L'Osservatore Anonimo

Biancaneve nel mirino del cancel culture


Da oggi il Principe Azzurro non potrà più baciare Biancaneve per risvegliarla dalla morte perché commette un reato. No, non è uno scherzo. E' l'ennesima trovata del cancel culture che vorrebbe riscrivere tutto, pure le favole. Secondo i perbenisti il bacio del Principe è un abuso sessuale perché dato a una donna che essendo morta non può dare il suo consenso. La questione posta è la seguente: “In che modo un bacio può qualificare come vero amore un rapporto in cui una persona non sa di essere amata né di amare perché sta dormendo? Insegnare ai bambini che non si può baciare senza consenso da ambedue le parti è necessario!”. Per i seguaci del politicamente corretto la fiaba trasmette un'idea sbagliata su ciò che un uomo può fare a una donna e quindi andrebbe abolita o modificata perché diseducativo per le nuove generazioni. Questa non è però l’unica polemica sollevata dai perbenisti sulle novelle. Anche la favola di Cappuccetto Rosso era finita nel mirino del politicamente corretto perché definita sessista, dato che c'è una lupo maschio che mangia una ragazza femmina. Adesso è il turno di Biancaneve, il cui Principe commette un reato cercando di salvare Biancaneve con un bacio. Un reato più grave della mela avvelenata che la strega aveva donato alla ragazza. Per i radical-chic, quindi, una bacio è diseducativo; un delitto, invece, è educativo.