L'Osservatore Anonimo

Dal Circeo a Genovese: le ragazze non imparano mai


Tempo fa girava su Facebook un post che iniziava così: Mi sono ubriacato diverse volte ma non ho mai corso il rischio di essere violentato. Sono uomo. In vita mia non ho mai sentito di un uomo ubriaco violentato. Allora il problema non è essere ubriachi. Il problema è essere donne.” No, il problema non è essere donne: il problema è essere donne senza cervello. E questo che fa la differenza tra una donna violentata e una donna salvata. Se Cappuccetto Rosso non si fosse avventurata nel bosco e avesse scelto un'altra strada per andare dalla nonna, non sarebbe stata sbranata dal lupo cattivo. Gli uomini sono felici di andare a una festa e di ubriacarsi perché non corrono il rischio di essere stuprati dalla padrona di casa. Le donne invece questo rischio lo corrono. Eccome. Quando leggo certi post non capisco dove finisca la ragione e dove inizi l'ottusità di chi non capisce che all’origine dello stupro c'è spesso l'incoscienza di ragazze che anziché evitare luoghi e gente pericolosa vi si gettano a capofitto. La vicenda del Circeo con due ragazze violentate e massacrate da tre giovani della Roma-bene è entrata negli annali della cronaca nera. Così come le ragazze violentate a casa di Genovese o quella a casa di Grillo. Storie che scaturiscono da una società che ha deresponsabilizzato le ragazze, le quali vivono con fastidio la necessità di adottare quelle piccole precauzioni dettate dall'intelligenza e dal buon senso. Se io so che a una festa c'è una congrega di cocainomani fatti e strafatti ci penso mille volte prima di andarci, perché so che il pericolo a cui vado incontro. E questo vale ancora di più se anch'io mi abbandono all'ubriachezza e comincio a pippare strisce di cocaina, facendo svanire il confine tra lecito e illecito. La società giustamente punisce lo stupro, ma una ragazza non può pretendere che il mondo sia fatto a sua immagine e somiglianza. Gli stupratori ci sono sempre stati e le forze dell'ordine non potranno mai prevenire tutti i crimini a sfondo sessuale. Spetta anche alla ragazze prendere le debite precauzioni. Ma molte rifiutano di uscire da questa logica e continuano a relazionarsi al mondo come se questo fosse un posto idilliaco e non un luogo pericoloso. Sarebbe giusto che anche le ragazze venissero messe di fronte alla responsabilità delle loro scelte. Questo non vuol dire che debbano restare tappate in casa, ma ci sono tanti posti che le ragazze possono frequentare senza rischiare di essere stuprate: teatri, cinema, centri sportivi, palestre.  E invece no. Loro sfidano il pericolo, gettandosi tra le braccia di persone poco raccomandabili o andando a casa di perfetti sconosciuti che se ne fregano del rispetto per le donne. E sono le stesse che poi sbraitano contro la cultura dello stupro senza farsi mai un esame di coscienza per capire dove hanno sbagliato anche loro.