Anche oggi come allora, Gesù è attorniato da molta folla che ha bisogno di essere sfamata, di saziare quel desiderio profondo che ciascuno porta in cuore, di vita, di verità, di significato; un desiderio che Gesù ben conosce e non serve nemmeno che gli si chieda qualcosa, perché il suo cuore è già mosso a compassione, è pronto a donare tutto per tutti, dai più vicini ai più lontani, da quelli che lo conoscono poco, a quelli che hanno imparato a conoscerlo.
Tutti in Gesù sono invitati a trovare una pienezza di vita. Simbolico è il numero sette dei pani: indica la perfezione la pienezza delle opere di Dio. A questo Dio che dona tutto, si contrappone la paura dei discepoli, preoccupati del poco che hanno, ma Gesù non toglie nulla, Lui moltiplica, e lo fa a partire da quel poco che c'è.
Mettere a disposizione quanto siamo e abbiamo, questa è la vita del discepolo; se non diamo i nostri sette pani, il signore non può compiere nessun segno, non può moltiplicare, saziare, avanzare.
Nulla va sprecato di quanto viene donato, perché in Lui ogni segno parte dalla quell 'esperienza di compassione, che ci fa sentire sfamati da quell'amore che non avrà fine e che oggi come ieri, è venuto a toccare te.