L'Osservatore Anonimo

La confusione dei ruoli del politicamente corretto


Le transessuali devono usare il bagno degli uomini o delle donne? E' un dilemma che non è stato ancora chiarito ma che sta alimentando tanta ignoranza. A Napoli, i ragazzi di un liceo sono entrati in sciopero per solidarizzare con un loro compagno transessuale dopo che la dirigente scolastica le ha proibito di usare il bagno dei maschi e di usare quello delle femmine. Secondo gli studenti si tratterebbe di un atto discriminatorio, anche se la dirigente ha chiesto che la trans usasse il bagno corrispondente al genere con cui si identifica. Gli studenti hanno scioperato per protestare contro quello che ritengono l'ennesimo episodio di omotransfobia. Una protesta strumentale che rivela la confusione che regna intorno al politicamente corretto. Perché in un'epoca in cui gli uomini che si sentono donne possono accedere ai servizi femminili, vestire con abiti femminili, partecipare alle competizioni femminili, essere trasferiti nei penitenziari femminili, che c'è di scandaloso se una insegnante chiede a una trans di accedere ai bagni femminili? Non c'è nulla di scandaloso. La dirigente si è semplicemente adeguata al politicamente corretto, il quale pretende che una trans debba accedere ai servizi dedicati alle donne. Eppure per gli studenti si è trattato di un caso di omotransfobia, senza sapere che questo termine indica l'avversione per i diversi e non una semplice richiesta che metta un po' di ordine nel disordine. Un caos dove ormai ogni pretesto è buono per gridare all'omotransfobia. E dove, purtroppo, ogni pretesto è buono per quei ragazzi che con la scusa della solidarietà vogliono evadere la scuola.