LE ORIGINI DI NAPOLI, FRA STORIA E LEGGENDA.

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Milo Manara: la sirena Partenope

Le origini di Napoli, una delle più antiche città dell’Occidente, affondano nella leggenda.
Vi sono tante leggende e tante versioni ma al centro di ogni versione, comunque, c’è sempre lei: la sirena Partenope, una creatura mitica e affascinante che per alcuni secoli ha avuto le fattezze di un uccello dal soave volto di fanciulla e che solo in seguito ha assunto le sembianze dell’essere leggiadro, per metà donna e per l’altra metà pesce, con cui tutti, più o meno, siamo indotti a immaginarla.
Da dove venne fuori questa enigmatica figura?
Le versioni sono numerose, ma la più accreditata la colloca nell’”Isola delle Sirene” (che per taluni sarebbe l’isoletta de “Li Galli ,di fronte alla costa di Positano) sulla quale le navi dell’antichità andavano immancabilmente a sfracellarsi perché i marinai, sconvolti dall’irresistibile canto delle sue abitatrici, che erano per l’appunto delle sirene, perdevano di punto in bianco il ben dell’intelletto.
Solo Ulisse, il furbissimo eroe di Itaca, riuscì a cavarsela.

A proposito del grande freddo.

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(Ricostruzione della possibile linea di costa nell’area campana nel corso dell’ultima glaciazione. La linea di costa era probabilmente spostata in avanti di 2-3 km nella parte meridionale del golfo di Napoli e forse tra i 5-10 km in corrispondenza dei Campi Flegrei, in modo che la penisola Sorrentina risultava riunita a Capri, e si estendeva a Nord in maniera continua fino all’isola d’Ischia. E’ pensabile che su queste aree emerse si siano sviluppate forme di vita le cui tracce sono state cancellate dal successivo ritorno del mare, con il progressivo sciogliersi dei ghiacciai che ripristinò l’afflusso al Mediterraneo di grossi corsi d’acqua.) [Mappa e testo da Dipartimento di Fisica “E. Amaldi”, Università Roma Tre]

TESTAMENTO BIOLOGICO DI SERGIO DELLI CARRI

Roma, 11 febbraio 2017

 

Io sottoscritto Sergio Delli Carri, nato a Campobasso il 16 settembre 1949, nella pienezza delle mie facoltà fisiche e mentali, dispongo quanto segue.

 

Qualora fossi affetto:

da una malattia allo stadio terminale,

da una malattia o una lesione traumatica cerebrale invalidante e irreversibile,

da una malattia implicante l’uso permanente di macchine o altri sistemi artificiali e tale da impedirmi una normale vita di relazione,

non voglio più essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico.

 

Nelle predette ipotesi:

qualora io soffra gravemente dispongo che si provveda ad opportuno trattamento analgesico pur consapevole che possa affrettare la fine della mia esistenza;

qualora non fossi più in grado di assumere cibo o bevande, rifiuto di essere sottoposto a idratazione o alimentazione artificiale;

qualora fossi anche affetto da malattie intercorrenti (come infezioni respiratorie e urinarie, emorragie, disturbi cardiaci e renali) che potrebbero abbreviare la mia vita, rifiuto qualsiasi trattamento terapeutico attivo, in particolare antibiotici, trasfusioni, rianimazione cardiopolmonare, emodialisi.

 

Sempre nelle predette ipotesi:

Rifiuto qualsiasi forma di continuazione dell’esistenza dipendente da macchine.

 

Detto inoltre le seguenti disposizioni:

non richiedo alcuna assistenza religiosa;

il mio corpo può essere donato per trapianti;

il mio corpo può essere utilizzato per scopi scientifici e didattici.

 

Lo scopo principale di questo mio documento è di salvaguardare la dignità della mia persona, riaffermando il mio diritto di scegliere fra le diverse possibilità di cura disponibili ed eventualmente anche rifiutarle tutte, diritto che deve essere garantito anche quando avessi perduto la mia possibilità di esprimermi in merito.

E questo al fine di evitare l’applicazione di terapie che non avessero altro scopo di prolungare la mia esistenza in uno stato vegetativo o incosciente e di ritardare il sopravvenire della morte.

 

In fede

Sergio Delli Carri

CHI SONO

Salve! Sono Sergio Delli Carri

e ogni tanto ho qualche idea…

Ho 67 anni. Vivo da due anni a Roma. Dal 1° settembre 2015 sono in pensione. Mi interesso di politica. Ho anche altre passioni come la storia, i viaggi, le lingue straniere, etc.

DELLI CARRI = DELIKARIS o DELIKARI

L’origine del mio cognome ovvero DELLI CARRI.

 

 

Il cognome DELLI CARRI è quasi sicuramente di origine greca ed esattamente DELIKARIS.
(in greco si scrive Δεληκάρης)
I Delikaris sono presenti un po’ in tutta la Grecia e molti all’estero.
Il più noto dei Delikaris è un certo Giorgio Delikaris del 1951 che è stato più volte nazionale della squadra di Calcio greca soprannominato il “Gianni Rivera greco”. Ha giocato nelle squadre dell’Olimpiakos e del Panatinaikos.
Il cognome DELLI CARRI si ottiene trasformando DELIKARIS secondo le regole e cioè elidendo la s e raddoppiando le consonanti. K in italiano diventa c.

Mi hanno spiegato che in greco c’è l’elisione della s finale per le donne.


Pontus
L’origine della  famiglia è sul Mar Nero (loro dicono Pontos)
Da questa zona nel primo dopoguerra furono cacciati dai turchi che ammazzarono centinaia di migliaia di greci, armeni etc.
Tale fatto (ricordato anche su Wikipedia come I GENOCIDIO DEL PONTOS) costrinse i greci a scappare in fretta e furia.L’origine della  famiglia nella località di LIMENI KERASOUNDAS nell’EFXENOS PONTOS.
Kerasoundas si chiama oggi GIRESUN e si trova tra le più famose località di Samsun e Trabzon (una volta Trebisonda).
E’ quindi probabile che da tale località venissero i DELLI CARRI professori di letteratura greca all’Università di Padova e poi di Ferrara presenti in Italia già 500 anni fa.

Ricordo che mio padre mi ha raccontato d’aver commissionato  negli anni ’30 una ricerca ad un istituto araldico che ritrovò un Delli Carri che nel 1500 insegnava lingua e letteratura greca all’Università di Padova e successivamente un altro una cinquantina di anni dopo che insegnava all’Università di Ferrara.
I Delli Carri sono oggi numerosi a Benevento  ma soprattutto a Foggia ma sicuramente quelli di Foggia derivano da quelli di Benevento.