L'Osservatore Anonimo

Chiara Ferragni, come mi monto la testa


In Italia abbiamo scoperto che Chiara Ferragni può manipolare la sanità a suo uso e consumo. O, meglio, crede di poterlo fare. Questi i fatti: la nonna di Fedez, novantenne, non era stata ancora vaccinata. Allora la Ferragni cosa fa? Scatena tutta la potenza di fuoco dei suoi 23 milioni di follower e pubblica decine di storie nelle quali denuncia i presunti malfunzionamenti della sanità Lombarda, chiedendo nientedimeno a Draghi di commissariare la Regione. Il giorno dopo, con un post, racconta che la nonnina è stata finalmente convocata per il vaccino, esibendo una fierezza tipica della presuntuosa che pensa di poter smuovere l’opinione pubblica e indirizzate le scelte delle istituzioni secondo il suo volere. La Regione smentisce la versione dell’influencer, parlando di errore nella prenotazione e ridimensionando la sua vanagloria. Ma la Ferragni è convinta di aver fatto tremare la sanità con le sue milizie virtuali. Personalmente non credo che la regina dei social, che sponsorizza prodotti inarrivabili per buona parte dei follower che la seguono e che usa pure suo figlio come veicolo pubblicitario, abbia il potere di fare alcunché. Ma soprattutto penso che la Ferragni non debba pensare di poter orientare le scelte politiche e sociali solo perché seguita sul web. Perché a forza di comportarsi da presuntuosa, rischierà di finire come quel re che, a furia di esaltarsi,  perse il contatto con la realtà e vagò senza meta perché diventato pazzo.