L'Osservatore Anonimo

La pandemia non insegnerà niente


Qualcuno spera che dopo la pandemia possa esserci un mondo migliore. Mi dispiace deludervi, ma non ci sarà nessun mondo migliore. Gli uomini stupidi erano e stupidi resteranno anche dopo la pandemia. Basti vedere gli assembramenti fatti nelle città con il virus in giro per capire che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Questo però poco importa. Perché i virus non arrivano per cambiare gli uomini: arrivano per ucciderli. La pandemia ci ha insegnato l’importanza di rispettare l’ecosistema. Ma c’è già chi spera che, archiviato l'inferno, possa esserci un ritorno al mondo di prima. Il che però ci riporterà anche ai problemi di prima. Ci riporterà alla distruzione delle foreste, all’abbattimento degli alberi, all’inquinamento dell’aria, alla contaminazione delle acque, all’alterazione delle riserve alimentari, allo smaltimento di rifiuti tossici, all’emissioni di sostanze nocive nell’aria. Insomma, a tutte quelle azioni scellerate che servono per farci vivere meglio per poi farci stare peggio, con le malattie sempre in agguato. Gli uomini non hanno nessuna intenzione di ridurre i consumi perché questo significherebbe ridurre pure la loro qualità di vita. I grandi assembramenti visti in questi giorni di pandemia, con gente affollata per fare shopping o per prendere l’aperitivo all’aperto, ci hanno fatto capire che per gli uomini il consumismo conta più della salute. La società umana è ormai prigioniera di questa visione materialistica della vita e non concepisce un mondo diverso di quello che ha finora vissuto. Un mondo fatto di benessere ma pure di saccheggi e di distruzioni. Ed è per questo che sono convinto che la pandemia non insegnerà nulla agli uomini. Ha però lanciato un allarme: se l’umanità non cambierà rotta saranno guai seri per tutti.