MOBBING

Mobbing sul lavoro: cos'è e come difendersi - LexTown

Una parola che letta così, non dice nulla, ma se tradotta inquieta molto.

Un fenomeno  di cui psicologi e anche medici; alcuni, si sono occupati soltanto in anni recenti: un tema molto delicato. Molto spesso il mobbing insorge in posti di lavoro gestiti male, i cui responsabili, siano essi i direttori, siano essi i proprietari fanno confusione tra il comandare e il ferire. Costoro pensano che ferendo i dipendenti avranno paura di loro il che consente a costoro di imporre la propria autorità.

In tal modo però, quest’atteggiamento si diffonde verso il basso e si instaura un clima che ostacola ogni prestazione efficace.

Talvolta i responsabili del Mobbing non sono i dirigenti o i proprietari, bensì persone immature che non sopportano i neoassunti o quel o quella collega  che magari mostra un carattere fragile. Non di rado  in un gruppo di lavoro un dipendente si imbatte in un/a collega che gli ricorda qualcuno o qualcosa del passato. Le  vittime del Mobbing si vedono minacciate da ogni parte. Perdono la fiducia in se stessi/e e spesso non sanno reagire alle strategie del o dei colleghi.

Che fare dunque, per difendersi da questi personaggi aggressivi ?

 

MOBBINGultima modifica: 2021-08-28T15:45:42+02:00da un_uomonormale0

7 pensieri riguardo “MOBBING”

  1. Il termine mobbing è un inglesismo ormai entrato a far parte del nostro linguaggio e significa una sorta di persecuzione psicologica più o meno violenta e continua verso persone deboli e indifese , che si esplica , quasi sempre , da parte di elementi, capi o colleghi di lavoro, con incarichi di comando o, comunque di grado superiore o con maggiore anzianità i servizio, verso i propri sottoposti, rendendo molto difficile il rapporto e poco sereno il lavoro di tali soggetti presi di mira per un
    qualsivoglia motivo, da questi strani persecutori, che ,a volte, specie nei confronti delle donne nascondono mire di altro genere e non di rado vendicative.Di mobbing possono essere vittime donne ed uomi, indifferentemente, e l’unico modo per diferdersi è non dubire supinamente tale abuso e denunziare subito. Perfino ricorrere al TAR, che tutti sappiano essere il tribunale che redime le controversie amministrative regionali., specie se si prospetta, da parte del datore di laoro, un ingiusto licenziamento. Personalmente, non ho subito mai angherie del genere , neppure ne sono venuta a conoscenza nel mio ambiente di lavoro, ma pare sia cosa penosa e purtroppo frequente. Il pc mi fa perdere tempo. Spero che il commento parta. In ogni caso , un caro saluto per te e buona serata.

    1. Interessante commento il tuo mia cara. Mi trovi concorde su tutto, tranne il ricorrere al TAR che lo vedrei solo nei casi di licenziamento ingiusto, ma questo non è il caso del Mobbing. Giusta è la strategia di non farsi posare i piedi sulla testa. Credo che il target del mobbing bisognerebbe innanzitutto chiedersi se è stato il proprio comportamento a provocarlo e se non si scopre in sè nessun motivo per l’atteggiamento negativo degli altri, ci dovrebbe fidare del proprio intuito e non cercare più la colpa in se stessi. Inoltre passare a una seconda fase e cioè, quella di tentare di inquadrare il comportamento degli altri: “cos’hanno contro di me ?” “Dove vogliono arrivare con il loro comportamento ?” “Non è forse uno specchio delle loro debolezze ?”o magari vogliono proiettare su di me i loro problemi ?” Ecco, a mio avviso cosa potere fare. Credo sia anche importante non continuare a rimuginare anche a casa sul loro comportamento, facendosene condizionare. Vi sono soggetti che addirittura si ammalano quando sono sottoposte al mobbing, che le perseguita ovunque: a casa, con gli amici, ecc. ecc. Ciao cara, una trascorri una bella serata

  2. Ciao Peppe mobbing uguale persecuzione e distruzione psicologica di chi viene presa/o di mira, a volte si è vittime di ingiustizie da parte di chi non ha quel fegato di esporsi personalmente, indurre e condurre terzi a provocare angherie, le vie delle soluzioni sono ardue ma ovviamente tutto ruota intorno al carattere che può essere “lasciati scivolare il tutto” oppure ” ma che ho fatto di male”, su queste basi in alcuni casi il problema ha delle conseguenze e non sempre si ha quella forza di arrivare fino in fondo. Le leggi tutelano? si certo ma devi dimostrare il tutto e come devi fare? la tua parola non vale dinanzi ad un giudice? eh no no…perchè qui nasce l’altra conseguenza la coalizione dei falsi ed ipocriti che pur di non perdere il posto di lavoro si schierano contro di te. Vai a dimostralo?
    Purtroppo sono situazioni quotidiane perchè non esiste lealtà e coerenza fra colleghi e datori, anzi !
    Potrei scrivere per ore ma è meglio se mi fermo qui.
    Un caro abbraccio dal cuore

    1. Mia cara, molta sostanza e cuore nel tuo commento. Una strategia importante per fronteggiare il Mobbing è quello di prendere le distanze e affermare sistematicamente la propria autonomia da simili rapporti negativi. Quanto meno si reagisce al mobbing e tanto meno potere questo ha sul “bersaglio”. Può però succedere che nessuna di queste strategie funzioni. I fronti sono così rigidi che non c’è speranza di infrangerli. Allora se ne devono trarre le conseguenze e cercare qualcos’altro, se necessario anche un altro posto di lavoro, qualora questo fosse possibile.Anche i proprietari o dirigenti; chiamiamoli come vogliamo, si trovano in una situazione difficile, quando la “vittima” del mobbing va da loro a lamentarsene. La questione è come comportarsi, come offrire aiuto o meglio mediare. Innanzitutto è necessario prendere sul serio quella persona e ascoltare attentamente ciò che ha da dire. Infine, accanto alla vittima del mobbing si dovrebbe ascoltare anche il punto di vista della controparte. Spesso, questa controparte, minimizzeranno e diranno che la situazione non è poi così tragica. E così, la storia continuerà. Ciao Serè, ti abbraccio

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