Una persona si innamora di una donna perchè gli piace il modo in cui cammina, in cui dice: “Ciao”; la sua voce, i suoi occhi.
Proprio l’altro giorno stavo leggendo di una donna che diceva a proposito di un uomo: ” Ha le soparcciglia più belle del mondo !” E’ ovvio, che in questo non c’è nulla di sbagliato. Le sopracciglia possono essere bellissime, attraenti, come come pure gli occhi, il modo di camminare ecc. ecc.. Ma se ci pensiamo bene, se ci si innamora delle sopracciglia, o del modo di camminare, prima o poi; puntualmente, arriva la delusione. Perchè ? Ma perchè ci siamo innamorando di parti, che sono superficiali optionali di una persona. Ma la gente siamo fatta così. Ci innamoriamo di cose trascurabili. L’aspetto degli occhi….dai, stiamo bene attenti, sono cose di una non essenzialità unica. Lo conferma il fatto, che quando poi, in seguito, ci troviamo a vivere con questa persona, non stiamo vivendo con una parte del suo corpo; quella a a noi è piaciuta; come le sopracciglia, il colore degli occhi, o dei capelli : abbiamo trascurato il vero fenomeno di una realtà scofinata: L’interiorità, la verità, il bello, che sta dentro quella persona. Ecco la sorpresa.
Quando ci innamoriamo, si sà che è una storia, e come tutte le storie comincia in modo romantico. Ma dopo la luna di miele….finisce tutto. E si, perchè non si può vivere per sempre accanto a una favola. Bisogna vivere la sua realtà, la sua essenza, il suo vero che di sovente si rivela diversa, o addirittura opposta a come l’avevamo dipinta. In buona sostanza, per dirla in termini correnti, è come se ci fossimo innamorati di una bella macchina per il suo colore, per la sua forma aerodinamica ma….non abbiamo sollevato il cofano per verificare le condizioni del motore, che magari…sorpresa, potrebbe anche non esserci.
E ALLORA ?
E’ un argomento, questo, che tocca un po’ tutti e che dovrebbe interessare soprattuttoi giovani, sempre alle prese con tentazioni del genere. Chi ha una consistente esperienza di vita, sa bene quali siano le trappole che l’avvenenza fisica tende , al momento di operare una scelta nel campo dell’innamoramento. Di solito, si parte , calamitati da uno sguardo, da un aspetto generale, in ogni caso piacevole, e l’ardore giovanile , ma anche il fascino di una incognita , fa sì che spesso , ciò che ne consegue, momentaneo o duraturo che sia, porti a delusioni più o meno profonde. Un lungo fidanzamento, in tempi passati,avrebbe potuto anche portare ad una più approfondita conoscenza reciprocaa dell’altro/a ; purtroppo le occasioni d’incontro fattivo erano veramente pochissime e spesso si sospirava di amoroso piacere solo su di una fotografia. Ma passando all’innamoramento che può coinvolgere la persona di ogni età, resta il problema dell’oculatezza di una probabile scelta. Mai affidarsi
troppo alla sola attrazione fisica, anche se ben comprensibile , naturalmente , perchè essa gioca, da sempre, il suo ruolo importante, ma cercare nel proprio partner, soprattutto se sarà compagno/a di vita, quel qualcosa in più, che vada al di là e sia anche molto più duraturo, legando non solo la precarietà dei corpi, ma soprattutto coinvolgendo in uno stretto abbraccio il sentire comune, l’interiorità delle anime. Forse tutti siamo capaci di queste riflessioni, ma l’esperienza ci dice anche che arrivare ad una compenetrazione del genere è proprio quasi impossibile. Così va la vita!… Buona domenica, sensibile amico.
Mia cara, è vero si, che è un argomento ostico.Tu mi insegnerai certamente che l’amore riconosce tre dimensioni, e una dei quali è quella animale. Questa non è altro che lussuria: un fenomeno fisico, l’attrazione. L’altra è quella umana; intima, più elevata dalla lussuria, dalla sessualità, dalla sensualità. Nella lussuria si ha lo sfruttamento; l’altro/a viene usato/a come strumento, mentre nella dimensione umana, l’altro/a non viene usato/a come mezzo da sfruttare. L’altro/a è fine a se stesso/a come te e l’amore non sarà mai uno sfruttamento, bensì una reciproca condivisione del proprio amore, della gioia di guardarsi dentro l’anima. E qui, non trova spazio la delusione. In realtà, se c’è amore tu amerai per sempre la persona che è entrata come una folata di vento dentro il tuo essere integro. L’esteriorità la considero l’inizio dell’incontro, ma non bisogna aggrapparsi a una relazione. Necessita stare allerta. La mente combina pasticci. Il cuore consegna la metà che ti manca. Questo credo sia lo stadio finale dell’amore. Buon pomeriggio domenicale a te.
Mio caro Peppe, l’amore è amare l’animo quella bellezza che tu noti e percepisci da subito, il resto è un contorno che può solo alimentare lo stesso sentimento nel tempo. Imparare ad voler bene rafforza quel tempo che avrà solo un fine, condividere la propria esistenza finchè vita non ci separi. Tu lo conosci bene e per questo ho molta stima ed affetto per te
Un caro abbraccio
Ciao Serè, certo, giuste le tue osservazioni su un tema assai delicato che solo a parlarne si rischia di profanare. Innamorarsi è come risalire all’origine, all’evento che sta al principio della storia e che è il fondamento del nostro divenire umanità. Non può esserci umanità in assenza dell’autenticità dell’amore. E questo evento, appunto, è l’amore. Sia esso coniugale, sia esso fraterno, in altre parole, un unico fiume che dovrebbe inondare la terra, senza alcuna interruzione. Ogni uomo è unica e medesima carne che viene concepita in ogni unione. Ma c’è il corpo, come è dovere parlarne. Il corpo è il momento della visibilità. Il corpo è l’amore sacramentalizzato, anche se qui in questo stadio si può dire di essere innamorati. Ti abbraccio Serè. ciao P.S.Si rischia di venire inghiottiti dai sensi. Ma se tutto viene fatto con e per amore avviene la fusione di animo e corpo.