senzatitolobis

Ho capito che sto invecchiando...assieme a tanti..


Questa  fase della nostra vita, è sicuramente una terribile prova che va affrontata. E tuttavia, anche se la mia( parlo di me ) vita è stata spesso non sempre facile, nel momento che la vedo sfuggire, io, come tanti, cerco di trattenerla. Ma cosa ci  fa soffrire di più in questa fase? Semplice,  quella di sentirci condannati alla inutilità, quindi dare a chi ci sta accanto di che preoccuparsi di me o di noi, quando, invece vorremmo fortemente essere ancora utili. Ma una cosa l'ho capita e cioè, che la vecchiaia non è quel  tracciato di strada che mi porta alla morte, bensì, un cammino verso la vita. Sembra strano, ma è così che la vedo. La vita totalmente sbocciata, e per sempre divinizzata in Cristo. Epperò occorre che  io accetti la durezza della trasformazione, quel passaggio che mi introduce in un'altra vita; similmente al seme del grano, che  sotterrato per potere generare la spiga, deve morire. Per la mia anzianità, è finito quel tempo  di correre verso gli altri, come pure di camminare speditamente, e come non posso più salire le scale a due a due e velocemente. E le mani ? Già, le mani che iniziano a tremare e gli occhi a fare fatica sullo scorrere delle pagine di un libro. E la memoria ? Ah, quella poi che sembra burlarsi di me nascondendomi anche i nomi che qualche anno prima stavano ben memorizzati. Ogni giorno che passa, mi scopro sempre più solo a radunare i ricordi, le mie pene passate, mentre quelle che furono gioia sembrano svanire. Mi verrebbe da chiedere al Cristo, che Lui non ha provato questa esperienza perchè ha bruciato la sua esistenza nel fiore dei suoi anni:" Tu non puoi capire, Signore cosa significa quel lento e inesorabile invecchiare e vedere la vita che vorrebbe sfuggire !. E' veramente duro, Signore invecchiare, mi capisci ?" Cosa mi risponderebbe LUI ? Che non è come penso io, e che di me ha ancora bisogno,  come ne aveva un tempo perchè, è da un cuore che batte, fosse anche stanco, che genera e  regala tanta vita in quel corpo che lo ospita, e quel cuore è ancora fucina di amore potente e puro, e le parole, continui messaggi di vita. Ho capito, dunque, che il Signore mi chiede di aiutarlo per la salvezza del mondo.