dovremmo conoscere la potenza della biodiversità.

Biodiversità - Definizione e funzionamento

Intorno agli inizi  degli anni venti  del 20° secolo vi furono alcune aziende del  Piemonte fabbricanti di pellicce che importarono dal sudAmerica un tipo di roditore chiamato “Nutria”. Roditori vegetariani nonchè  amanti dell’acqua. Questi roditori avevano una straordinaria capacità di adattamento e notevole  potenzialità riproduttive. Quando il mercato delle pellicce di nutria entrò in crisi, invece di sostenere i costi di abbattimento degli animali ancora presenti negli allevamenti, gli imprenditori decisero di metterli in libertà. Una cosa bella sicuramente. “Animali restituiti alla loro libertà”. Questo pensarono i più. Sarebbe stato meglio, però, liberare le  Nutrie nel loro ambiente, e cioè nel sudAmerica. Non fu così. In Italia, ad esempio, non era prevista dalla natura la Nutria. E così, senza predatori, ha colonizzato numerosi ambienti naturali diffondendosi in tutto il Centro e il Nord Italia. Questi roditori sono molto voraci, e tuttora sono una minaccia per i pesci e le coltivazioni, oltre che un potenziale diffusore di Leptospirosi, in quanto questi roditori sono serbatoio della leptospira che causa iuna malattia infettiva chiamata, appunto “Leptospirosi”; veicolata da questi animali all’uomo attraverso le urine o tessuti infettati o per via indiretta per contatto con acqua contaminata.

Intanto premetto che ormai abbiamo ben capito, per averlo sperimentato sulla nostra pelle cosa è possibile accadere se si mescolano specie che provengono da continenti diversi; Pangolino = Africa; Pipistrello= Foreste Asia.

Ebbene, oggi, il trovarci faccia a faccia con questo virus  nuovo, di provenienza delle foreste asiatiche e che è transitato per due animali, e questi che non dovevano trovarsi nello stesso posto , per poi diffondersi in tutto il globo terrestre, ad una velocità quasi insostenibile per l’uomo, ci costringe; volente o no, a fare i conti con quello che è il nostro ruolo sul pianeta Terra. In buona sostanza, si voglia o no, noi uomini siamo i soli come specie a possedere la capacità di comprendere i meccanismi che regolano la natura e, di conseguenza ne ha la responsabilità.

E allora ? Conoscere la biodiversità  e tutelarla deve essere un imperativo dei nostri compiti primari e per due ragioni fondamentali. Innanzitutto per proteggerci dai “pericoli” che questa biodiversità nasconde; ovverosia, per i patogeni a noi sconosciuti che albergano in tutte le specie animali, e la seconda ragione perchè la biodiversità è una ricchezza straordinaria anche in termini di soluzioni agli stessi pericoli che genera.

Calcolate  che la flora produce sostanze estremamente potenti, nocive e psicotrope( che agisce sulle funzioni psichiche ). Basti pensare all’acido Lisergico che è alla base dell’LSD, o alle foglie  di coca oppure alla Banisteriopsis caapi le cui foglie, mescolate a quelle della ” Banisteriopsis viridis”, si viene a creare un preparato psichedelico come l’Ayahuasca, infuso in uso presso i popoli amazzonici con scopi rituali.

Ma le piante, abbondano anche di sostanze benefiche e curative per noi essere umani. Da millenni assistiamo a come la farmacologia attinge da quel vivaio praticamente infinito che è la  “Natura”.

dovremmo conoscere la potenza della biodiversità.ultima modifica: 2021-11-01T15:54:25+01:00da un_uomonormale0

8 pensieri riguardo “dovremmo conoscere la potenza della biodiversità.”

