Un Sant’uomo disse: ” Il peccato, non è altro che un amore, ma di cattiva qualità!”

 

La sconcertante decisione di voltare le spalle a qualcuno - La Mente è  Meravigliosa

In altri termini, un tipo di amore mescolato con l’amore di sè, rifiuto puro e semplice dell’amore.

Peccato è rifiutare di impegnarsi al massimo nella realizzazione di se stessi, che sarebbe la “pigrizia”, quindi deformare questa realizzazione ; cioè, la sensualità, quindi è realizzarsi per se stessi dimenticando gli altri; ciè il puro egoismo e orgoglio.

E ancora peccato è rifiutare di rischiare la propria vita donandola a un altro nell’amore, perchè l’altro progredisca o perchè nascano nuove vite ( tutti i peccati delle coppie, delle famiglie ). Amare infatti è sempre donare la vita a un altro/a e agli altri.

Sono pienamente convinto di ciò che scrivo sotto

 

Nati per amare: il nostro vero scopo nella vita

Ogni giorno ciascuno di noi convive con la sofferenza. Il male del mondo ci soffoca e opprime, ci ferisce molto ci intride la fatica dei nostri attimi.

Il dolore fisico, sia quello nostro sia quello degli altri è spesso incomprensibile, come il dolore dell’ingiustizia, della violenza, della menzogna. Sperimentiamo il dolore dell’anima, per la solitudine, per la tristezza, per l’aridità del cuore.

Il primo grido dell’uomo nasce dal sentimento della propria impotenza, dalla coscienza dei propri errori, che possiamo chiamare peccati; la radice di ogni male.

Solo la speranza di una misericordia, la certezza di una fedeltà ci donano la pazienza e la pace.

buona serata a tutti

 

LA VITA…

Poster Silhouette di una bella ragazza che salta sopra tramonto • Pixers® -  Viviamo per il cambiamento

Vagando per Web, ho incontrato queste splendide e significative parole.

Se sei triste e vorresti morire pensa a chi e’ triste perche’ vorrebbe vivere e invece sa di dover morire
(Jim Morrison).

E così, avendole trovate fortemente significative, mi permetto di buttare questi miei pensieri che rivolgo per primo a me stesso

Ognuno di noi possiede una misteriosa carica di bene, che è insita nella sua anima. Il mondo ha un forte bisogno di te di lei di lui, di quello e di quell’altro. Nessuno può dirsi esente; siamo tutti obbligati a chiedere di essere ingaggiati per lavorare in questo  immenso cantiere che è la vita. Il mondo lo si può cambiare, è sufficiente appassionarsi alla vita perchè è di una dolcezza unica. Se la mordiamo con avido amore per assaporare il suo dolciore, essa può cambiare in meglio.
Coltiviamo sogni dalla mattina alla sera, ma li lasciamo sciogliere alle prime ore dell’alba. E allora, non accantoniamo i nostri giorni, tutte le ore che li compongono, togliamoci di dosso le tristezze con quegli affidi malinconici ai nostri quaderni. Non diamo spazio a pensieri di afflizione, pur anche quando veniamo sorpresi da vicende dure da accettare. La vita vale molto di più. E quando ci sentiamo incompresi, non temiamo di chiedere più chiarezza, affinchè la tentazione di sentirci incompresi ci stia lontana. Coltiviamo le amicizie, e incontriamo sempre più gente. Si cresce solo in ordine alla quantità di incontri, e alle mani che abbiamo stretto alla nostra.

UN MIO SPEZZONE DI VITA…

Spiaggia, donna triste, silhouette, preoccupato. Donna, silhouette, sole, preoccupato, tramonto, fondo, triste, spiaggia. | CanStock

A volte mi chiedo, chi mai si prende la briga di leggere il comportamento di un giovane, appena uscito dall’età adolescenziale e che non ha mai avuto qualcuno cui confidare i propri problemi; spesso fardelli insopportabili. Eppure, sono in molti che hanno bisogno di liberarsi, di cercare di alleggerirsi da questi fardelli che spesso, portano al di là della loro soglia di carico.

