L’uomo, lo si riconosca o no, è sempre alla ricerca di Dio.

L'ESTATE, IL VIAGGIO, LA RICERCA DI DIO - Lo StranieroLo Straniero

Si, ne sono più che convinto; anzi, persuaso.

L’uomo di questa nostra epoca come pure tutto il mondo invocano Dio magari senza esserne consapevoli consciamente, e lo invocano con tutte le forze.

Molto spesso il loro è un appello lungo e silenzioso, che scaturisce dall’inconscio individuale e collettivo, ma talvolta è anche il sussulto violento di una moltitudine di uomini imprigionati, o schiacciati da questa stessa società moderna, di cui è; meglio dire, siamo beneficiari e nello stesso insieme vittime. E a volte la tipica contestazione dei tanti giovani che prima di lasciarsi anestetizzare e soffocare dal peso  “dell’avere”, urlano forte la loro fame di “essere”, ma non sanno molte volte e molti di loro cosa vogliono essere e ciò che devono essere. Essi cercano sicuramente “qualcosa d’altro”. Si tuffano ferocemente nel loro intimo profondo alla ricerca di  una autentica ragione di essere, e di essere di più.

 

L’uomo, lo si riconosca o no, è sempre alla ricerca di Dio.ultima modifica: 2021-09-24T19:26:55+02:00da un_uomonormale0

6 pensieri riguardo “L’uomo, lo si riconosca o no, è sempre alla ricerca di Dio.”

  1. Ciao Pippo…mamma mia. Quello che hai scritto mi ha attirata e anche affascinata ma….Dio mi perdoni, non sono riuscita a capire il vero significato, eppure lo avrei voluto. Vado a prepararmi un brodino. Ciao. Rosina

    1. Ciao Rosì, tu avresti desiderato tanto capire meglio ciò che ho scritto, e io sarei ben lieto di darti una mano, ma prima dovrei sapere su cosa si è posata la tua attenzione, perchè l’argomento, sia pure semplice si apre un po’ a ventaglio. Per dirla in breve, la sostanza dell’argomento si incentra, appunto, sulla nostra necessaria ricerca di Dio che ci dà l’impressione di nascondersi; come usiamo comunemente dire. Ebbene, in due parole, non siamo noi a fissare degli appuntamenti al Signore, ma è sempre e soltanto Lui che in un determinato momento della nostra vita ci fa segno, ci fa cenno. Sta qui la nostra capacità nel riconoscerLO ma solo a certe piccole condizioni: dobbiamo farci poveri, ma non la povertà intesa miseria, ma la povertà in spirito e non come tanti che sanno tutto, e non hanno niente da ricevere. Ciao Rosì, buon pranzo….che ormai hai consumato.

  2. Una riflessione che ha un suo particolare valore esistenziale, quasi un appello alla natura umana più vera, che sempre anela non solo ad assicurarsi una vita pratica più facile e soddisfacente per il proprio corpo, sì da mitigare la effettiva “fatica di vivere”, ma anche, sia pure inconsciamente per alcuni, un quid che sazi finalmente il proprio spirito ,sempre alla ricerca, innata, di un qualcosa in più che ne soddisfi pienamente l’attesa; una sete latente che mai si esaurisce. Gli spiriti più illuminati, hanno la sicurezza che questa sete inesauribile sia la mancanza di Dio, nell’umano cercarlo senza averne piena coscienza e, dunque, nel non saperlo trovare. E senza Dio, pare che la stessa vita materiale dell’uomo, manchi di qualcosa. Questo qualcosa si cerca di trovarlo negli agi, nel divertimento, nella caccia al denaro, ma tutto diventa illusorio e nessuna ricchezza rende del tutto soddisfatti e tantomeno felici. Questa è, più o meno anche il sentire di tanti giovani di oggi,alla ricerca di un ideale difficile da attuare nella loro vita , nonostante le apparenze d ella sua maggiore godibilità . L’apparire non basta a colmare sufficientemente le loro aspettative e ciò di cui si avrebbe bisogno, è una più consapevole ricerca dell’essere, insita nella interiorità di ogni uomo come luce di conoscenza che promani da Dio e colmi gli immancabili vuoti della Sua mancanza. Ciao, Dott. Lieta giornata di impegni comunicativi e di interessanti scritture.

    1. Soprattutto oggi, dopo il lampo di orgoglio dell’uomo meravigliato per la sua scienza e la sua potenza, l’inquietudine crescente davanti al suo terribile potere( ricchezza, averi ecc. ). Ed da qui che la moltitudine di oggi in particolare quelli che non hanno bisogno di battersi senza sosta per sopravvivere, cominciano a ritrovarsi disorientati, a volte angosciati, davanti alla loro vita e a quella del mondo. Non sono più rari pensatori, ma soltanto gruppi di uomini che si pongono inquieti gli interrogativi essenziali: perchè vivo ? Di dove viene questa vita ? Dove va ? Chi sono ? E così, quando abbiamo la fortuna di non essere cloroformizzati dall’abbondanza dei beni materiali o dal desiderio sfrenato di questi beni, sperimentiamo e constatiamo attorno a noi che l’accumulo di beni, per quanto utili e legittimi siano, ci lascia insoddisfatti, e cerchiamo confusamente i alzarci più in alto, di diventare più grandi, di costruire un mondo più solido e più duraturo. Ecco che ci accorgiamo che cerchiamo Qualcosa di altro! ” Ciao carissima. lo sia anche per te una lieta giornata.

  3. In sintesi, nei suoi “Peniseri”, Blaise Pascal attribuisce a Dio queste parole dette all’uomo: “Consolati, tu non mi cercheresti se non mi avessi trovato”. La dice lunga sul rapporto che abbiamo con Dio.
    Bella serata Peppe.

    1. Grande Pascal, e molto intensi i suoi “pensieri!” Proprio così, in questo pensiero ci sta dentro tutto l’uomo che spesso si trova a “naufragare! nel silenzio di Dio; un silenzio che all’uomo pesa come una cappa di piombo, ma che in definitiva quel “Qualcosa di altro ” che cercava stava dentro di sè. Bella serata anche per te.

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