Chi vorrebbe avere di nuovo vent’anni ?

Avevo vent'anni, non permetterò a nessuno di dire che è la più bella età  della vita (aveva ragione Paul Nizan, forse)

Prendiamo i bambini che hanno un rapporto ambivalente verso  gli adolescenti. Da un lato anche loro vogliono essere già grandi e forti come i giovanotti -uomini che li affascinano: ricordo che anch’io ho sperimentato questo desiderio quando ero in età  da infante.  Similmente le femminucce che guardano con ammirazione la bellezza delle giovani donne. Epperò, da un altro lato voglio rimanere bambini. Se si sentono a loro agio nell’essere bambini, considerano vecchi gli adolescenti. Allora li prendono in giro, per rafforzarsi nella propria identità.

Ed ecco che :”Non vorrei più avere vent’anni !” Lo dicono alcuni che  vedono le difficoltà tra le quali crescono i giovani. Altri, invece, rimpiangono nostalgicamente proprio quell’epoca  della giovinezza.

Coloro che dicono che non vorrebbero più avere vent’anni esprimono così la propria soddisfazione per la loro età  che hanno al momento. Praticamente, costui,  è ben felice e contento di essersi lascito alle spalle alcune  ombre di immaturità. Insomma,  piace a questi l’età che stanno vivendo.

Chi invece rimpiange  la propria giovinezza trascorsa riconosce così che, in realtà, si definisce in base alla giovinezza.  Costui vede il proprio valore soltanto nell’avere un aspetto giovanile, nell’essere circondato da sciami di  corteggiatori, insomma, nell’essere ammirato. A ben pensarci, costui, con questo suo rimpianto, non fa altro che denudare la  propria immaturità. Praticamente si è fermato interiormente. Non è cresciuto pari pari, dal punto di vista psichico. Perciò vive in continuo contrasto tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere.

Chi vorrebbe avere di nuovo vent’anni ?ultima modifica: 2021-09-17T14:51:43+02:00da un_uomonormale0

12 pensieri riguardo “Chi vorrebbe avere di nuovo vent’anni ?”

  1. Io ricordo con piacere l’adolescenza e la gioventù,2 periodi spensierati dove tutto pareva possibile.
    Poi sposandosi e il figlio e gli impegni e i sacrifici e quant’altro tutto passa in seconda cavalleria.
    Anche la prestanza fisica non è più la stessa e gli acciacchi si fanno sentire.
    Io non mi sento immatura a desiderare gli anni più belli ma di certo non avrei la stessa maturità.
    A me gli anni pesano che ti devo dire Peppe?
    Miei coetanei fanno ancora di tutto e io ho problemi a deambulare.
    Ok,tiro avanti uguale ma non come io vorrei.
    Buon pomeriggio amico mio.

    1. Oh, sicuramente è così. Vedi, nella giovinezza il nostro compito è di sviluppare la nostra identità e tendere verso qualcosa di più grande di noi. Si ha bisogno di modelli e di ideali per sviluppare le nostre forze e trovare la nostra posizione nella vita. Si giunge così a metà della nostra vita.L’adulto ha il compito di portare frutto, da un lato nella famiglia che fonda e nei figli che ha, dall’altro nell’opera che compie.Passando ai pensionati, infatti, spesso sono arzilli.Devono perciò trovarsi dei compiti per i quali potersi impegnare.La seconda fase inizia per ciascuno in un momento diverso, per uno a settant’anni, per un altro settanta cinque e per un altro a ottant’anni. Poi c’è la terza fase, in cui magari si accatta la malattia e la si soffre sino alla fine. Anche questa fase è diversa per ognuno.Passa piuttosto in fretta dall’attività alla passività e al termine della vita.In altri termini ogni età ha le sue sfide particolari. Ciao Diana, buon pomeriggio.