Sofferenze nelle loro famiglie, lacerazioni fra genitori; non di meno assurde e torbide storie sessuali rinchiusi col catenaccio da molto tempo. E sono ferite, queste, non sempre gravi. Talvolta si tratta di piccole escoriazioni epidermiche. Ma talvolta si tratta di veri e propri drammi che intaccano severamente la struttura del loro stesso essere, distrutturandone le fibre. Quì, l’infezione è davvero grave.

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Ricordo, qualche anno fa….forse un trentacinque anni  addietro, conobbi un anziano sacerdote che esercitava il suo ministero in un paesino dell’entroterra di Sicilia: un paesino che sembrava posato da mano apposta sulla cima di un altipiano. Poche anime; tre migliaia, non di più, popolavano questo solitario borgo.

Avevo saputo che il Vescovo della diocesi di appartenenza, lo aveva collocato in questo paesino, per i suoi raggiunti limiti di età.

Diceva la sola messa vespertina, e soltanto nelle giornate feriali: la domenica la diceva il parroco.

Una figura misteriosa, per certi versi lo era anche per se stesso. Le sue celebrazioni duravano non più di mezz’ora; omelia compresa. Poi, si dirigeva in sagrestia per togliersi gli abiti talari, e via a passi corti e spediti, verso la casa del clero che lo ospitava.

Un pomeriggio assistetti a una sua messa. Mi trovavo in anticipo per un appuntamento con un collega. Entrai nella chiesetta, a dir poco un po’ angusta e fredda, e con una decina di fedeli tutte anziane donne. Era le 18.00.

Terminata la celebrazione lo raggiunsi in sagrestia, ma non per confessarmi. Ero rimasto colpito dai movimenti lenti con cui puliva i bordi del calice, dove aveva bevuto il vino consacrato, e il piattino che conteneva le particole. Una cura meticolosa poi, nel riporre le ostie dentro il tabernacolo: sembrava non volersi distaccare da Esse.

Bussai lentamente alla porticina, ed entrai.

-” Ti devi confessare, figliolo ?”

-” No Padre. Vorrei parlare con lei, se non la disturbo. Solo qualche minuto !”

– ” Siediti, figliolo. Io sto quà, e non ho fretta di uscire!”

Si sedette su una malaticcia poltroncina che lasciava intravedere qualche molla desiderosa di affacciarsi un po’ di più per respirare più ossigeno.

-” Padre, l’ho guardata attentamente mentre teneva fra le mani il calice che conteneva il vino, e il piattino con le ostie. M’intruppe: ” Patena, non piattino…!” Mi sorrise.

Tossii lievemente, quasi a scacciare l’imbarazzo. Proseguii. ” Non ricordo d’aver visto prima d’ora tanta tenerezza nell’atto di riporlo nel tabernacolo. Le confesso che mi ha commosso un po’, e nello stesso tempo incuriosito. Lei, padre, crede veramente che in quella piccola Ostia vi sia tutto il Corpo di Cristo?

Mi guardò con un tenero sorriso. ” Non solo il Corpo, ma anche il suo Sangue e tutta la Sua Divinità. Lo credo con tutto me stesso, ma non perchè me lo impone il ministero che svolgo, ma perchè LUI stesso mi ha reso degno di manifestarsi!”

– ” E come ?”

– ” Una ventina d’anni fa, allo spezzare l’Ostia mi assalì il dubbio. Un dubbio che sin da sempre albergava dentro di me. Ma quel giorno il mio dubbio assunse le sembianze di una sfida. Io con la mia incredulità, contro LUI in tutta la sua nudità.

