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SILENTIUM! L’ARTE CI MOSTRA

Silentium! L’Arte ci mostra

ScuderieVirtuale

Il silenzio è assenza, è sacro, è glaciale, è d’obbligo, è militare. Il silenzio è grave. Il Silenzio è vuoto. Il silenzio è profondo, tombale. Fa paura. Il silenzio si rompe, più raramente avvolge e culla. Il silenzio vive nella notte e prima dell’alba; a volte in casa o nelle infinite vastità naturali; nel deserto e tra le valli montane. Anche il giovane favoloso, Giacomo Leopardi, ci sollecitava a riflettere su “Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo, ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante io quello Infinito silenzio e questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno…(L’Infinito).

Il silenzio non vive in città se non per brevissimi istanti. Lo abbiamo scoperto nei mesi di Quarantena. Le città d’improvviso mute si sono svuotate, dissolte nel silenzio. Sono diventate “città invisibili” ma soprattutto silenziose. Ci hanno raccontato altre storie, le nostre.

Quel di essere noi, con noi stessi. Perché il silenzio è pieno di parole se solo si supera il timore che spesso ci afferra incontrandolo. Kore, Alessia Forconi e Tania De Gregorio hanno iniziato da lontano a riflettere sul silenzio, in un contesto sociale in cui il rumore e le parole troppo spesso scivolano via in un frastuono impossibile da neutralizzare. Il rumore è la nostra condizione, la nostra confusione interiore, una babele di parole. Il silenzio è un dono difficile da trovare, difficile da sopportare.

Le tre artiste con tecniche differenti indagano, sperimentano sull’importanza della “parola circondata dal silenzio – spiega l’ideatrice del progetto, Kore – di parole che tra il caos affiorano e si riscattano, di parole scelte con cura e altre donate al silenzio”. Nelle loro opere affiora il silenzio della parola, che sia espresso con una lamina d’oro, un marmo polito e levigato o materiali più contemporanei come resine e colori. Il silenzio è là, lambisce la superficie scabra o liscia, rigida o plastica. Davanti ad esse la parola si fa muta e inizia un viaggio senza rumori, suoni, voci. Su tele e pietre e tutt’intorno ad esse inizia il viaggio nel Silentium. Là su quelle superfici troviamo i nostri sentieri per indagare la nostra eco di parole lontane, radicate nei nostri archetipi.

E allora Silentium! Ascoltiamo il silenzio, lasciamoci avvolgere dall’apparente assenza. Perché già il titolo della mostra ci indica e ci trasporta, lontano, in un altrove che ricorda l’Arcadia, l’origine indistinta. “Ascoltiamo la necessità intima di far emergere tutto ciò che è taciuto per educazione, cultura, percorso personale” sottolinea Tania De Gregorio. Non lasciamoci fuorviare dalla ricerca frenetica del messaggio, del significante – aggiunge Alessia Forconi – per guardare e ricavare “l’impressione generale dell’opera, la sensazione stessa dell’atto creativo”.

Il Silentium è nell’abisso, nella profondità del fluire del colore e della materia, ci indica il percorso di “un viaggiare senza andare e tuttavia tornare portando memorie” rileva la curatrice Daniela Zannetti.

Assessore alla Cultura Frascati

Emanuela Bruni

 

KORE           TANIA DE GREGORIO       ALESSIA FORCONI         CURA DI SILENTIUM           Guestbook           SCUDERIE E IL VIRTUALE


 

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