LA DONNA CHE VIENE ABBANDONATA DAL MARITO

E’ sempre terribile per una donna, quando viene lasciata dal marito o quando il marito si separa da lei, perchè per lui sono importanti il lavoro o un’altra donna. In lei frullano sequele di domande e sentimenti : Non sono stata abbastanza brava ? Un’altra donna gli dà ciò di cui non sono stata capace io di dargli ? Non valgo come donna ?

Comunque sia, involontariamente tutte le donne che vivono l’abbandono da parte del marito, sviluppano una rabbia interiore enorme, nei riguardi del marito, soprattutto quando lui dice che nella realzione ha sentito la mancanza di molte cose. Va detto, che queste donne, pensano – a ragione – che se lui lo avesse detto prima le cose si sarebbero affrontate diversamente e reagito di conseguenza. Per questo motivo, si sentono impotenti, perchè a posteriori non hanno la possibilità di far fluire nella relazione ciò che manca.

Non è infrequente ascoltare le confidenze di una donna, che desidera sfogare la sua rabbia repressa. Certo, la domanda prima e spontanea che uno fa è quella se ci fossero stati dei sintomi premonitori che all’altro mancasse qualcosa; spesso affiora nella loro mente che in effetti c’erano stati dei segni, ma che non erano stati presi sul serio, perchè non potevano immaginare che da ciò dipendesse la loro relazione. Nella loro rabbia riconoscono di avere provato dei desideri legati alla relazione, desideri che non sono stati vissuti. Quel dolore che hanno vissuto nell’essere state abbandonate tocca il rifiuto che hanno ricevuto, la paura legata al proseguimento della vita, e tocca anche la mancanza di fiducia del partner, perchè è la fiducia con cui si affrontano i problemi. Parlandone, le donne avvertono che è loro compito diventare più sensibili verso i propri sentimenti e desideri, perchè essi sono la dimensione viva che fanno fluire nella relazione, sono ciò, attraverso cui la relazione diviene viva. Ma spesso, la quotidianità è così densa di doveri da non provare più sentimenti e desideri. L’esperienza di essere state lasciate dal marito le può indurre a non lasciarsi andare , a non trascurare se stesse, e a non stare accanto solo agli altri, ma anche a se stesse.

LA DONNA CHE VIENE ABBANDONATA DAL MARITOultima modifica: 2021-09-01T12:17:17+02:00da un_uomonormale0

10 pensieri riguardo “LA DONNA CHE VIENE ABBANDONATA DAL MARITO”

  1. Ciao Pippo, che brutta cosa ciò che leggo. Forse sono io all’antica ma non riesco a capire come si possa cancellare quel “si” pronunciato davanti all’autorità divina, non umana, ma divina. Scusami. Vado a prepararmi un po’ di pasta. Ciao. Rosina

    1. Ciao Rosì, ti capisco, e tu tocchi un tasto molto delicato e che sfugge ai molti che atteggiano il loro comportamento di abbandonare la propria moglie, come se dicessero:” Scusami, ma quel giorno non ero me stesso !”. Troppo semplice. Parlare di matrimonio e adulterio necessita che le nostre idee siano abbastanza chiare. Se a Dio non si crede, non bisogna entrare neppure in Chiesa per sposarsi. Rosì, su questo non sono abbastanza preparato, e quanto ho finito di dire, spero renda bene il mio pensiero. Ciao, e buon appetito.

  2. Tu dici a Rosina….” se a Dio non si crede non bisogna neppure entrare in chiesa per sposarsi. Accade che a Dio si crede ma si dimentica quel SI, fin che morte non vi separi. La vita di una coppia bisogna viverla per comprenderne fino in fondo le motivazioni, in qualunque senso. Se un uomo abbandona ( anche la donna lo fa) la moglie per un’altra vuol significare che il suo cuore non ama più, che il suo corpo non desidera più…probabilmente ha amato e desiderato ma non ha trovato corrispondenza. Troppe cose nel quotidiano di una famiglia e non lo si sa. Se il cuore e il corpo sono soddisfatti nessuna donna (o uomo) li potrà conquistare, viceversa l’uomo (la donna) è in tentazione. Al giorno d’oggi si ha fame d’amore, la vita convulsa e questo covid, hanno provato tante coppie mettendole a dura prova. Purtroppo è vero, ha fatto scordare le antiche promesse, per un futuro d’incertezze e di dolore, per l’abbandonato. Colpe gravi? Il Signore giudichi, sempre, con misericordia. Noi umani giudichiamo e basta. Buon pomeriggio, Peppe, con tanta stima

    1. Ciao Licia, beh, un attimino dissento il tuo pensiero circa:” Accade che a Dio si crede ma si dimentica quel si!” Il si non lo si deve pronunciare perchè davanti a Dio, altrimenti si trasforma in una sorta di “obbligo”, e non di libero amore. Vedi, io so che tutte le grandi miserie nel cuore dell’uomo( inteso uomo-donna ) sono le conseguenze di una mancanza d’amore. Questo l’ho compreso sia intellettualmente sia per esperienza. L’ho costato, lo tocco con mano quando muto, attento, totalmente disponibile, ascolto l’uno e l’altro parlarmi( accade coi medici ) della miseria sua o di di quella di altri. Molte donne che sono state lasciate trovano difficile continuare a credere alla propria dignità. Si sentono come fossero nel deserto e rinunciano a se stesse, hanno fame e sete di amore e corrono il pericolo di morire di sete. Esse pensano:”gli uomini sono tutti uguali, pensano solo al esso per il proprio soddisfacimento. Sono degli irresponsabili. non conoscono la fedeltà e il vero amore. Ebbene, io le capisco queste donne lasciate dai mariti che nutrono dei pregiudizi. La ferita è profonda, ma è proprio qui che si rivela il vostro/loro punto di forza. esse utilizzano il lato aggressivo per liberarsi dell’uomo che le ha lasciate e trasformano la loro dimensione aggressiva nell’ambizione di poter vivere. Ciao Licia liete ore pomeridiane