  1. Ciao amico Peppe, altro interessante argomento. Già, la Natura. Quanto nasconde dentro il suo sacro ventre ? Mi piace la tua frase che:” la farmacologia attinge dal vivaio praticamente infinito che è la Natura!” Ancora oggi ci curiamo con farmaci derivati da erbe e radici; mi viene in mente l’Aspirina, che origina dalla corteccia del Salice. Beh, questa, almeno, la conosco. Buon pomeriggio amico mio. Gina

    1. Salve Gina, hai detto bene. L’aspirina origina proprio dalla corteccia del Salice. Infatti, il principio attivo dell’aspirina è”L’acido acetilsalicilico!”. Ma non soltanto questa, ma i farmaci per il cuore; alcuni, detti “digitali”, i Cardiotonici. Questi originano dalla “Digitalis Purpurea. Ma c’è anche “l’Euarartesim”, un farmaco di ultima generazione contro la malaria il cui principio attivo è tratto dalla “Artemisia annua”; Artemisina e suoi derivati. Mia cara Gina, c’è moltissimo da apprendere dalla natura. Buon pomeriggio

  2. La natura è come un enorme scrigno colmo di tesori e le sue potenzialità ,nel bene come nel male, sono infinite. Flora e fauna la adornano delle più varie erbe , piante ed alberi di ogni genere e la popolano di una stragrande moltitudine di animali. Ma flora e fauna per il loro vegetare , vivere e perpetuarsi in maniera ottimale ed in armonia con la natura ,hanno bisogno di un loro habitat che risponda alle loro esigenze primarie e soffrono per lo sradicamento che gli uomini operano, per via dello sfruttamento che se ne fa , causa motivi economici o di esigenze che, pur benefiche, dovrebbero essere condotte su scala molto più ridotta e rispettando l’ambiente di provenienza di dette risorse. La mancanza di attenzione a queste importantissime problematiche, protrattasi a lungo, ha procurato danni che, sempre più si stanno evidenziando ed urge la giusta presa di coscienza da parte dei poteri forti del mondo, per non incorrere in già annunciati disastri epocali, legati alla mancanza di rispetto in ordine alla biodiversità. Post interessante su cui fermarsi a e riflettere seriamente, gentile amico ed, ancora una volta, va a te il mio grazie di lettrice. Buona serata. Ciao.

    1. Come tuo solito, affondi con i bisturi che usi come fossero piume. Si, sono in parallelo con te. Calcola, ad esempio, come con l’ormai noto “Lockdown” si è vista la stessa natura risvegliarsi e a riprendersi i suoi spazi; quei spazi che prima le erano preclusi. Ho letto in un giornale- non di oggi -, che in India, nello stato di Odisha località marittima, approfittando dell’assenza dei bagnanti, si sono viste migliaia di tartarughe ritornare a deporre le loro uova sulla spiaggia. La nostra Sardegna, grazie al fermo dei traghetti e imbarcazioni, nel porto di Cagliari sono tornati i Delfini. In Spagna, a Madrid si sono visti i pavoni e pure a Barcellona cinghiali selvatici. In Giappone hanno fatto la loro ricomparsa i Cervi selvatici e così via. Come dire, che ogni tanto ci confinassimo in casa, non solo indeboliremmo la circolazione del Virus, ma daremmo una bella filtrata all’ambiente climatico. Cittadini veneziani hanno testimoniato di avere vista l’acqua dei canali trasparente come mai vista. Chissà, se questa non potrebbe essere una buona soluzione per la problematica assunta dal G20 ? Insomma, la pandemia ci ha mostrato anche il suo lato positivo, e cioè, sta facendo prendere una bella boccata di Ossigeno al pianeta. Ciao

      1. Ciao Pippo, sto rientrando adesso e sono inzuppata. Quà piove abbastanza forte. Ho letto questo tuo articolo. Mi vergogno a confessarti che è pane molto duro per me. Ma ti lascio il mio sorriso e la buona notte. Rosina

        1. Ciao Rosì, immagino a quest’ora sarai già asciugata. Non preoccuparti se qualche argomento ti riesce difficoltoso. Basta il tuo passaggio per un saluto. Ciao

  3. Ancora una “lectio magistralis” caro Doc. Mi hai interessato e ho appreso alcune notizie che non sapevo. Se mai, è vero che su in alta Italia, ci sia chi mangia le nutrie? Sono curioso.
    Bella serata Peppe. Auguri.

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