  2. E’indiscutibile che la giovinezza abbia i suoi vantaggi, non fosse per la salute integra e la carica di energia inesauribile che ne consegue. Io, e ringrazio Dio, ho superato quasi tutti gli stadi della mia vita ed ancora non mi sembra vero, perchè ho l’impressione che mi siano volati in un niente. Ho vissuto pienamente la vita ed ancora ne sono innamorata,pur se gli acciacchi si fanno rispettare a dovere..Devo poi aggiungere che, contrariamente a ciò che si possa pensare, non vorrei mai tornare indietro e , se devessi operare una scelta, indicherei il mio ingresso nella piena maturità e superati abbondantemente i sessanta, i miei anni migliori. Certo oggi , come penso sia per tutti, ho qualche rimpianto, ma soprattutto in ordine alla salute che m’impedise di vivere appieno la mia vita improntata ad una libertà che adoro e che , per altro,mi sentirei ancora di poter gestire.Ok,Dott. Penso di aver scritto abbastanza. Ti lascio il mio saluto e l’auspicio di una lieta serata. Ciao.

    1. Ottime considerazioni del tuo percorso di vita. Cosa posso aggiungere io, non foss’altro per dare riscontro al tuo intervento ? Beh, direi proprio, alla luce di quanto hai descritto, che è proprio verità, che ogni età conosce le sue paure e le sue speranze specifiche. L’età adolescenziale mostra le sue paure verso il futuro, cioè di non riuscire a farcela nella vita, o di non cavarsela nella formazione di ottenere il lavoro che li appaga. E gli adolescenti hanno la speranza che saranno padroni della propria esistenza, che esaudiranno i loro sogni, che la loro vita abbia un senso. Arriviamo, quindi alla nostra età fase in cui si ha paura dei propri limiti, dell’impotenza, dell’insignificanza, della solitudine, della malattia che ci trasforma in bisognosi di assistenza: la paura di dipendere dagli altri. Eppure, noi di età un attimino in avanti, speriamo di potere completare bene la nostra vita, di restare intellettualmente lucidi fino all’ultimo, di diventare una benedizione, nella nostra vecchiaia, per la nostra famiglia, e speriamo che Dio voglia donarci una morte serena. Beh, l’ho detto e l’ho scritto. Ciao e buona serata

        1. Ohhh, ma grazie, lusingato è poco…..ho soltanto cercato di vedere il problema dentro e non rimanere sulla scorza della sostanza. Non pensare che finisce qui ?! Mi sta intrigando questo problema e fra un pochino affonderò ancora:-))) Ciao

  3. Io sono uno di quelli che rimpiange i 20 anni. Non credo di essere ne immaturo ne infantile ma semplicemente mi piace di più la giovinezza (dove vedo più vantaggi che svantaggi) che la vecchiaia.
    Potrei ribaltare il tuo concetto sulla soddisfazione e il piacere della vecchiaia dicendo che “tanto indietro non si torna”, ma se si potesse la percentuale che cambierebbe secondo me sarebbe altissima.
    Saluti

    1. Carissimo, intanto grazie del tuo intervento. Dici di rimpiangere i vent’anni ? Certo, non è una cosa male ma, come ho avuto modo di dire su questo argomento, ogni età ha le sue sfide e le sue pure e le sue speranze specifiche. Tuttavia, nel pieno rispetto del tuo pensiero, mi sento di potere affermare che colui che rimpiange la propria giovinezza trascorsa, in realtà, si definisce in base alla giovinezza. In buona sostanza, vede il proprio valore solo nell’avere un aspetto giovanile, nell’essere circondato da sciami di corteggiamenti…in una parola, di essere ammirato. Ma in fondo, con questo rimpianto esprime la propria immaturità ; proprio come chi è rimasto fermo dentro il suo essere, non ha continuato a svilupparsi dal punto di vista psichico. Ed ecco che vive, per tale ragione, in un contrasto tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere. Vorrei concludere che chi ama veramente vivere, vive bene, nella situazione d’epoca in cui si trova in quel momento nella sua biografia. Lungi da me giudicare il tuo pensiero, ma sono convinto che che rimpiange i propri vent’anni trascorsi non sa vivere davvero. Grazie carissimo. Un sereno fine settimana

