E’ da un bel po’ che ne voglio parlare….

Covid-19 e inquinamento: cosa sappiamo finora? Il punto con l'epidemiologo  Fabrizio Bianchi | Il Bo Live UniPD

Si parlava in precedenza di “globalizzazione” che non esito a definire, la più mostruosa delle epidemie. Ha portato senza alcun dubbio  l’attuale coronavirus 2 in giro per il pianeta Terra. Il resto l’ha fatto e favorito la diffusione la struttura demografica e il degrado ambientale ha aumentato notevolmente la gravità e la mortalità. Le megalopoli industrializzate in associazione allo sviluppo urbano e dell’agricoltura si sono rivelati processi distruttivi dal momento che non si sono mossi in osservanza a precise regole. E così, l’aria si è anarchicamente arricchita di combinazioni di particelle sottili e gas serra tossici, soprattutto Ozono, esafluoruro di zolfo e protossido di azoto. Ebbene, questi elementi se dispersi dal vento nell’atmosfera superiore, contribuiscono al riscaldamento  globale e ai cambiamenti climatici, entrambi con serie conseguenze a lungo termine per la salute. Se però, rimangono intrappolati nella parte bassa dell’atmosfera( Troposfera ) vengono inalati dalla popolazione, con gravi e immediati effetti avversi.

Ancora prima della comparsa della COVID-19  gli uomini di scienza avevano dimostrato  una forte correlazione tra l’inquinamento atmosferico e una serie di patologie come asma, cardiopatie vascolari, cancro, infarto e demenza senile.

Dicevo delle polveri sottili. Queste hanno dimensioni  40 volte  più piccole di un granello di sabbia di mare o pari al 3% del diametro di un capello che possono provenire da incendi, eruzioni vulcaniche, combustione di combustibili fossili, trascinamento di polvere da strade sterrate o da terreni agricoli  ecc. ecc. Le particelle sottili, sono molto pericolose. Queste se inalate  raggiungono le più profonde vie aeree dell’apparato respiratorio: i bronchi e  quelle piccole sacche chiamate “Alveoli” dove avviene lo scambio gassoso dell’Ossigeno con l’Anidride Carbonica contenuta nel sangue.

I gas-serra- anidride carbonica, esafluoruro di zolfo, ozono, e protossido di azoto, entrano nell’atmosfera da varie fonti. Raffinerie, traffico stradale,  centrali elettriche e processi industriali. In agricoltura sono critici  anche i fertilizzanti ricchi di azoto e i rifiuti di origine animale. Bene, passo avanti per non tediare chi legge. Ricorderanno in molti che nella primavera ed estate 2020, gruppi di ambientalisti hanno esaminato  la possibile correlazione di polveri sottili e gas serra con la vulnerabilità al COVID-19, basandosi sulla teoria  di John Snow. Lo studioso, dopo avere individuato focolai di Colera in varie zone di Londra, sospettò che alcune compagnie idriche fornissero acqua contaminata dai “microbi” che egli riteneva responsabili della malattia, anche se non erano visibili coi microscopi del suo tempo. Analogamente, alcuni epidemiologi contemporanei hanno tracciato “punti caldi” di trasmissione del COVID-19 in aree  di elevato inquinamento atmosferico. Ebbene, anche se i meccanismi molecolari responsabili non siano ancora noti, questi epidemiologi contemporanei riuscirono a presentare prove convincenti del rapporto tra trasmissione della COVID-19, malattia grave e mortalità da un lato, ed  esposizione all’inquinamento atmosferico dall’altro.

La Pandemia ci ha chiamato a rapporto e ci sta dicendo : “Dove avete sbagliato ?”

Dors | Che cosa è cambiato?

Ma la domanda che più si erge è:” Il nostro rapporto con la morte è sempre lo stesso o ha subito un cambiamento ?”

Sono stato, da sempre convinto che le epidemie hanno fatto da specchio a noi uomini, mostrandoci chi siamo in realtà. E’ valso per tutte le pandemie del passato e vale anche per questa di “Coronavirus”. Qualora qualcuno abbia scambiato questa pandemia con un gioco, dove tutto è uno scherzo, vuol dire, che non ha vissuto, ma ha vivacchiato speculando sulla vita di altri. Siamo di fronte all’evento più grande della globalizzazione, dove tutte le maschere sono rovinate sull’asfalto. Consentitemi, solo per un attimo, di accostare un paragone con la più terribile del 19° secolo: Il Colera. Malattia, questa, partorita dall’urbanizzazione e dall’industrializzazione che andava sempre più dilagando. Voglio dire, l’ambiente eretto in modo anarchico affinchè masse di persone andassero a riversarsi nelle città metropolitane del mondo industrializzato. Mondo, che era completo di tutto tranne della preparazione sanitaria o abitativa.

Napoli, come pure Parigi, metropoli di rara bellezza, avevano le baraccopoli, che in una stanza ospitava da nove a dieci persone. Assenza di sistema igienico sanitario, assenza di fognature o acqua potabile. Tutti fattori che spalancavano le porte alle malattie infettive che avvenivano per trasmissione oro-fecale.

Coronavirus2 ci sbatte in faccia almeno tre dimensioni che mostrano come la Covid-19 ha fatto da specchio di questa realtà di come  siamo combinati in fatto di civiltà.

Stiamo avvicinandoci a 8 miliardi di persone.

Siamo famosi per la nostra presunzione che ci fa pensare a una crescita economica e a uno sviluppo anche se le risorse del pianeta mostrano spaventose “riserve “: questa realtà fa a cazzotti con la nostra presunzione.

L’uomo ha dichiarato guerra  all’ambiente devastando l’equilibrio all’ecosistema, agli animali. Tutto questo, ha trasformato il nostro rapporto con l’ambiente, ma soprattutto col mondo animale. In questo modo, siamo entrati per via diretta in contatto con gli animali  con una frequenza e con modi mai visti prima. Detto a parole, potrebbe suscitare incredulità, scetticismo, e quant’altro, e così, eccoti a dimostrarlo l’insorgenza di malattie, come l’Aviaria, la MERS, la SRAS  e l’EBOLA….., a questi si aggiunge fresco fresco il coronavirus2. Risultato ? L’evidenza che ci mostra che stiamo vivendo l’era dell’emissione “virale per starnuti”; meglio conosciuto col termine “Spillover”. E non solo, ma stiamo sperimentando ciò che ignoravamo  prima, e cioè, che siamo molto vulnerabili a quei virus  per i quali i pipistrelli sono ospiti da millenni.

La Globalizzazione, grande realtà del mondo industrializzato. La nascita di megalopoli a rapido collegamento aereo, il che, tradotto in moneta sonante significa che, uno starnuto fatto a- nome a caso – Melbourne al mattino, lo stesso lo si trova la sera a  Palermo. Ah, dimenticavo. Globalizzazione deve significare qualcosa o no ? Certo. Significa distruzione dell’ambiente, enorme crescita demografica, trasporti aerei rapidissimi: tutto è collegato.

La verità, dunque ? Ciò che colpisce la moltitudine debole colpisce tutto il resto e in qualsiasi parte del globo. Ecco, credo sia questo che vediamo riflesso allo specchio.