L'Osservatore Anonimo

I messaggi della ragazza diabolica al fidanzato


"Amo', no, mia sorella non può rimanere. Capisci meglio cosa intendo, per favore". E' uno dei messaggi che Elena ha inviato al fidanzato Giovanni, prima di mettere in atto il piano di sterminare tutta la sua famiglia e continuare indisturbata la sua relazione con il giovane. Un piano che è costata la vita al padre della ragazza, massacrato con sette coltellate al petto. Lo scambio di missive via WhatsApp tra Elena Gioia, 18 anni, e il fidanzato, Giovanni Limata, 23 anni, mette i brividi: "Allora, io scendo comunque a butta' la spazzatura, così non desto sospetti, né nulla. Tu sali con me e ti lascio la porta aperta, mi prendo a Milly (la cagnolina di casa ndr) e mi chiudo nella stanza. Appena tu hai finito, vieni da me e ce ne andiamo. Entro prima io, ovviamente. Poi ti mando il messaggio". E' dalle conversazioni recuperate dai cellulari dei due che emerge la volontà della ragazza di sterminare tutta la sua famiglia: "Pensavo che non ti sarebbe piaciuta la mia idea", dice la ragazza. "Ma anche Emilia, sei sicura?", risponde il giovane riferendosi alla sorella maggiore. "Amo' no, mia sorella non può rimane', capisci meglio cosa intendo per favore". "Anche lei hai deciso?" "Sì ho deciso, non rimane nessuno". A questo punto scatta il piano. Giovanni annuncia di essere nell'atrio di casa: "Sono dentro" - scrive. E subito dopo la risposta di Elena: " Sali amo', papà sta dormendo". Una strage pianificata nei dettagli. Elena esce con la scusa di buttare la pattumiera e lascia il portone di casa aperto per far salire il fidanzato. Poi le coltellate al padre, le urla, la fuga della moglie e dell'altra figlia, e Giovanni che scappa, per poi essere rintracciato a casa del padre e del fratello e confessare l'omicidio scaricando, come spesso succede in questi casi, la responsabilità dell'organizzazione del delitto sulla diciottenne. Una ragazza appena maggiorenne che ha pianificato la strage di una famiglia. La sua famiglia.