Totonno ‘e Quagliarella di G. Capurro con Nino Taranto – Napoli , miti e leggende

Una delle macchiette maggiormente recitate da Raffele Viviani , forse perché maggiormente rifletteva l’essenza della napoletanità era quella di “Totonno ‘e Quagliarella” scritta da Giovanni Capurro nel 1919, lo stesso compositore dei versi di “O sole “mio “. Il protagonista Totonno, è infatti un ubriaco filosofo che sebbene abbia subìto diverse sventure, non si abbatte, ma si accontenta di quel poco che la vita gli offre e, di fronte alle innumerevole difficoltà dell’esistenza, adotta la tecnica “dell’arrangiarsi”, che è appunto una concezione di vita tipicamente napoletana. Secondo un aneddoto Capurro scrisse la canzone Totonno ‘e Quagliarella dopo aver conosciuto un singolare avventore in una taverna di Napoli, il quale mostrava degli atteggiamenti un po’ strani. Colti ed annotati detti atteggiamenti, Capurro li riportò in versi amari e ricchi di umanità, versi che Francesco Buongiovanni rivestì di note che si prestavano ai recitativi di Peppino Villani e più ancora dell’immenso Raffaele Viviani che dal 1920, anno della morte di G. Capurro, fece di Totonno ‘e Quagliarella uno dei suoi cavalli di battaglia. Il singolare personaggio fu poi ripreso dal grandissimo Nino Taranto ,ecco a voi l’artista interpretare la macchietta:

Romagnoli Enzo, Cinematografo (E. A Mario)

Enzo Romagnoli, Cantante. (Napoli, 28 gennaio 1914 — 6 maggio 1974).
Cantante rinomatissimo negli anni ’40, definito da molti come il miglior cantante di giacca di quel periodo, erede del grande e mitico Gennaro Pasquariello, cioè interprete di tutto quel repertorio che trattava il genere guappesco e di cronaca nera, dove le storie d’amore erano intrise di sangue e violenza. Sembrava avviato ad una carriera di ebanista, come la sua famiglia, iniziò ad esibirsi in feste private fino al debutto, avvenuto al teatro Trianon di Napoli, nel 1929, a soli quindici anni, al fianco di nomi quali Elvira Donnarumma, Salvatore Papaccio, Vittorio Parisi, Nicola Maldacea. Partecipò alla sua prima Piedigrotta nel 1934 con la canzone “A ricetta e Napule”, di Frustaci — Parente . Grazie ai suoi successi, firmò un contratto con la casa discografica Odeon e vinse nel 1937 il concorso O.N.D. con “Canzone eterna” e l’anno seguente con “Bella luntana”. Il 23 settembre 1942 al Teatro Mercadante di Napoli, per la prima edizione dell’audizione musicale Aprilia “Le più belle canzoni di Napoli”, accanto all’anziano Pasquariello, ed alla giovanissima Isa Landi, canta “Signora” e “Viva sempe a libbertà” e “Dimane spuse”, che ha un tale successo da diventare una famosa sceneggiata.Molte canzoni da lui interpretate diventarono sceneggiate di grande successo. Nonostante il repertorio portasse ad eccessi volgari, Romagnoli si distinse sempre per il piglio battagliero ma non sguaiato e fondamentalmente sempre elegante, retaggio dei cantanti che lo avevano preceduto.