L'Osservatore Anonimo

L'estremista di destra che si finge democratica


Giorgia Meloni un’estremista? Si, ma di quelle finte moderate. Una che ha ereditato un partito rinato dalle ceneri del Msi di Giorgio Almirante, fascista dichiarato, e che fino ai giorni di La Russa faceva ancora il saluto romano. La Meloni nazionale è la classica demagoga di estrema destra che cerca, mediante una comunicazione pop, di fingere di essere democratica, elevandosi a “mamma”, “donna” e “cristiana”. I media assecondano la sua strategia, facendola passare per una sovranista scanzonata. E pazienza se porta avanti posizioni nazionaliste e razziste, dicendo di voler uscire dall’Europa e auspicando l’affondamento delle navi umanitarie per salvaguardare la pura razza italiana. Meloni si è sempre fatta passare per democratica, ma non ha mai smesso di strizzare l’occhio alle frange più estreme della destra, come Casapound e Forza Nuova. Solo che lei riesce a dosare meglio le parole per non creare allarmismi. Non fa certamente come Francesco Minutillo, meloniano della prima ora, che su Facebook scrisse: “Mentre i cani islamici ci uccidono e ci sterminano, noi pensiamo a fare leggi perché i froci si possano sposare e ci scandalizziamo se un negro viene accoppato dopo aver aggredito un italiano. Che paese di merda! Servono nuove leggi razziali a tutela della cristianità. Ma gli italiani popolo bue non lo faranno anche per colpa della nostra schifosa costituzione scritta dai maiali partigiani. Che venga lo zio Adolf a fare più ordine”. Meloni è uno dei politici più invitati nei talk show perché quasi nessun giornalista ha mai ammesso la pericolosa vicinanza tra Fratelli d’Italia e fascismo italiano. Certo si potrebbe commettere l’errore di considerare gli esponenti di Fratelli d’Italia come dei reazionari arrabbiati ma bonari e innocui. Ma guarda caso questo fu lo stesso errore che gli italiani fecero ai tempi di Mussolini. E sappiamo poi la fine che abbiamo fatto.