Quando la portai alla mia lingua e la masticai, avvertii l’inconfondibile sapore della carne che si sostituì al solito gusto insipido di frumento non lievitato. Rimasi stordito e chiesi subito il Suo Perdono. Piansi. Da quel momento mi sentii invaso da una luce ch penetrò tutta la mia persona che aveva vissuto lunghi anni nel buio. Ma la cosa più bella è stata quella di avere conosciuto il Suo Amore. Ecco, mi sentii amato di un amore che proveniva da un oltre a me sconosciuto!” Si fermò un attimo e posò lo sguardo sul tavolinetto dove stava poggiato un crocifisso in legno. Continuò:” Il Signore lascia sempre aperta qualche fessura del nostro cuore. Ci ama troppo e ci vuole liberi. La gente del paese mi ama – sorrise – e crede che io sia un “padre indovino!” – sorrise di nuovo – I giovani sono la mia vita. Il Signore, per questi miei ultimi anni sulla terra mi ha voluto donare ciò che c’è di più prezioso nell’uomo: la giovane età. E’ straordinario. Loro parlano, e io li ascolto. Parlano, parlano e ancora parlano. Non interrompo mai i loro sfoghi, e che spesso nascondono piccoli drammi e verità seppellite; ma non sono loro a dirmeli, li frena l’imbarazzo. E così, ad ogni incontro questi piccoli drammi, incertezze, paure …pesi…se li sentono via via sciogliere dolcemente. Qualcuno mi chiede: ” Ma padre, io questa cosa non l’ho detta, come ha fatto a indovinare ?” -” Figlio mio, mentre tu parlavi, io guardavo i segni del tuo volto. Stava scritto tutto lì !”

“Se come dice lei – proseguii io – ” siamo figli di questo Dio Amore, di questo Dio che ci guarda in tutta la sua onnipotenza, perchè permette…impassibile ai nostri occhi che accadano certi avvenimenti ? La sofferenza, morti premature di innocenti, malattie…bimbi senza colpa vittime in incidenti stradali. Non mi venga a dire che è per metterci alla prova ?”

-” Si, ha ragione a parlare così. Io non ho mai creduto che Dio ci punisce o ci manda delle prove per farci più buoni. Ma a tutto questo corteo di domande ben poste mi provo a darle una risposta. Veda. Quando lei assiste alla caduta a terra di un bambino perchè ha lasciato la mano del suo papà, e questo lo rincorre, e poi lo sculaccia, non la trova pure lei una cosa imperfetta ? Il fanciullo si era già inflitta da sè la sofferenza per aver abbandonato la mano del suo papà; non occorre che questi aggiunga il resto. Come vede, si tratta di un’imperfezione da parte del papà che ha perso le staffe. Dio, invce, non perde le staffe per le sofferenze che ci autoinfliggiamo col nostro maldestro stile di vivere, causa i nostri molteplici errori. Egli si accosta a noi, e ci aiuta a sopportare, se noi ci lasciamo amare !”

Mi alzai, e lo salutai…

LE DONNE SONO LE PIU’ COLPITE DALLE MALATTIE IMMUNITARIE. PERCHE’ ?

 

 

Lupus: che cos'è, sintomi, cause, prevenzione e trattamento | Top Doctors

Il motivo per cui si sviluppa una malattia autoimmune è una delle domande più importanti  e più enigmatiche che vengono affrontate in campo medico-scientifico. Sicuramente non è una sola la risposta. Non abbiamo davanti una malattia con una sola causa, ma sicuramente multifattoriale.  Sicuramente la predisposizione genetica, ma molto di più i fattori ambientali che possono agire sul patrimonio genico. Ma perchè le donne ?

Con pochissime eccezioni le malattie autoimmuni  colpiscono nella stragrande maggioranza dei casi il sesso femminile: il rapporto donna-uomo è di 9:1. Se entriamo nella sala di attesa di un Immunoreumatologo  vediamo che è maggiormente popolato da donne. Questo porta a ipotizzare  tutta una serie di meccanismi legati al sesso femminile e cioè, gli ormoni sessuali; Estrogeni, Progesterone in primis. E’ interessante notare  che quasi tutte le malattie Autoimmuni regrediscono, nella donna, durante la gravidanza per poi peggiorare dopo il parto.

L’altro fattore è legato al cromosoma X. La donna  ne ha due, mentre l’uomo ne ha 1.