      1. Scusami Peppe, non ho compreso la tua frase…” Il si non lo si deve pronunciare perchè davanti a Dio, altrimenti si trasforma in una sorta di “obbligo”, e non di libero amore” . Il SI lo pronunciamo tutti, dava nti a Dio, nel rito matrimoniale. Il nostro reciproco amore non è un “libero amore” ma un impegno. Il guaio è che non sempre lo si ricorda. Scusa se non ho bene interpretato. Buona continuazione, di ore serene

        1. Licia, intendo che il SI va pronunciato consapevoli che lo si pronuncia davanti a Dio e non perchè si usa così con leggerezza come se ci si trovasse davanti al barban che deve servirci l’aperitivo. Giusto il resto che dici. Un abbraccio

  3. Lasciare la propria moglie o il proprio marito, al di là del credo religioso che si infrange, è sempre una vigliaccata pazzesca , per quello che si è scambiato di sentimenti e di progetti di vita , che vengono calpestati e distrutti, spesso distruggendo anche la vita dei figli. Un matrimonio non è un gioco che alla fine accantoni , ma un progetto che richiede una enorme responsabilità e molto coraggio , oltre l’amore, perchè la strada da percorrere non sempre è agevole . Per la maggior parte, si arriva al matrimonio per una scelta di amore che ,semmai, si preferisce anche consacrare e poi, come spesso avviene, quel giuramento diventa solo un evento festaiolo , magari costoso. Oggi poi, sposarsi è considerato una esperienza come un’altra ed anche una pura formalità, per cui molte sono le coppie che convivono, affrontando l’imprevisto, o preferiscono il matrimonio civile, cancellando, tout court. l’eventuale caso di coscienza.
    Naturalmente, poi, ci sono le eccezioni e sappiamo bene di cosa si tratta : l’impossibilità della coppia a continuare il rapporto matrimoniale per situazioni gravi di incompatibiltà che mettono in serio pericolo la vita.Tante, inoltre le incompatibilità, ma sempre riscontrate dopo un matrimonio poco ponderato nella sua sostanza di patto per la vita . Inoltre, il mio personale giudizio è che nssun matrimonio riesce a durare a lungo se punta solo sulla passione d’amore, sempre facilmente rintracciabile altrove, ma su tanto, tanto di più. L’argomento , da affrontare con le pinze, non è certo facilmente abbordabile ed ha pure un discreto numero di contestatori. Io ho cercato di dire, comunque, la mia Buon pomeriggio, Dott. Ciao.

    1. Mia cara, analisi perfetta la tua. Cosa aggiungerei io? Beh, non esisterei a definire il mondo infelice, sottoalimentato di amore, un mondo che si screpola e va in pezzi come terra senz’acqua, mondo dove lo sfruttamento è quasi un “credo”. Siamo degli infelici( parlo in generale )siamo degli scorticati, straziati uomini privati dell’amore, uomini che usano il loro giorni col colore della notte per soppesare se sono stati amati e se sono amati e se potranno essere amati. Uomini che mendicano qualche boccone d’amore per sopravvivere fino al giorno dopo. Uomini in cerca dello stordimento, del godimento passando le notti col piacere e non si avvedono di dormire sulle loro angosce e accampati sulle paure.Queste donne abbandonate acquistano la gioia di gestire la propria vita e di sviluppare le qualità che fino a quel momento erano nascoste. Ciao cara, e grazie del tuo pensiero sempre interessante.

  4. Innanzi tutto a noi è stato pronunciato un matrimonio civile e anche se non lo fosse per me non cambiava niente.
    Abbiamo avuto momenti difficili di coppia anche con separazione da entrambi le parti.
    In seguito siamo tornati insieme…..destino?casualità?scelta?
    Io credo solo in Dio ma non sono una cattolica praticante.
    Quello che dobbiamo fare della nostra vita lo decidiamo insieme con le promesse del cuore.
    Certo potrebbe non durare per sempre ma ci abbiamo provato.
    Buona serata caro Peppe.

    1. Diana, l’oggetto del post non è “credere in Dio “( Rosina senza volerlo ha fatto un po’ deviare la vera sostanza del post) ma la donna che viene lasciata dal marito, il perchè della separazione o rottura. Vedi cara, il mio ragionamento si situa nel contesto che assistiamo purtroppo a famiglie spezzate che non sono più corpi viventi, i loro membri divisi sanguinano senza che le piaghe guariscano, e appunto le coppie che hanno creduto di amarsi oggi non sono che due squallide solitudini, coricati nello stesso letto, ma coricati fianco a fianco perchè lui ha deciso di lasciare lei. E tuttavia, la donna che sperimenta questa umiliazione da parte del marito sviluppano una forza e una saggezza degne di ammirazione. Ciao Diana.

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