro”, cercano nel loro profondo essere un’autentica ragione di essere e di essere di più. Cercano, senza saperlo, Dio, ma non sanno che non spetta a noi fissare degli appuntamenti con LUI, perchè, è LUi che un giorno ci fa segno sulla strada della nostra vita. Ciao cara

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