La donna andando avanti con l’età  ha un numero sempre crescente di cellule del sangue periferico che vanno incontro alla perdita di 1 cromosoma X, cioè, quello che si chiama Monosomia. Tutto questo fa pensare che nei geni posti sul cromosoma X possono essere responsabili delle malattie autoimmuni.

Un altro meccanismo candidato a spiegare il ruolo degli ormoni sessuali nella  prevalenza femminile nelle malattie autoimmuni è  certamente legato ai meccanismi della menopausa. Questo evento fisiologico dopo i 50 anni  mostra una differenza innanzitutto ormonale, e poi anche Immunologico nella loro funzione. Gli effetti della menopausa sono ben studiati.

TIROIDITE di HASHIMOTO O AUTOIMMUNE CRONICA

TIROIDITE AUTOIMMUNE.....O DI HASHIMOTO su SENZA TITOLO

Il  signore  che  vedete  nella  foto  è  il  dottor  Hakaru  Hashimoto,  il  medico  che  descrisse  per  primo  questa  forma  di  tiroidite.  Si  tratta  di  un’affezione   cronica  piuttosto  comune  che  colpisce  la  ghiandola  tiroidea:  forse  la   causa  più  frequente  di  ipotiroidismo  della  persona  adulta.

La  presenza  di  anticorpi  ad  alto  titolo  ne  giustifica  l’eziopatogenesi. In  breve,  la  si  deve  considerare  una  malattia  dove  il  sistema  immunitario   produce  anticorpi  contro  la  tiroide  stessa,  in  quanto  non  la  riconosce  come  ghiandola  “amica”,  facendo  accorrere  linfociti  che  si  infiltrano  nella  tiroide  provocando  forme  di  Ipo-Tiroidismo,  oppure  anche,  condizioni  di  Iper-Tiroidismo.  Come  dire,   che  nel  campo  autoimmune  niente  è  impossibile.

La  frequente  associazione  con  altre  affezioni  autoimmuni  indicano  una  patogenesi  immunitaria  della  malattia.  E’  comune  in  questa  malattia  il  riscontro  anche  a  titolo  molto  elevato,  di  autoanticorpi  diretti  contro  antigeni  tiroidei,  in  particolare  contro  la  Tireoglobulina(AbTG)   e  la  Perossidasi (AbTPO).  La  Tiroidite  di  Hashimoto;  o  Tiroidite  cronica  autoimmune  fa  parte  di  uno  spettro  di  tireopatie  autoimmuni  che  comprende  il  Morbo  di  Basedow,  l’oftalmopatia,  la  tiroidite  atrofica.  Esiste  una  notevole  familiarità  per  queste  tireopatie  autoimmuni.  L’aspetto  della  Tiroide,  in  questa   circostanza  si  presenta  aumentata  di  volume  con  un  peso  tra  i  50  e  150 gr.,  liscia  lobulata  e  dura  di  consistenza,  simmetrica  e,  quindi,  di  forma  conservata.  Solo  occasionalmente  la  malattia  si  presenta  con  un  nodulo  solitario  di  consistenza  aumentata.  La  Tiroidite  di  Hashimoto  tende  ad  evolvere  dalla  fase  cellulare  associata  talora  a  Iper-tiroidismo   a quella  fibrosa  nella  quale  si  ha  Ipo-tiroidismo    e  atrofia  della  ghiandola (tiroidite atrofica).  Un  gozzo  di  modeste  dimensioni  ne  è  la  caratteristica,  non  dolente.  Dal  punto  di  vista  funzionale    la  malattia  è  caratterizzata  da  una  lenta  evoluzione  verso  l’ipotiroidismo.

