L'Osservatore Anonimo

Ursula Von der Leyen urla al sessismo contro di lei


La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, si scopre anche lei vittima della discriminazione di genere. Recentemente è tornata sul caso del sofagate, avvenuto in Turchia durante l’incontro con il presidente Erdogan, sottolineando come l'essere stata lasciata prima in piedi e poi fatta accomodare su un sofà, lontano dal presidente turco Erdogan e dal presidente del Consiglio d'Europa Charles Michel, sia stato un affronto nei suoi confronti. Un gesto di discriminazione di genere causato dal fatto di essere una donna. La Von der Leyen si aspettava di essere trattata come presidente della Commissione Europea. E' stata invece trattata come una scolaretta alla presenza dei professori. Duro il suo sfogo: Siccome non posso trovare alcuna giustificazione per questo nei Trattati europei, devo concludere che è successo perché io sono una donna”, ha dichiarato la parlamentare, aggiungendo di essersi sentita “ferita e sola, come donna e come europea“. Ciò che è avvenuto, secondo lei, darebbe il senso di quanto ci sia ancora da fare per raggiungere la parità di genere. Cosa che in certi Paesi di cultura musulmana e, quindi patriarcale, non è al momento possibile. La parlamentare tedesca dovrebbe però sapere che se si vuole un mondo pacifico bisogna innanzitutto rispettare la cultura degli altri Paesi. Su questo perfino una femminista come Laura Boldrini diede l'esempio quando, durante una visita nei Paesi arabi, indossò il burka come segno di rispetto e di sottomissione, come è usanza per le donne nei Paesi mediorientali. Come la Boldrini, anche la Von der Leyen dovrebbe capire che, prima di essere una donna, è un politico. E quindi, come tutti i politici, deve sottostare alle regole vigenti in altri Paesi. E se in Turchia vale la regola che una donna deve stare distante da un uomo, non vedo dove stia il problema. Se alla tedesca non sta bene, non ci vada più in Turchia e la smetta di piagnucolare come una bambina appena punita dal professore.