  4. Vado indietro di anni ed anni…..mi rivedo ragazzina , poi giovimetta, poi sposa e madre, poi nonna e bisnonna….ritornare indietro? Ai vent’anni? Proprio “quasi a quell’età” sono iniziati i problemi, pur tra gioie e soddisfazioni. I tempi, allora, erano diversi dall’oggi e vivibili in modo sereno, specie dopo l’uscita dalla seconda guerra, bellissimi ricordi senza alcun dubbio! Sono i tanti “ma..” che mi fanno dire no anche solo al pensiero di ritornare a quell’epoca. L’ho vissuta, a tesimoniarla ho dei figli che sono sempre stati la preziosità della mia vita. Oggi sono sul viale del tramonto, va bene così, anche se vorrei che questo viale fosse lungo ancora per il mio cammino ma tornare ai vent’anni, davvero no, grazie! Buon fine settimana, Peppe, un caro saluto…licia

    1. Mi verrebbe porti una banale domanda, forse un po’ sciocca:” Come si appura che si sta invecchiando e come se si è vecchi ? Intanto fuor di dubbio c’è la caratteristica esteriore del fatto che si sta invecchiando è senz’altro la data anagrafica che ci ricorda, qualora l’avessimo scordato, giorno, mese e anno in cui siamo nati.Questo non lo si deve ignorare. La questione è, invece, se uno si sente già vecchio a quel certo numero di anni di vita; questa è un’altra questione. C’è un altro passo, che consiste nell’ammettere di fronte a noi stessi che siamo invecchiati e non si ha più la stessa forza che in passato. verifichiamo, non di rado, che continuiamo ad avere voglia di scrivere libri e talvolta avvertiamo anche l’impressione di lavorare di più che in passato. Ma, col progredire degli anni, quindi dell’età, dobbiamo accettare anche quando il nostro corpo ci invia dei segnali che magari, in altri anni indietro non conoscevamo. Ad esempio, quando di notte, alla guida della nostra automobile verso casa, ci sentiamo stanchi quando abbiamo paura di un viaggio lungo nella stagione fredda, e qui che ci si deve rendere conto di prendere sul serio gli impulsi del nostro corpo e della nostra anima. Cara licia, sono fermamente convinto che la nostra vita è un costante morire e rinascere. Le cose vecchie devono morire perchè rincominci di nuovo a fiorire la nuova vita. La speranza che la nostra vita approdi alla forma originaria no la dobbiamo perdere. Quindi, alla mirabile età avanzata non possiamo metterci in mostra e indicare noi stessi come modelli di riferimento. Sarebbe imbarazzante ed espressione di superbia. Ma se viviamo in maniera autentica e siamo in armonia con noi stessi che diventiamo modelli per gli altri. Non dobbiamo trasformarci in vecchi amareggiati e scontenti, che inveiscono contro tutto e tutti. Conosco, e anche tu conoscerai che proprio nell’età anziana- avanti negli anni, scoprono le proprie capacità creative. Quante donne incominciano a questa età a dipingere ? tante. Ciao Licia, un saluto augurale.

      1. Mi scuso ma…..tu mi fai un elaborato per la vecchiaia. La tua domanda erano i vent’anni e il volerci ritornare. Ho chiaramente iniziato con tappe velocissime, ho risposto alla tua domanda e mi sono soffermata, appena un po’, sulla vecchiaia solo per sottolineare, senza lasciare dubbi, che ai miei vent’anni non m’interesserebbe ritornarci. Ciao Peppe buona continuazione!

        1. Appunto per questo non mi ci sono soffermato e ho ritenuto più nobile soffermarmi e nobilitare la “nostra fase “. Non credi sia stata la via più retta da seguire ? Dai, poi tu, un elaborato…. Ciao Licia

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