Il  dato  di  laboratorio  più  probante  è  la  presenza  in  circolo  di  anticorpi  antitireoglobulina  e  antiperossidasi(TPO)  ad  alto  titolo.  Durante  le  fasi  precoci  della  malattia     si  registrano  spiccatamente  aumentati   (AbTG);  mentre,  nelle  fasi  avanzate,  gli (AbTG)  tendono  a  diminuire  e  gli  AbTPO   persistono  in  circolo  per  anni.  I  livelli  delle  frazioni  libere (Ft3-Ft4 )   sono  normali,  ma  ciò  non  esclude  la  diagnosi  di  Tiroidite  cronica  autoimmune.  Secondo  le  fasi  della  malattia,  la  concentrazione  in  circolo  dei  due  ormoni Ft3,  e  Ft4,  può   essere  normale,  aumentata  o  anche  diminuita.  La  misura  ripetuta  del  TSH  circolante  fornisce  una  preziosa  informazione  per  monitorare  l’evoluzione  verso  l’Ipo-Tiroidismo,  il  quale  viene  diagnosticato   quando  all’aumentato  TSH  si  associa  una  riduzione  dell’Ft4.

Ultima  cosa,  l’ago  aspirato  non  è  di  solito  necessario  per  la  diagnosi,  ma  diviene  indispensabile  quando  concomitano  noduli  e/o  siano  presenti  focolai  di  Tiroidite  focale  con  aspetto  ecografico   o  alla  palpazione,  similnodulare.

L’Anima alla nascita e dopo la morte

Cosa succede dopo la morte? Testimonianze e teorie - Evoluzione Collettiva

Capisco che non è argomento da salti di gioia, ma credo interessi  la vita di ciascuno.

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Non solo nel momento della nascita, ma già nel momento del concepimento l’anima diventa una con il corpo.

Il grande pensatore medievale, Tommaso D’Aquino, e in seguito anche il teologo  contemporaneo Karl Rahner- l’anima giunge del tutto a sè. E per  Tahner è il momento in cui dispone di sè in  modo del tutto evidente e senza limitazioni causate dalla pesantezza e dalla stanchezza del corpo e in cui prende la decisione unicamente e assolutamente libera. Essa decide a favore o contro Dio, a favore o contro la vita. Si separa dal corpo, ma non per andarsene in giro senza corpo. Il legame con il corpo rimane.

La Bibbia dice che l’anima plasma un corpo trasformato, un corpo spirituale. In ogni caso, nell’anima l’uomo si presenta di fronte a Dio e in Lui riconosce tutta la sua verità.

GOZZO EUTIROIDEO

Il gozzo: diffuso e nodulare - ISSalute

E’ un ingrossamento della ghiandola tiroide(Struma) dovuto alla scarsa produzione di ormoni tiroidei, ma assenza di ipotiroidismo; ovvero, la tiroide funziona normalmente(Eutiroideo). Se il deficit di ormoni è dovuto da inadeguato apporto di Iodio nella dieta prende il nome di Gozzo endemico(colloide). La condizione di gozzo eutiroideo è la forma più comune di ingrossamento della ghiandola e si manifesta frequentemente all’inizio della pubertà, durante le gravidanza e alla menopausa. Si riconoscono una molteplicità di cause  sono da ravvisare in difetti intrinseci della produzione degli ormoni tiroidei o nell’ingestione di alimenti gozzigeni: cavolfiori rape, meloni, soia, avocado; questi alimenti contengono sostanze antitiroidei. Molti farmaci compreso l’acido aminosalicilico, litio e Iodio in forti dosi possono bloccare la sintesi di ormoni tiroidei. Si apprezzano rialzi compensatori di TSH che impediscono l’insorgenza di Ipotiroidismo, ma il costante stimolo di TSH consegue alla formazione di gozzo. Questa persistenza stimolatrice può determinare anche gozzi nodulari non tossici. Nei primi stadi, la diagnosi dipende dalla presenza di un gozzo a consistenza diminuita, simmetrico e liscio. Possono esservi precedenti di basso apporto di iodio nella dieta ovvero ingestione di sostanze gozzigene. La captazione tiroidea di Iodio radioattivo può essere normale o alta, con normale scintigrafia tiroidea. La concentrazione sierica di T4 e la captazione di T3 su resina sono di solito normali. In seguito possono comparire noduli multipli e cisti.

