E’ un dato ben studiato. Il sesso maschile ha una incidenza maggiore di contrarre il contagio rispetto alla donna.

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Mi è stato chiesto.
Numeri alla mano, pare che il Virus ha soltanto “sfiorato” il gentil sesso. Se si esaminano bene le cartelle cliniche si osserva chiaro che tra i malati gravi e quelli deceduti le donne sono parecchio di meno degli uomini. Non solo, ma così come le donne anche i bambini hanno meno probabilità di esiti fatali qualora dovessero ammalarsi di Covid-19.
Il rapporto uomo donna è approssimativamente di 2,9-1,7 percentuale, cioè a dire, che il 2,9% di uomini muore rispetto all’1,7% di donne.
Quindi, esiste una considerevole difefrenza, ed è questa differenza che è diventata oggetto di studio da parte di ricercatori, e che potrebbe portare a riconoscere più cause di ordine funzionale ma anche comportamentale.
La donna, di solito, rispetto all’uomo è più attenta al suo stato generale di salute oltre che al suo peso; e questo ci offre a considerare che non è un caso che molti pazienti di sesso maschile in regime di ricovero ospedliero sono di obesità media e talora anche grave.
Adesso tentiamo di osservare l’interazione virus-ospite. Vediamo che donne e bambini hanno poche possibilità di venire infettati oppure che il loro sistema Immunitario presenta risorse considerevoli.
Circa l’interazione Virus-Ospite studi autorevoli hanno riconosciuto che i nuovi virus, dal momento che il sistema Immunitario non li Ri-conoscono, appunto perchè nuovi.
Come ci riportano i “bollettini” a volte si sente dire di tamponi fatti su qualche bambino, addirittura di età neonatale talvolta ma che non sviluppano nessuna malattia o se presentano qualche sintomo, la risoluzione è pressochè immediata.
Lo stesso dicasi per la donna, per cui i motivi degli esiti diversi negli uomini va ricercata nella capacità che si esplicano subito dopo l’infezione oltre a fattori comportamentali.
Lo sanno tutti che il sistema Immunitario della donna è assai più efficiente che nell’uomo, e questo è dimostrato dalla migliore risposta anticorpale che si ottiene in seguito alla vaccinazione influenzale. Questo è uno dei motivi per cui nella donna, a motivo non di rado di una risposta esagerata del suo sistema Immunitario, sviluppa più facilmente patologie autoimmuni

La Biodiversità…

La biodiversità entra negli investimenti sostenibili e responsabili - Etica  Sgr

Con questo termine, si intende significare la diversità genetica, tassonica ed ecologica in tutti i numerosi spazi e in tutti i tempi. Questo per dire, che non esiste biodiversità  solo delle piante e solo degli animali…ma anche dei microrganismi; quindi, anche la “biodiversità” dei Virus.

Ogni qualvolta che migrano, o che vengono migrati, animali o piante, questi portano con sè anche il loro patrimonio di  microrganismi, alcuni dei quali sono anche patogeni, cioè, in grado di causare malattie nei loro ospiti.

Ade esempio. Verso la seconda metà del 1500, nella nostra vecchia e cara Europa partirono in direzione America navi cariche di  Esploratori, o avventurieri che avevano con sè spade, archibugi e una nutrita serie di Virus. E’ pur vero che Hernàn Cortès ; nobile condottiero spagnolo e la sua soldataglia trucidarono il governo degli Aztechi  appena subito dopo il loro arrivo mentre erano ospiti di Montezuma; sovrano Azteco, ma la stragrande maggioranza degli indigeni americani  venne decimata nel decenni e secoli successivi a causa della grande epidemia del  Vaiolo e di altri virus, contro i quali non possedevano anticorpi.

Altro esempio interessante è quello del Cimurro del cane, un virus che si trasmette dai cani domestici ai  canidi selvatici, come le iene e licaoni ( questi, da tempo estinti ). Da loro ad altre specie provocarono una serie di epidemie concatenate. Il Cimurro, oggi, è una minaccia globale per molti carnivori selvatici che vivono sulla terra, a motivo che l’uomo, sempre l’uomo, ha violato continuamente e senza consapevolezza, gli Habitat selvatici.  E così, che il cimurro  del  cane è passato ai “Procioni”, ai “panda rossi”, agli orsi neri, ai furetti, ai visoni, agli Zibetti e  addirittura ai leoni e alle tigri, che si infettano mangiando animali a loro volta infetti.

Ebbene, se non fosse per l’uomo, ogni ecosistema ospiterebbe i patogeni che può gestire. E questo, in condizioni naturali, è perfettamente accettabile : i continenti si sono separati centinaia di milioni di anni fa, creando ambienti che la  natura non prevede entrino in contatto se non in modo “controllato”; cioè a dire, attraverso la migrazione di determinate specie animali. La natura accetta il cambiamento, si adatta al nuovo, ma nei tempi che le sono propri, e che sono ben diversi da quelli cui l’uomo si è abituato.