L'Osservatore Anonimo

Corrado Augias, ma la camorra che c'entra?


Parli di Napoli e inevitabilmente esce fuori il discorso camorra. Come se fosse un marchio di infamia. Ci può stare in un talk show politico, ma in una puntata dedicata alla storia artistica e culturale della città il discorso stona un pochettino. Ed è proprio ciò che ha fatto Corrado Augias, che nell'ultima puntata di Città Segrete, andata in onda su Rai3 e dedicata a Napoli, ha tirato fuori la camorra dal cilindro, scatenando accese polemiche tra i politici e gli utenti social. Augias, infatti, ha condotto i telespettatori in un viaggio nella città partenopea. Una narrazione che alternava i luoghi ai personaggi che l'hanno resa celebre, dal principe Raimondo di Sangro a Maradona passando per Eduardo De Filippo e Masaniello, ripercorrendo la storia della città tra vicende politiche legate ai Borboni e rivelazioni culturali legate al patrimonio artistico della città. Tutto bene se non fosse che, a un certo punto, il conduttore ha tirato fuori pure la storia di Raffaele Cutolo, storico fondatore della Nuova Camorra Organizzata, raccontando la sua ascesa e la sua caduta, lanciando un'immagine di una Napoli infestata di malavita, dove i boss della camorra vengono non solo temuti ma perfino osannati. Un racconto che ha infastidito non poco i politici locali e gli utenti social, che hanno accusato il conduttore di aver danneggiato l'immagine di Napoli e chiedendo alla Rai di prendere provvedimenti. Perché se parli della storia, della cultura e delle tradizioni di una città, mettendone in luce gli aspetti positivi, non puoi divagare con storie crude che parlano di camorra. Perché sarebbe come se, mentre parli di cucina, dentro ci infilarsi pure i danni del colesterolo. Corrado Augias si è scusato ma solo a metà, sostenendo che una città va rappresentata in tutte le sue sfaccettature, altrimenti si finisce per fare una stornellata. Benissimo. Allora, alle prossime puntate, se si dovesse parlare di Milano, mi raccomando: dentro inseriamoci pure la narrazione sulla presenza dei mille e mille ndranghetisti che sono sbarcati all'ombra del Duomo e stanno stringendo affari con politici e imprenditori lumbard, altrimenti faremo solo una stornellata.