Per la terapia per prima cosa necessita individuare la causa. Nella eventualità di ingestione di sostanze gozzigene è d’obbligo sospenderle. In altri casi la soppressione dell’asse Ipotalamo-Ipofisario con ormoni tiroidei bloccherà l’azione stimolatrice del TSH che porta alla formazione del gozzo. Sono necessarie dosi di L-Tiroxina da 150 a 200 nanogrammi per uso orale, ovvero Eutirox da 90 -120 milligrammi. Se si è in presenza di gozzi di notevole dimensioni si ricorre all’intervento chirurgico al fine di evitare che venga compromessa la respirazione e la deglutizione, nonchè per risolvere i problemi estetici.

Tali gozzi sono diffusi al primo stadio; più tardi possono cominciare a divenire nodulari, dando la sensazione, al tatto, di essere duri in una zona o cistici in un’altra. Può accadere che un gozzo durante la sua crescita può discendere dietro lo sterno ed immergersi nella sede superiore del mediastino; quindi  produrre il quadro di un gozzo intratoracico. In questo caso, non è semplice individuarlo durante il tentativo nell’esame obiettivo. Altro evento ancora più raro è il raggiungimento del mediastino inferiore, nonchè del diaframma con compressione della vena cava superiore, dell’aorta o deviazione dell’asse tracheale; denominata sindrome mediastinica.

Con l’aumento delle dimensioni  del gozzo, specialmente se una  sua parte è localizzata dietro lo sterno, possono presentarsi sintomi ostruttivi legati ad una distorsione della trachea o dell’esofago.

In questi gozzi multinodulari, si possono osservare adenomi di vario tipo e questi possono presentare vari quadri istologici. Alcuni di essi possono essere capaci di funzionare e possono determinare un’iper attività funzionale, determinando un quadro clinico di Ipertiroidismo in gozzo adenomatoso; cosiddetto nodulo caldo. 

 

QUANDO LA CATTIVA ALIMENTAZIONE DANNEGGIA GRAVEMENTE IL SISTEMA ENDOCRINO

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In premessa va detto che l’alimentazione è essenziale per la funzione del sistema Endocrino. Il bambino cresce grazie all’Ormone della Crescita ( GH)  ma se non diamo le proteine, il bambino non cresce. La Tiroide che produce l’ormone utile per fare funzionare il metabolismo di tutte le ghiandole che abbiamo, ma che, se non le diamo lo Iodio, questa non funziona perchè lo Iodio è parte costitutiva dell’Ormone Tiroideo. Si può ancora proseguire.
Il tanto temuto Colesterolo; direi, meno male che c’è, perchè sia gli Estrogeni nella donna sia il testosterone nel maschio che il Cortisolo; Ormone che reagisce contro le varie vicende che incontriamo durante la giornata e della nostra vita, in senso positivo, è formato da una molecola di base che è il Colesterolo.
Quindi, l’alimentazione serve per aiutarci.
Poi esistono nell’alimentazione quelli che mi permetto di definire “Ormoni che non siamo capaci di sintetizzare e sono le Vitamine. Di fatto, le vitamine, sono degli Ormoni che fanno più o meno la stessa funzione, ma che noi non siamo in grado di sintetizzare, per cui, le prendiamo da fuori e le trasformiamo  dentro in vitamine attive.
Infine, poi c’è però il rischio – alimentazione. Esistono in ambito dell’alimentazione tutta una serie di sostanze che interferiscono col sistema Endocrino.
Il più clamoroso di tutte è l’Olio di Soia. La Soia è una sostanza buonissima, dietetica utilizzata in tutto il mondo, ma sappiamo che i cinesi, sono grandissimi consumatori di Soia, il che li rende Ipofunzinanti testicolari cronici, sono Glabri per la scarsa produzione di testosterone, anche se hanno minore probabilità di sviluppare tumori prostatici; quindi ne traggono in un certo senso, dei vantaggi.
Ebbene, se noi queste sostanze le introduciamo nella dieta di un soggetto che non è abituato a questo regime alimentare e magari aggiungiamo dei grassi alimentari o dei conservanti, come i vari zuccheri che hanno sostituito il vecchio e caro amico “Glucosio” con i vari saccarosi, o con zuccheri estratti dal mais, assistiamo a terrificanti picchi di Insulina e non dobbiamo meravigliarci se c’è diffusa una certa forma di epidemia cronica di “Obesi”. E non avevamo mai visti gli obesi grandissimi della preistoria, se non solo dai dipinti. Se oggi c’è l’obeso di Kg.280 ci sarà un motivo; motivo che viene individuato ai tanti schiaffoni dati al metabolismo attraverso l’alimentazione.

Argomento trito e..ritrito, ma la stagione in corso ne richiede l’informazione. LA VITAMINA D HA UN SUO SPECIFICO RUOLO COME RISPOSTA AL COVID-19 ?

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In diverse circostanze ed occasioni in ordine al fenomeno Covid-19 che si è abbattuto su ciascuno di noi e che ancora insiste a muoversi, anche con minore forza , rispetto all’inizio di quest’anno mietendo vite a migliaia, è giustificatissimo il timore che esso possa riaffacciarsi nella stagione autunnale. Da questo presupposto si rivela di notevole importanza, che il nostro organismo sia preparato a fronteggiarlo.
E’ noto a tutti che Sars-cov-2 giochi la sua partita infettante negli organismi con comorbidità associate specie in un corpo con sistema Immunitario cagionevole; che di sovente riceve colpi “bassi” a causa del nostro stile di vita non proprio corretto.
Per dirla papele – papele, questo virus quando colpisce colpisce tutti alla stessa maniera; senza alcuna distinzione di casta e ceto sociale. Ciò che fa differenza è il come trova l’ambiente dove entra per fare “danno”.
I medici sul “fronte” intervengono con specifiche terapie, anche se una cura vera non sembra ancora avere preso piede.
Si rivelerebbe utile pensare sul come non “ammalarsi”, soprattutto rafforzare il sistema Immunitario; baluardo difensivo di inestimabile valore.
Diciamo la verità, e cioè, che si pensa più a “provvedere ” nel dopo, piuttosto che nel “prima”.
E’ noto a chiunque che mantenere un organismo in buona salute richiede la banalità della corretta alimentazione, adeguata attività fisica, che non deve intendersi andare in palestra, ma bastano i famosi 1000-2000 passi quotidiani con passo sostenuto; similmente a chi si affretta a prendere il pulman che sta partendo.
Purtroppo, non è così : non siamo abbastanza “educati” a questo regime di vita.
Ecco che entra in azione la Vitamina D; in realtà lo ripeto sempre, è un Ormone.
Sappiamo ormai quanto sia importante per le nostre ossa, infiammazioni, osteoporosi, metabolismo ecc. ecc.
Ebbene, studi recenti ci informano come questo Ormone risulta molto efficace anche per chi ha contratto il covid-19 che opera sul sistema Immunitario facendo si da abbassare la carica virale di Sars-cov-2.
Si è dimostrato che buoni livelli nel sangue di Vitamina D nel momento in cui l’organismo entra in contatto col virus è capace di favorire la sua azione protettiva dell’Interferone del Tipo 1; che è uno dei più forti mediatori a fare scattare la risposta antivirale dell’organismo, quindi rendere rafforzata l’Immunità antivirale Aspecifica; cioè, quella Immunità che ereditiamo alla nascita.
In ultima analisi, gli studi offrono a considerare come la Vitamina D si dimostra cooperatrice dell’Interferone 1,( Citochine ), prodotte da cellule sotto lo stimolo del virus, quindi opporgli resistenza oltre, naturalmente alla sua azione antivirale.
Si è dimostrato che nel paziente in stato avanzato del Covid-19, la vitamina D potrebbe ( il condizionale è d’obbligo ) intervenire con la sua azione immunomodulatoria , quindi collabora in maniera importante a ridurre il processo infiammatorio elevato.
Gli studi concludono che le complicanze più severe provocate da Sars-cov-2 siano legate a una deficitaria produzione del mediatore Interferone1 durante le prime fasi della infezione.