Già, fino a che punto siamo preparati ad affrontare un prossimo pericolo microbico ? Porsi la domanda è molto semplice, il difficile è, dare la risposta. Il modo in cui la comunità globale affronta queste questioni può essere un fattore importante per determinare la sopravvivenza della società e forse persino la nostra sopravvivenza quale specie umana.
Parlando della fine del XX° secolo e dell'inizio del XXI°, sarà importante in alcuni casi guardare un attimino più lontano. Per esempio, sarebbe sbagliato trattare l'AIDS, come anche la campagna per debellare la Polio, la Terza pandemia di peste bubbonica, il Colera moderno o L'Ebola senza considerare i luoghi di origine, gli epicentri; per dirla in termini Sismologici e le nazioni in cui queste calamità causano ancora un enorme fardello di sofferenza e lutti. Diamo ormai per certo, che facciamo parte, ormai, di un mondo globale dove i microbi, e gli insetti che li trasmettono, non rispettano i confini politici e noi dobbiamo tenere adeguatamente conto di questo fatto.
Sulla scelta delle malattie da esaminare voglio seguire dei criteri su cui basarmi. Ebbene, i più importanti sono quattro. Innanzitutto , punto la mia attenzione a quelle epidemie che hanno avuto la maggiore risonanza sociale scientifica e culturale. Includo la Tubercolosi, ma ometto la febbre Tifoide, per ragioni di brevità.
Valutare l'interazione di Epidemia e società nel passato fornisce il terreno necessario ad affrontare le domande sollevate dalla popolazione nel corso delle ultime epidemie di SARS, INFLUENZA AVIARIA ed EBOLA,
Ma, abbiamo imparato qualcosa negli ultimi quattro secoli di ricorrenti e letali malattie infettive ? Ricordo che nel 1969 il ministro della sanità americana, in una prematura ondata di fiducia nel potere della scienza medica di combattere i microbi, invaso da esagerata enfasi ottimistica, fece annunciare dalle autorità sanitarie internazionali che entro la fine del XX° secolo sarebbe stato possibile debellare una minaccia microbica dopo l'altra, a cominciare da Malaria e Vaiolo. Ebbene, in questa euforica atmosfera, eccellenti scuole di medicina chiusero i dipartimenti di malattie infettive. In definitiva si ritenne che le società, e in particolare nei paesi sviluppati, fossero sul punto di diventare Invulnerabili a nuove pestilenze. Ahinoi, purtroppo mai aspettativa simile venne smentita, e malriposta. Il vaiolo è l'unica malattia a essere stata sconfitta nel XX° secolo iniziato da un bel po'.