Totonno ‘e Quagliarella di G. Capurro con Nino Taranto – Napoli , miti e leggende

Una delle macchiette maggiormente recitate da Raffele Viviani , forse perché maggiormente rifletteva l’essenza della napoletanità era quella di “Totonno ‘e Quagliarella” scritta da Giovanni Capurro nel 1919, lo stesso compositore dei versi di “O sole “mio “. Il protagonista Totonno, è infatti un ubriaco filosofo che sebbene abbia subìto diverse sventure, non si abbatte, ma si accontenta di quel poco che la vita gli offre e, di fronte alle innumerevole difficoltà dell’esistenza, adotta la tecnica “dell’arrangiarsi”, che è appunto una concezione di vita tipicamente napoletana. Secondo un aneddoto Capurro scrisse la canzone Totonno ‘e Quagliarella dopo aver conosciuto un singolare avventore in una taverna di Napoli, il quale mostrava degli atteggiamenti un po’ strani. Colti ed annotati detti atteggiamenti, Capurro li riportò in versi amari e ricchi di umanità, versi che Francesco Buongiovanni rivestì di note che si prestavano ai recitativi di Peppino Villani e più ancora dell’immenso Raffaele Viviani che dal 1920, anno della morte di G. Capurro, fece di Totonno ‘e Quagliarella uno dei suoi cavalli di battaglia. Il singolare personaggio fu poi ripreso dal grandissimo Nino Taranto ,ecco a voi l’artista interpretare la macchietta: