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Andare o non andare

1) lasciare questo lavoro fisso
2) pesare 56 kg
3) studiare

e forse anche qualcos’altro…

il primo mi deprime.
il secondo mi fa curvare.
il terzo mi disorienta.

ok.

posso riformularli? in un modo che mi senta meno impotente?

1) continuare ancora, ma rendendolo piú leggero, con attivitá personali, radio, meno pressione. nel frattempo, spingere, spingere, spingere;
2) Nuotare di piú, tenendomi una parte del venerdi o del sabato, anche con l’istruttore.
3) fare una gerarchia delle cose. stabilire una prioritá.

Devo andare o non andare?

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Influenza?

10.9.19

Gira che ti rigira

Lo dico agli altri che non si accorgono che sono stressati. Lo dico agli altri di ascoltare i segnali del corpo.
Oh, sí… Io mi accorgo di tutto.
Nonostante questo..sono stressata. Ed il mio corpo non mi risparmia…Certo…è tutta colpa del mio correre di qua e di là. E dei miei devo e dovrei…
Ma alla fine l’effetto è che
mi sento influenzata. Ma lo sono davvero o è solo stress?
Per fortuna stasera riprendo a nuotare e quindi dovrei poter respirare bene ma non ci riesco.
Sono sicura che andrà meglio.

Non ho tempo. ma lo sto scovando.
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Il mio diario segreto

Odio l’idea di dover essere inscatolata nel mio posto nella società e nel mondo, e odio il fatto che fin da bambina mio padre -e molto anche mia madre- abbiano tentato di farmi rimanere ferma nel ruolo della donna sottomessa, perfetta e docile. Ma purtroppo -per loro, non per me- non lo sono mai stata.
Ho iniziato fin da bambina a tentare di farmi valere, ma ho sempre e comunque continuato a prendermi più botte di quanto necessario. Ho ricordi vaghi e confusi di pestaggi plateali, perchè quello che piaceva a mio padre era anche umiliarmi, quindi quando mi picchiava, lo faceva ancora più forte in presenza di altri. E quando ero piccola, era un gioco sadico e divertente. I miei cugini si divertivano a dare la colpa a me per qualsiasi cosa, perchè era divertente vedere mio padre in preda all’ira, che con la sua mano pesante si accaniva contro di me.
Molti nella mia famiglia, adesso mi vengono a dire che si ricordano di come era difficile per me essere bambina.

La verità è che non è mai importato un granchè di me a quasi nessuno.
Quando ero bambina ero troppo rompipalle, e la maggior parte delle persone della mia famiglia pensavano che non avrei mai raggiunto nulla nella vita, che ‘con la testa che mi ritrovavo’ sicuramente sarei rimasta incinta a 15 anni o sarei diventata una tossica. E pensare che queste cose me le dicevano in faccia. Ad una bambina di poco più di sei anni.
Ma non mi sono mai fatta intimidire da queste cose, ho sempre avuto un grande senso di rivalsa, e ben presto mi sono accorta che il mio cervello era l’arma migliore che potessi usare contro tutto il mondo. E infatti è stato grazie al mio cervello che ora sono riuscita a fuggire da tutti.

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Ragazzi soli

Negli ultimi tempi ci sono molti ragazzi che si lamentano delle donne dicendo che cercano soldi.

Le donne si lamentano dei ragazzi dicendo che cercano solo sesso.

E alla fine tutti rimangono soli.

Credo che in questa società i rapporti siano diventati inesistenti.

E peggiorano sempre di più.